Environment | A22

Una nuova mobilità dal Brennero a Modena

Investimento tre volte superiore a quello sostenuto per realizzare l’autostrada.
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Foto: @pixabay

7,2 miliardi di opere destinate a trasformare l’autostrada da analogica a digitale, a sostenere la transizione ecologica, a ridisegnare la viabilità ordinaria funzionale alla A22 e a rendere l’intermodalità – ossia il rapporto tra gomma, ferro e acqua – la modalità ordinaria di trasporto lungo quello che sarà il Green Corridor europeo Brennero-Modena. Ecco, in poche e dense parole, i contenuti della proposta di finanza di progetto che Autostrada del Brennero ha proposto al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. La proposta ha l’ambizione di fare gli interessi del Paese, dei territori e dell’ambiente.

Si tratta di una proposta che, per quantità e qualità, è destinata ad avere un impatto enorme su tutti i territori attraversati dalla A22 e sul principale collegamento via terra dell’Italia con il resto d’Europa, grazie  a una mole di investimenti tre volte superiore a quelli sostenuti per costruire l’autostrada e interamente autofinanziati. L’obiettivo è realizzare, attraverso le Alpi, il primo Green Corridor europeo. Non si tratta dell’inerziale proseguimento di quanto fatto fino ad ora, ma di un nuovo concetto di mobilità basato sulla digitalizzazione del trasporto autostradale, sull’incentivo alla transizione ecologica del trasporto su gomma, sulla stretta connessione con gli altri sistemi di trasporto, in primis la ferrovia, e su una generale riqualificazione della viabilità ordinaria funzionale alla A22.

I benefici andranno ovviamente oltre il settore della mobilità. Impatteranno su tutta l’economia e non solo quella locale.

Il Piano Economico Finanziario – che insieme al progetto di fattibilità, alla bozza di Convenzione e alla specificazione delle caratteristiche del servizio e della gestione – costituisce il cuore della proposta di finanza di progetto, prevede complessivamente investimenti per 7,2 miliardi di euro. La parte prevalente dell’investimento andrà a garantire l’ambizioso progetto di transizione ecologica e di innovazione tecnologica dell’autostrada. Ci saranno le risorse per la terza corsia reale tra Verona e la A1, per la terza dinamica da Bolzano a Verona, per il rifacimento dei sovrappassi, per la schermatura sonora dell’autostrada, per le nuove stazioni autostradali, per nuovi autoparchi per i tir, per il rifacimento delle aree di servizio, per interventi specifici rivolti alla mobilità sostenibile. A questi investimenti rivolti all’ammodernamento tecnologico della tratta, si somma più di un miliardo per le manutenzioni delle strutture esistenti e per la stabilizzazione dei versanti. Come noto, il Piano prevede anche un investimento molto consistente sul fronte della viabilità ordinaria funzionale all’asse autostradale. Autobrennero finanzierà nuove opere in tutte le sei province attraversate. Da ultimo, non certo per importanza, gli investimenti previsti nell’intermodalità e nella realizzazione di nuove autostrade: l’ampliamento del porto fluviale di Valdaro, la realizzazione di un hub intermodale a Isola della Scala, un nuovo finanziamento per Interbrennero e le risorse necessarie per realizzare la Campogalliano-Sassuolo e la Cispadana.

Inoltre, Autostrada del Brennero si impegna a continuare a versare ogni anno per tutta la durata della concessione una quota per iniziative legate all’intermodalità. I progetti facenti parte della proposta di finanza di progetto sono stati firmati dal Direttore Tecnico Generale di Autostrada del Brennero, l’ingegnere Carlo Costa, in qualità di progettista e responsabile dell’integrazione delle prestazioni specialistiche. Si tratta di progetti realizzati direttamente dalla struttura tecnica di Autostrada del Brennero con il supporto di alcune figure professionali esterne appositamente incaricate.

La proposta è stata consegnata l’11 maggio 2022 al MIMS e rappresenta una novità assoluta nel panorama italiano sia per il metodo utilizzato, quello della finanza di progetto, che per il contenuto.

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Sergio Fratucello Mon, 08/15/2022 - 18:45

L'unica vera rivoluzione verde sarebbe il transito delle merci e non dei camion. Un sistema di trasporto intermodale incentrato ad esempio su un sistema di nastri trasportatori che percorrono incessantemente la linea Verona - Rosenheim ( una proposta suo tempo scartata dalla lobby dei tunnel) con possibilità di carico e scarico in molti punti e con un impatto sicuramente meno devastante di quello prospettato dal green corridor.

Mon, 08/15/2022 - 18:45 Permalink
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Massimo Mollica Tue, 08/16/2022 - 03:17

Non si capisce dove sia green questo piano d' investimento. Per carità è buona cosa ma di green vedo ben poco.
Si poteva installare a mo di copertura una volta fotovoltaica sopra tutto il tracciato dell' autostrada. Si poteva costruire un impianto di ricarica wireless su tutto il manto per le auto elettriche sulla falsariga di quello che si sta sperimentando alla Brebemi. Utilizzare il 5g che informi le auto e i conducenti sulle condizioni. Obbligare tutti ad avere una sorta di telepass e pure obbligare con tutorial tutte le auto termiche a viaggiare con un limite di 100 km/h perché si è studiato che sopra inquinano molto di più.
Di proposte green ve ne sono ma non ve n'è la volontà.

Tue, 08/16/2022 - 03:17 Permalink
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Karl Trojer Wed, 08/17/2022 - 10:51

Die sinnvollste Lösung wäre wohl die, bei der in einer konsequent unterirdischen Bahntrasse alle Waren (und nicht auch Personen) von Innsbruck nach Verona transportiert würden; mit Zwischenbahnhöfen in Franzensfeste, Bozen-Süd und Interporto-Trento (Vorschlag 1990).

Wed, 08/17/2022 - 10:51 Permalink
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Christian I Wed, 08/17/2022 - 12:22

terza corsia reale tra Verona e la A1, terza dinamica da Bolzano a Verona, rifacimento dei sovrappassi, schermatura sonora dell’autostrada, nuove stazioni autostradali, nuovi autoparchi per i tir, rifacimento delle aree di servizio, interventi specifici rivolti alla mobilità sostenibile...: qualcuno puó spiegarmi cosa ci sia di GREEN in questi interventi??? E cosa diavolo sia la mobilitá sostenibile non l'ho ancora capita finché si continua a parlare di quattro (o piú) pneumatici...
L'unico vero green sarebbe una ferrovia capace di trasportare tutte le merci e gran parte delle auto che fanno lunghi tragitti (München/Innsbruck-Italia). E quando poi si parla di digitale mi vien da ridere: basta un piccolo problemino e tutto il sistema va in tilt.

Wed, 08/17/2022 - 12:22 Permalink