Politics | Riforma costituzionale

Una riforma sbagliata?

M5S contro la Svp: “Sono a favore del sì solo per convenienza”. Secondo i grillini la clausola di salvaguardia è una “labile garanzia per la nostra Autonomia”.

Si accende il dibattito sul referendum sulla riforma costituzionale con il Movimento 5 Stelle, fervente sostenitore del No, che attacca la Svp. “La riforma Renzi-Boschi è l’esatto contrario della promozione del federalismo, del decentramento amministrativo, della sussidiarietà su cui si fonda la nostra Autonomia. Un mero calcolo di opportunità - peraltro errato - ha spinto l’Svp sul carro del Sì, malgrado i molti mal di pancia al suo interno”, scrivono in una nota i pentastellati. La riforma, così come è stata formulata dal premier Matteo Renzi, del resto, fa storcere più di qualche naso anche in Alto Adige dal momento che, a detta dei detrattori, penalizza le autonomie speciali, in particolare quelle del nord che hanno dimostrato di funzionare. “La clausola di salvaguardia rappresenta una labile garanzia per la nostra Autonomia, inserita nelle norme transitorie e non direttamente nella Costituzione. Ma soprattutto non costituisce affatto un vero potere di veto, come si sarebbe invece ottenuto se le precedenti riforme costituzionali fossero effettivamente entrate in vigore.”, insistono i grillini.

E ancora: “Il principio dell’intesa - e meno male che almeno quello lo si è ottenuto - non fa altro che rimandare al futuro i nodi sul come verrà implementata la riforma in Alto Adige, ma se l’Italicum dovesse diventare veramente la nuova legge elettorale nazionale (e già pendono i ricorsi alla Consulta per i suoi evidenti profili di incostituzionalità) nell’unica camera con poteri effettivi il partito di maggioranza assoluta potrà bellamente ignorare i parlamentari altoatesini che saranno così relegati in un ruolo marginale, senza il potere contrattuale di cui godono oggi, soprattutto al Senato. Rassicurante? A noi pare il contrario”.

È di oggi, inoltre, la bocciatura di una mozione degli stessi 5 stelle nella quale si chiedeva che il consiglio provinciale si dichiarasse contrario alla riforma e alla legge elettorale "Italicum", e di una dei Verdi che richiedeva la realizzazione di una brochure informativa sulla riforma completa della ragioni dei favorevoli e dei contrari, da recapitare ai lettori. “E il dibattito democratico? - si chiedono gli esponenti del Movimento - E il favorire la partecipazione? E perché invece un’altra regione autonoma come la Valle d’Aosta ne ha realizzato e pubblicato uno? Nella stessa mozione sono stati bocciati anche due nostri emendamenti per richiedere i fondi statali per i Messaggi autogestiti da trasmettere nelle emittenti locali, non sia mai che se ne parli in tv di riforma costituzionale, la polvere nascondiamola sotto il tappeto”.