Corte dei Conti, esposto contro ignoti
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La Procura regionale della Corte dei conti ha trasmesso alla Procura della Repubblica di Trento un esposto contro ignoti per il reato di rivelazione di segreti di ufficio. L’esposto riguarda l'articolo pubblicato il 28 dicembre 2023 su SALTO “e poi ripresa da numerose testate giornalistiche locali, di un invito a dedurre emesso dalla Corte dei conti il 13 dicembre 2023 e che, al momento della diffusione della notizia era stato già notificato a sei dei suoi destinatari”. La magistratura contabile aveva chiesto un rimborso di 5,5 milioni a funzionari di alto livello della Regione, contestando presunte irregolarità nella digitalizzazione e nel sistema informatico degli uffici catastali e del catasto.
“L’art. 57 del Codice di giustizia contabile prevede la riservatezza della fase istruttoria all’interno della quale si pone l’emissione dell’invito a dedurre che costituisce un atto diretto a consentire ai potenziali responsabili di presentare argomentazioni a propria discolpa e a conoscere in modo completo gli elementi di accusa in possesso della Procura”, spiega la Procura regionale della Corte dei Conti, “la segnalazione alla Procura ordinaria costituisce il logico sviluppo della rigorosa tutela della riservatezza del procedimento istruttorio che sin dal suo insediamento il Procuratore regionale ha inteso assicurare, regolamentando i rapporti con la stampa, affidati a comunicati scritti, diramati solo nei casi di interesse pubblico alla conoscenza della notizia e, comunque, mai prima dell’avvio della fase processuale mediante l’atto di citazione con cui la contestazione di responsabilità sia divenuta definitiva”.
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Il caso
Ammonta a 5.471.771,64 euro il danno erariale stimato dalla Corte dei conti di Trento e contestato a 19 tra ex e attuali alti funzionari e cariche della Regione Trentino Alto Adige e delle Province di Trento e Bolzano. Secondo la procura erariale il gruppo di lavoro non avrebbe rispettato la procedura di approvazione dei programmi annuali e dei premi, reagendo solo dopo le segnalazioni della Corte dei conti. La mancata verifica della proporzionalità dei mandati sarebbe stata evidenziata per quattro anni nelle relazioni annuali della Corte dei Conti.
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