Environment | IL TAR AUSTRIACO

Stop (per ora) all'abbattimento del lupo

Ordinanza di sospensiva dell'ordine di uccisione di MATK118, l'animale giudicato responsabile della morte di 59 pecore. L'assessore Geisler annuncia ricorso.
Wolfs Interaktion
Foto: Stefan Borkert

Il lupo 118 MATK per ora è salvo. I dieci cacciatori titolari di permessi nella riserva dell’Oberland tirolese, fra i quali anche il presidente di Athesia, Michl Ebner, devono tenere i loro colpi di fucile in canna. O, almeno, laddove è possibile, devono continuare a premere il grilletto per abbattere unicamente animali di specie non protette. Secondo quanto riferisce il quotidiano Tiroler Tageszeitung il Tribunale amministrativo regionale venerdì ha decretato la sospensiva dell’ordine di abbattimento, emesso tre settimana fa dall’assessore-contadino tirolese Josef Geisler. "Faremo ricorso e porteremo la questione all’ Höchstgericht”, l’equivalente del Consiglio di Stato, ha annunciato.

A fine ottobre Geisler, ÖVP – che conserva pure la carica di presidente del Bauernbund – aveva accordato il permesso a 10 cacciatori di abbattere il lupo in una riserva vicino al monastero di Stams. Tra i "fortunati" vi era anche il presidente della casa editrice che da anni conduce una aggressiva campagna anti-lupo (ne abbiamo riferito qui).

Secondo le analisi del DNA il lupo di "popolazione italiana" ha finora ucciso 59 pecore in cinque mesi (le ultime sei poche settimane fa) ed è per questo che è stato dichiarato “abbattibile”. I lupi, però, sono rigorosamente protetti nell'Unione europea dalla ormai celebre direttiva Habitat. L'abbattimento è possibile solo in casi eccezionali e giustificati, se si può dimostrare che uno degli animali rappresenta un pericolo particolare. Secondo  WWF austriaco e Ökobüro il lupo che uccide delle pecore fa semplicemente il lupo e per questo hanno presentato ricorso contro l’ordine di abbattimento. Il Tar ha ora quindi sospeso la condanna a morte dell’animale, in attesa di verifiche su quanto prevede il diritto comunitario. I cacciatori autorizzati e gli organismi di protezione della caccia, informa ancora la TT, sono stati immediatamente informati dal Land Tirolo via SMS che “il prelievo” non è più consentito. Il loro sogno, per ora - ma chissà fino a quando – non può diventare realtà.