In 17mila dicono #stavoltavoto
A Cascina Cuccagna, nel centro di Milano, venerdì 15 febbraio c’è stato un incontro tra i ragazzi che si stanno impegnando sul territorio per portare quante più persone possibili alle urne domenica 26 maggio (si vota dalle 7 alle 23). La paura è un po’ quella della Brexit: avere delle persone che in un primo momento per disinteresse non vanno a votare e poi se ne pentono visti gli effetti nefasti.
Il pomeriggio di condivisione e stimolo all’azione parte con le indicazioni di Maurizio Molinari, addetto stampa in Italia del Parlamento Europeo. Fra il 23 maggio (i primi ad andare alle urne saranno gli olandesi) ed il 26 saranno chiamati alle urne 373milioni di cittadini europei.
Il sito #stavoltavoto vuole agire da moltiplicatore. Invitando prima di tutto gli europei ad iscriversi, quindi a parlare del tema con colleghi, amici, parenti, associazioni, infine per i più volenterosi ad attivarsi direttamente come volontari.
L’Italia è il secondo Paese (dietro alla Germania) per iscritti alla piattaforma, lanciata a livello continentale come www.thistimeimvoting.eu ed il 12% dei 17mila iscritti si è detto disponibile anche ad organizzare eventi di sensibilizzazione. Nel successivo ground game fra i partecipanti al pomeriggio di Cascina Cuccagna sono emerse iniziative delle più varie: dalla biciclettata alla maratona, dalla partita di calcio allo sketch teatrale.
Sette Spitzenkandidaten finora in corsa
Fra aprile e maggio la campagna elettorale entrerà più nel vivo, anche con i confronti ed i dibattiti fra gli Spitzenkandidaten. Degli otto principali gruppi politici europei finora in cinque hanno annunciato i loro candidati alla presidenza della Commissione europea.
Il Ppe lancia il bavarese Manfred Weber, i socialisti e democratici l’olandese Frans Timmermans, i conservatori e riformisti (Ecr) il praghese Jan Zahradil. Due coppie per i verdi e la sinistra radicale. I Greens ripropongono la brandeburghese Ska Keller alla quale affiancano l’olandese Bas Eickhout. La sinistra europea propone lo spagnolo Nico Cuè e la slovena Violeta Tomic.
Entro marzo anche l’alleanza dei liberali e democratici (Alde) individuerà i propri Spitzenkandidaten. In via di formazione la “temuta armata” sovranista-nazionalista-populista dell’Europa delle nazioni e della libertà di Matteo Salvini e Marine Le Pen.
Di Maio e Di Battista stanno costruendo invece il polo qualunquista con attivisti antisfratto e pro-marijuana croati, antiabortisti polacchi, liberali finlandesi. E magari anche un pezzo di gilet gialli francesi, almeno quelli che non parlano di violenza e paramilitari.
Valentina Parasecolo, che gestisce le pubbliche relazioni in Italia del Parlamento, illustra la timeline di #stavoltavoto nei prossimi 100 giorni. Dal 30 aprile partiranno gli spot “go to vote” e ci saranno 3 confronti diretti fra Spitzenkandidaten a Firenze il 3 maggio, all’emiciclo del Parlamento a Bruxelles il 15 maggio e a Maastricht il 18 maggio. I tre confronti saranno trasmessi in Eurovisione e saranno disponibili anche online.
Altri due basilari siti con informazioni utili sono http://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/elections-press-kit e www.elezioni-europee.eu. Da lunedì 18 febbraio saranno disponibili sondaggi e proiezioni dei seggi, mentre l’ultimo eurobarometro per testare il polso della situazione verrà effettuato fra il 19 febbraio ed il 3 marzo. Il 26 maggio dalle 20 in poi ci saranno exit poll e proiezioni.
Fra i testimonial famosi di #stavoltavoto ci sono Andrea Bocelli e Ezio Bosso dal mondo della musica, l’ex olimpionico di nuoto Massimiliano Rosolino e l’astronauta Samantha Cristoforetti.
Per la campagna #stavoltavoto si cercano però sempre di più attivisti “della porta accanto” che non facciano associare l’Europa al gombloddoh plutogiudaicomassonico dei tecnocrati non eletti di Bruxelles.
Alla campagna si è per esempio iscritto autonomamente Federico Ronzoni, millennial classe 2000, che ha 320mila iscritti su Youtube e 61mila su Instagram.
Poi c’è Alessio Franconi, avvocato e fotografo con la passione per la Grande Guerra.
Tornando in accademia c’è il Cesve della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa che propone una piattaforma online di consapevolezza europea, con materiali e brevi video.
I “cittadini mobili” che non votano
Emanuela Vita del Comune di Milano ha presentato il progetto Approach. In Europa ci sono 17milioni di “cittadini mobili”, che sono nati in un Paese e lavorano e/o hanno famiglia in un altro. Solo l’8% di questi “cittadini mobili” ha votato alle elezioni europee del 2014, perché non si conoscono bene le deadline per iscriversi. Gli europei in Italia per esempio devono iscriversi nel proprio comune di residenza entro il 25 aprile, mentre il termine è il 12 marzo in Austria ed il 30 marzo in Francia. Gli italiani all’estero devono far domanda al consolato entro il 9 marzo.
Gaia Manco del Parlamento europeo in Italia ricorda cosa sta avvenendo fra gli attivisti in giro per l’Europa. Per esempio la beautyinfluencer germanica Diana zur Löwen (640mila iscritti al suo canale Youtube) sta girando la Bundesrepublik per invitare al voto i più giovani.
Problema 18-24 enni
Come per il referendum Brexit c’è il rischio che a disertare le urne sia la fascia di chi o frequenta l’università o fa i primi passi nel mondo del lavoro. In Italia gli universitari fuorisede sono sempre di più e il concetto di Briefwahl, il voto per corrispondenza, è di là da venire. Quindi o voti a casa tua o non voti. Il problema quindi è come riportare a casa, magari in periodo d’esami, i tanti universitari del sud che studiano al nord?
Attorno a 5 tavoli volontari ed attivisti si sono vulcanicamente condivisi delle idee. Trenitalia e Alitalia propongono sconti abbastanza risibili per le tasche vuote degli universitari. Flixbus costa comunque e ci vuole una mezza vita per arrivare a casa. Quindi? Sarebbe bello ci fosse una mobilitazione nazionale per riportare i ragazzi del sud a casa a votare, un Blablacar generale!
Frag’ mal Jan!
Jan Marc Schwidtal è ingegnere energetico dei dintorni di Dortmund. Ha studiato ad Amburgo ed in Erasmus è venuto all’Università di Padova. Dove adesso è tornato per il dottorato. A Padova nel semestre invernale ci sono 1300 studenti Erasmus, 600 in quello estivo. Come farli votare per i candidati del Nord Est italiano? Entro lunedì 25 febbraio devono iscriversi all’Anagrafe del Comune di Padova.
Uniti per l’Erasmusplus
Milena dell’associazione Joint di Milano ha acceso il tasto play e non la fermi. La passione gliela vedi dal quadernetto e dal suo piccolo cellulare con la pagina web ferma sul sito del progetto. Nella programmazione 21-27 ci saranno più fondi per l’Erasmus+, quindi vuol dire maggiori scambi all’interno dell’Unione. Joint ha fatto partire il progetto www.youthforeurope.eu e per gli scambi punta su tre tematiche principali: media, lavoro, ambiente.
Dibattiti all’Università
In questi incontri trovi certamente quella che può essere considerata un’”elite europea”, ma l’accesso pressochè universale all’educazione terziaria fa sì che possano essere seduti vicini il figlio del professionista a quello dell’operaio e della casalinga.
Giacca con spilletta #stavoltavoto e aria del ventenne che ne ha già organizzate a pacchi. Emanuele Napoli studia in Cattolica ed al suo ciclo di conferenze ha già invitato mister spending review Carlo Cottarelli, il filosofo Massimo Cacciari, l’ex premier Paolo Gentiloni e sulla lista dei prossimi incontri ci sono il sindaco meneghino Beppe Sala e la direttrice della rappresentanza della Commissione Europea in Italia Beatrice Covassi. Chapeau. Tra i tavoli ci sono anche studenti della Bocconi e della Statale, ma anche chi frequenta la Scuola di politiche di Enrico Letta.
I soft abstainers sono tra di noi
Stefania Bertolini del Parlamento europeo in Italia rilancia ricordando come ci siano gli astenuti del “non ho tempo, non ho voglia”. E sarebbe bello simulare un giorno come sarebbe una giornata fuori dall’Unione Europea: dal roaming per telefonare in un altro Paese, ai visti per spostarsi fino al cambiare valuta al confine. Per esempio nel 2002 è stato calcolato che partendo con 1milione di lire in Italia e cambiando al confine nei 12 Paesi che per primi aderirono all’Euro si sarebbe tornati a casa con 500mila lire.
Europe City a Milano, Siamo Europa a Trento
Il mese di maggio sarà caratterizzato da molti eventi attorno al 9 maggio, Festa dell’Europa. Riccardo Haupt dell’Associazione Civetta di Milano ha preannunciato che nel capoluogo lombardo dal 9 al 12 maggio ci saranno quattro giorni dedicati all’Europa fra cultura, cinema, teatro, impresa. Dal 9 all’11 maggio Trento ospiterà in piazza Fiera la terza edizione del Festival Siamo Europa.