E Mozart sfida il Covid
Il futuro? Sarà il vaccino. E sarà anche e di nuovo la musica. Le prove e i preparativi del concerto che potremo ascoltare in diretta martedì prossimo alle 20 su Rai Südtirol raccontano di una comunità musicale, quella della Haydn Orchester, che si interroga sul proprio presente – in piena nuova offensiva Covid e con il divieto tra gli altri di eseguire concerti dal vivo con pubblico – ma anche sul futuro.
E la buona notizia, poiché è legittimo e persino urgente dare anche buone notizie, sta in questo. Una grande orchestra regionale prova pagine di Richard Strauss e di Mozart nel proprio auditorium bolzanino ma prima i professori si scambiano notizie sulla salute e sul timetable correlato all’arrivo del vaccino contro il coronavirus.
I componenti dell’orchestra Haydn, il direttore Philipp von Steinaecker (che ha anche creato dal nulla una grande, nuova e originale orchestra mahleriana a Dobbiaco già richiesta dai teatri europei), i solisti di martedì prossimo Margherita Pigozzo e Marco Mandolini sono pronti a ripercorrere le metafore mozartiane di quella sinfonia concertante (la K 364 in mi bemolle maggiore) ma prima fanno una piccola pausa. E (si) chiedono: quando arriverà il vaccino?
Abbiamo già provato a dire, anche con questa rubrichina, come la musica sia vitale e terapeutica. Questione seria, storicamente e scientificamente studiata.
Anche Strauss, Mozart, Beethoven, Verdi, tanti altri (e il Barocco musicale), vedrete, proveranno a curarci
Von Steinaecker parla della sua scelta di dirigere “Metamorphosen” di Strauss “in cui afflati negativi e positivi, dunque passato e futuro si intrecciano e si trasformano in un solo grande autore, peraltro ormai anziano”. Pigozzo e Mandolini sussurrano all’unisono il “privilegio di suonare di nuovo la K 364 mozartiana” e aggiungono che “Mozart, eseguire Mozart e ovviamente anche ascoltarlo è sempre di buon augurio”.
Non solo per la Haydn e per la terra regionale dove è nata oltre 60 anni fa. In attesa di fare festa anche per questa ricorrenza.
Le parole dei musicisti Haydn e del suo direttore nel concerto di martedì prossimo si intrecciano con le file vuote dell’auditorium, affollate a ridosso del palcoscenico solo di giacconi e custodie degli strumenti.
Le stesse parole sembra aggirino i microfoni e i cavi che la Rai locale in lingua tedesca ha sistemato per la diretta audio, attesissima.
Non sarà un’occasione immediatamente salvifica, quella di martedì 17 novembre sulle onde di Rai Südtirol, ma di sicuro proverà a rinfrancarci con il metodo, anzi la cura della buonissima musica.
Qualche giorno dopo – passando dalla istituzione Haydn a grandi istituzioni come la Società dei concerti di Bolzano – il Quartetto di Cremona, ensemble che gira il mondo, approderà nel capoluogo e si installerà in una sala cittadina per una registrazione audio e video per Südtirol in concert su Youtube. Seguiranno altri concerti.
Intanto, una poderosa pattuglia di medici, infermieri e professionisti in campi rigorosamente e solo scientifici avrà continuato e continuerà a curare e salvare vite umane.
E anche Strauss, Mozart, Beethoven, Verdi, tanti altri (e il Barocco musicale), vedrete, proveranno a curarci. Le orchestre, gli ensemble, i cantanti e i cori esistono per questo.