Politics | Gastkommentar

Una nuova primavera dell'autonomia?

La violenta polemica sui privilegi dell'autonomia, innescata lunedì da Bruno Vespa durante la puntata di “Porta a Porta” nella quale era ospite il Landeshauptmann Arno Kompatscher, si è allargata al Trentino. Lorenzo Baratter, storico e Consigliere Provinciale del Trentino del Partito Autonomista Trentino Tirolese, ci offre la sua interpretazione su quanto accaduto. E su quello che potrebbe ancora accadere.

Qualcuno si potrebbe chiedere, a Bolzano, perché anche il Trentino si è mobilitato in modo così forte a difesa del Presidente Kompatscher. Semplice: perché Arno Kompatscher rappresenta anche la nostra Autonomia.

L’Autonomia messa alla gogna non è né di Trento né di Bolzano, è un modo di governare che è assegnato a tutta la Regione. Noi consiglieri rappresentiamo tutta la Regione e io personalmente mi sono sempre battuto, da dieci anni almeno, perché la gente trentina conoscesse la storia, la cultura delle minoranze linguistiche della nostra Regione. Ecco che molti, anche in Trentino, anche se di madrelingua italiana, si sentono veramente fratelli dei vicini sudtirolesi perché hanno potuto finalmente conoscere le sofferenze causate a queste popolazioni dai due nazionalismi e ne conoscono (e stimano) il valore, la coerenza, il senso civico.

Abbiamo in fondo una storia comune secolare e sono molte più le cose che ci uniscono di quelle che ci dividono. Voglio però ricordare che questa è stata solo l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso in quanto non è da ieri che in Italia qualcuno affronta in modo vergognoso e indecente questo tema, cercando in ogni modo di delegittimare i nostri territori. E’ una cosa veramente insopportabile. Uno Stato purtroppo in mano alla criminalità organizzata, dove regnano la corruzione, l’evasione fiscale, il lavoro nero, il malgoverno, dove vige in gran parte una democrazia apparente, dove la politica si è spesso ridotta a uno squallido teatrino, viene a dare lezioni a Trento e Bolzano?

Allora il disegno è chiaro: qualcuno vuole che in Italia non esistano i buoni esempi! I patti sono già da tempo stati violati (basti pensare a quanti ricorsi debbono fare le nostre due provincie presso la Corte Costituzionale). Si sta facendo di tutto per mettere in ginocchio questi territori. Lo ho detto e lo ripeto: chi denigra la nostra Autonomia e ci offende, è come quel pastore che avendo nove pecore malate e una in salute, anziché guarire gli animali malati va ad ammazzare la pecora sana! Sembra ridicolo ma è quello che sta accadendo.

Questo è accaduto perché spesso anche l'informazione è in mano a demagogici populisti che costruiscono la loro fortuna indossando le vesti, con la scusa della cosiddetta "antipolitica", di moralizzatori (che poi naturalmente hanno budget milionari, pagati dal contribuente). I Trentini lo sanno bene e sanno quanto è difficile sostenere il clima di vero e proprio odio che questa situazione ha creato: viviamo questo clima pesante ogni giorno confrontandoci con i territori vicini, dove una certa propaganda (spesso faziosa) ha fatto presa in modo indecente. E purtroppo abbiamo anche in casa (questo vale sia a Trento e che a Bolzano) dei servi sciocchi che alimentano stupidamente queste polemiche.

Ecco che allora moltissimi trentini si sono raccolti intorno alla figura di Arno Kompatscher, il quale, insieme al governatore trentino Ugo Rossi, è chiamato in prima linea a difendere la nostra identità e le nostre istituzioni. Al di là della questione linguistica sono molte più le cose che ci uniscono di quelle che ci dividono. E comunque una delle priorità della nostra legislatura provinciale è investire in modo forte sulla conoscenza della lingua tedesca e inglese nei trentini.

Noi autonomisti lo sappiamo bene: questo momento richiede massima unità. Se Trento e Bolzano andranno ciascuno per la propria strada, la lupa romana se li mangerà entrambi. Io credo che sia un errore chiudersi a riccio. Ma credo sia un errore anche fare gli agnelli. Ora bisogna avere il coraggio di lottare, senza paura, perché ci attendono tempi sempre più difficili. Lottare contro chi mette in pericolo i nostri diritti e soprattutto usa la menzogna e non riconosce le tante buone pratiche che qui esistono. Non saranno certo Vespa e amici a venirci a dire quale dovrà essere il nostro futuro. Il nostro futuro, e ancora una volta strategico, è il contatto stretto fra Trento e Bolzano, si chiama Europa delle Regioni e guarda a nord. Credo che la popolazione di Trento e Bolzano - ancora prima che la politica - debba essere più unita, dialogare, essere una comunità un po’ più vicina e forte. In questi giorni abbiamo visto che questo è possibile, che finalmente un dialogo può essere avviato.

Che sia la nuova primavera dell'Autonomia?

 

 

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Benno Kusstatscher Fri, 01/17/2014 - 10:05

@Lorenzo Baratter e tutti i lettori trentini
Capisco bene che in fondo state a difendere l’autonomia vostra. Come no!? Fra di noi possiamo esprimere differenze, enfatizzare il congiuntivo o semplicemente occuparci ognuno dei fatti suoi. Proprio come si fa dentro una famiglia. Verso gli altri però bisogna parlare con una voce comune. Avete fatto bene, grazie. Per il futuro bisogna costruire una casa insieme, anche se ognuno avrà suo letto stesso. Se sbagliamo e costruiremo due stanze non sincroni ci mancherà sia il tetto sia il fondamento.

Ed è proprio vero che la popolazione non debba aspettare la politica per viverla, questa famiglia alpina. Facebook l’ha dimostrato bene.
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PS. È un piacere leggere contributi trentini qui su salto.

Fri, 01/17/2014 - 10:05 Permalink