6,25 miliardi per il 2020
È quel momento dell’anno in cui si devono fissare le priorità per l’Alto Adige, motivo per cui oggi (15 ottobre) la giunta provinciale ha discusso il bilancio per il triennio 2020-22 e approvato il relativo documento propedeutico con la suddivisione delle risorse disponibili. Nel 2019 il bilancio di previsione è stato di 5,9 miliardi, nel 2020 arriverà a 6,25 miliardi. L’incremento si deve alla crescita dell’economia locale e al Danc (Debito autorizzato e non contratto), uno strumento che permette di finanziare nuovi investimenti consentendo l’anticipazione temporanea di risorse che altrimenti si renderebbero disponibili solo in sede di assestamento e dunque ad agosto di ogni anno.
Per il 2019 il budget definitivo è stato di 6,6 miliardi di euro a causa di alcuni assestamenti. “Quest’anno invece non sono previsti consistenti assestamenti - spiega il governatore Arno Kompatscher -. Partiamo quindi con un bilancio inizialmente più elevato, ma che non crescerà in modo sensibile nel corso del 2020. Avremo dunque a disposizione complessivamente meno risorse che nel 2019, che comunque era stato un anno record”.
Entro la fine di ottobre l’esecutivo provinciale dovrà approvare il disegno di legge di bilancio del prossimo triennio, dopodiché il testo passerà al vaglio della Commissione legislativa prima e del consiglio provinciale poi, che dovrà votarlo.
“Ora dobbiamo stabilire insieme delle priorità a medio e lungo termine”, dichiara Kompatscher che nei prossimi 14 giorni, insieme ai suoi assessori, dovrà stabilire nel dettaglio le singole voci del bilancio 2020 proprio a causa del fatto che le risorse disponibili saranno minori. Nota positiva la pressione fiscale, rimasta stabile, o aumentata solo lievemente, cosa che non ha comportato riduzioni significative alle singole voci che compongono il bilancio, nonostante le crescenti spese.
“A causa del cambiamento demografico alcune voci costano sempre di più alle casse pubbliche” riferisce Kompatscher. Una dinamica che ha conseguenze nella sanità come nel sociale, con un incremento costante del numero dei beneficiari di prestazioni e servizi. In questo scenario l’obiettivo dichiarato è quello di mantenere comunque costante il volume degli investimenti che si prevede ammonti a 650 milioni di euro.