“Incominciano le strisce gialle, vuol dire che siamo in Austria”: sono vent’anni che sfrecciamo sull’autostrada al passo del Brennero e non ci accorgiamo più che lì c’è il confine di Stato. Nemmeno un rallentamento. Tutto è Europa, il Sud- ed il Nord-Tirolo godono finalmente della “continuità territoriale” rivendicata per quasi un secolo dalle popolazioni locali. Questa che sembra oggi la normalità, rischia di interrompersi bruscamente nelle prossime settimane con l’installazione delle sbarre di confine e con i conseguenti controlli. Sarà certamente l’occasione per capire la differenza tra il prima e il DOPO, tra Europa e NON Europa, tra una Regione Europea, l’Euregio, e TRE PICCOLE PROVINCE separate tra loro e di conseguenza meno significanti all’interno dei singoli Stati. Ma questa può e deve diventare anche l’occasione per apprezzare fino in fondo le conquiste civili degli ultimi decenni in materia di integrazione europea e collaborazione transfrontaliera a nord e a sud del Brennero. Le abbiamo sottovalutate e date per scontate, queste conquiste. Le abbiamo accompagnate troppo spesso con critiche ingenerose, scetticismo e indifferenza. Adesso che rischiamo di perderle, ne capiamo fino in fondo il valore. Ma siamo ancora in tempo per difenderle. Facciamolo.
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