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Euromatrioska

Geometrie variabili alla sudtirolese nei rapporti con i vicini del nord e del sud.

La storia, riportata in questi giorni sulle pagine del quotidiano Südtiroler Tageszeitung, è, tutto sommato, abbastanza semplice da raccontare. Da parte sudtirolese è partita recentemente la richiesta al presidente del Landtag tirolese Herwig Van Staa di organizzare un incontro bilaterale per parlare di temi di notevole attualità come quello dell'accoglienza ai profughi. A questo punto, il presidente tirolese avrebbe però deciso, senza consultare i fratelli separati a sud del Brennero, di coinvolgere nell'iniziativa anche il presidente del consiglio provinciale di Trento Bruno Dorigatti. Un passo che, si dice, avrebbe suscitato un pronunciato malumore da parte dei sudtirolesi che avrebbero voluto contenere l'iniziativa nell'ambito dei rapporti bilaterali. Problema diplomatico risolto a quanto pare grazie alla rinuncia a partecipare da parte dell'esponente politico trentino, ma che conferma ancora una volta come a Bolzano i rapporti euro regionali e transfrontalieri vengano sempre visti in un'ottica che ricorda le famose matrioske russe. Ci sono ambiti, per lo più di tipo celebrativo e culturale nei quali il vecchio Tirolo può procedere unito e festante, altri ancora, ad esempio quando si tratta di tirare per la giacchetta il governo di Roma, nei quali l'alleanza con Trento è considerata strategica, altri ancora, come in questo caso, nei quali è meglio che il discorso resti limitato a Bolzano e Innsbruck. Ci sono infine tutta una serie di questioni, le più importanti a dire il vero, nelle quali i sudtirolesi preferiscono procedere in orgogliosa solitudine. I casi dell'università e dell'aeroporto sono lì a dimostrarlo.

Pare che la rivelazione del piccolo retroscena abbia reso furenti i politici al di qua e al di là del confine e che vi sia addirittura una richiesta di risarcimento danni avanzata dal presidente Van Staa nei confronti del giornale altoatesino. Ora noi poco cale di appurare se la storia sia vera o meno. Sappiamo già che essa, purtroppo, è perfettamente verosimile.

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Hartmuth Staffler Wed, 09/16/2015 - 00:24

Das Problem war hier doch nur, dass dieser Van Staa auf selbstherrliche Art seinen Trentiner Kollegen eingeladen hat, ohne die Südtiroler zu konsultieren. Dabei trifft sich Südtirol mit dem Trentino regelmäßig im Regionalrat, während die Treffen mit Nordtirol Seltenheitswert haben. Aber anscheinend ist auch das noch für manche Nationalisten zu viel.

Wed, 09/16/2015 - 00:24 Permalink
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Benno Kusstatscher Wed, 09/16/2015 - 08:13

Bleiben wir bei diesem "verosimile". Wir wissen, wer welche Parteien die Region TAA lieber heute als morgen abschaffen möchte, mit dem dem fadenscheinige Argument, dass man sich im Dreierlandtag genügend abstimmen könnte. Ich hätte übrigens noch nie davon gehört, dass man einen Beobachter aus Nordtirol zu Regionalratssitzungen einladen würde. Warum eigentlich nicht? Auch haben wir Trentiner Abgeordnete, die verkrampft am Regionalrat festhalten, die dann aber von einem Dreierlandtag in Schwaz nicht schnell genug wieder heimfahren können.

Mich wundert das Verhalten der Fraktionen überhaupt nicht. Ist doch die Konstellation ÖVP-SVP-PATT die einzige, die in der Lage ist, über drei Länder zusammenzuarbeiten. Hat jemand jemals von einem PD-SPÖ-Treffen gehört? Die Grünen beschränken den interethnischen Ansatz auf dessen urbane Facetten; euregionale oder panalpine Ansätze sind offensichtlich keine Priorität. Seit Salvini könnten die Freiheitlichen zwischen Lega und Strache auf einer Linie marschieren, nur schließt sich transnationale Zusammenarbeit schon programmatisch aus, es sei denn man findet sich in der Destruktivität. Union und STF sind Kinder der Provinz und haben jenseit der Grenzen kein Äquivalent, es sei denn im Schlepptau der Schützen, dessen Trentiner Ableger sich immer mehr zum Franz-Josef-Nostalgie-Verein entwickelt. Der Schützen Haus-Online-Zeitung "unser Tirol" widmet dem Trentino keine Rubrik, wodurch sich Hardliner ungestört auf welschtirol.it inszestieren können. 5 Sterne leuchten weder über Innsbruck noch über Lienz, wäre auch schwer vorstellbar. Die anderen italienischen Parteien haben den Blick streng nach Rom gerichtet.

Was ich sagen will, ist, dass die Fraktionen keinerlei euregionalen Ansatz erkennen lassen, und dass diese "verosimile" Peinlichkeit Ausdruck der eigenen Unfähigkeit zum Thema ist.

Wed, 09/16/2015 - 08:13 Permalink