Politics | Dal blog di Palle di Mozart

Il trionfo delle 'truppe cammellate'

Per fortuna alla fine vince sempre il migliore. Ovvero quello che riesce a mobilitare i militanti. O, come dice il detto: "dare soldi vedere cammello".
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Ne ho sentito parlare solo nei giorni scorsi, ma sono giustificato: la mia frequentazione con la politica ed il suo più sordido backstage è davvero minimale. 

Il riferimento alle 'truppe cammellate' è stato fatto dal segretario incazzato del Pd Antonio Frena, dimettendosi negli ultimi giorni di mandato e togliendosi vari sassolini dalle scarpe, lanciandoli in giro, ecc. ecc.
Truppe cammellate di Bizzo? Non capivo... e allora ho fatto una breve ricerca su internet ed ho cominciato a ridere.

Ma voglio fare le cose per bene e allora parto dalla bibbia, e cioè dalla Treccani.

 
Le truppe cammellate arabe erano formazioni che affiancarono le forze armate coloniali italiane. Ma va detto che già nel corso della Prima Guerra Mondiale le forze britanniche impegnate sul fronte medio-orientale schierarono i Camel Corps dell’Imperial Camel Brigade, vale a dire le truppe cammellate.

Negli ultimi anni però il termine è stato adottato dalla politica per indicare una sorta di voto di scambio all'ingrosso. In parole povere si tratterebbe di "persone che si tesserano all'ultimo momento, o anche prima per non destare sospetti, e che votano un candidato ricevendo un favore in cambio". Vi ha fatto cenno per primo Gianpaolo Pansa, storpiando il termine parlando a suo tempo di 'truppe mastellate' per parlare del meraviglioso entourage e consenso popolare che ha sostenuto per anni esemplarmente il parlamentare Clemente Mastella
Dalle mastellate si è quindi tornati alle cammellate, mantendone comunque il significato 'evoluto'

Insomma: si tratta dell'altra faccia, la peggiore, dell'astensionismo. In tempi di disaffezione per la politica i pacchetti di voti si comprano come i Mi piace sulle pagine facebook, a pacchetti di centinaia o migliaia

In merito sul web paradigmatico il caso di Torino che guarda caso riguarda proprio il Pd.
Nel 2013 la federazione locale del Partito Democratico in crisi di identità, priva di leadership, divisa su tutto, è riuscita invece paradossalmente ad attirare nuovi militanti. Nel solo mese di gennaio, il partito democratico torinese ha infatti raccolto 4100 nuove adesioni, il cinquanta per cento in più degli iscritti del 2011. Portando il numero totale degli iscritti a 12mila iscritti, rappresentano il record di adesioni da quando i democratici hanno avviato il tesseramento, cioè dal 2009. 

Risultato? La Federazione torinese ha chiesto ai segretari di circolo una relazione dettagliata sulle adesioni. Ed è scoppiata una fortissima polemica sulla democrazia interna e sul funzionamento delle primarie.

Sento che ai dirigenti del Pd altoatesino fischiano le orecchie. E fischiano così forte che forse è meglio che la chiudo qui. 
Perché fortunatamente e come sempre anche questa volta mi viene da ridere. 

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Gianluca Trotta Mon, 02/17/2014 - 00:23

Tempo fa qualcuno, non ricordo chi, in riferimento alle aitanti donne politiche che sostenevano Berlusconi, si inventò le "truppe mammellate". Qualcuno di parecchio cattivo e velenoso, invero, dev'esser stato.

Mon, 02/17/2014 - 00:23 Permalink