Politics | la reazione

“Siamo per una memoria viva”

L’Anpi condanna il voto della mozione che equipara il comunismo al nazionalsocialismo: “I comunisti furono decisivi nella costruzione dell'autonomia e della convivenza”.
anpi-bandiera.jpg
Foto: Anpi

“Un triste infortunio in contrasto con la verità storica e con gli stessi principi fondativi delle istituzioni”. È con queste parole che la sezione bolzanina dell’ANPI definisce la mozione, “malamente scopiazzata da una discussa risoluzione del Parlamento Europeo”, approvata i giorni scorsi dal Consiglio Regionale su iniziativa della destra italiana e che equipara il nazifascismo al comunismo: “Dalle istituzioni ci aspettano atti e valutazioni politiche e non certo disinvolte e sospette riscritture della storia – denuncia l’Associazione Partigiani – Nonostante alcuni saggi distinguo del Landeshauptmann Kompatscher, del Consigliere Dello Sbarba e di altri, la bocciatura delle premesse e alcune parziali correzioni il testo rischia, infatti, di essere un'unica riprovazione in cui si accomunano oppressi ed oppressori, vittime e carnefici, invasori e liberatori”. 
L’Anpi ricorda anche l’intervento critico del Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli a margine dell’adozione della risoluzione, in cui sosteneva che affiancare nazismo e comunismo diventa “un’operazione intellettualmente confusa e politicamente scorretta. E se riferita alla seconda guerra mondiale rischia di mettere sullo stesso piano vittime e carnefici”, aggiungendo inoltre che “il giudizio sui sistemi comunisti nei Paesi dell’Est non credo sia in discussione, così come non può esserlo il grande contributo delle formazioni partigiane comuniste e dell’Unione sovietica nella Liberazione dell’Europa dal nazifascismo. Senza il loro impegno e sacrificio non avremmo avuto la possibilità di dare vita alla più straordinaria avventura di pace e democrazia che si chiama Unione Europea". 

Non è in discussione la critica alle dittature dell'Europa dell'Est, ma la riscrittura della storia


“Aveva ragione Sassoli. Non è in discussione la critica alle dittature dell'Europa dell'Est, ma la riscrittura della storia. Non a caso, anche nella nostra terra, i comunisti furono decisivi nella costruzione dell'autonomia e della convivenza, mentre la destra si oppose in ogni modo, attestata su posizioni nazionaliste apertamente giustificazioniste nei confronti del fascismo. Ma di tutto questo nella mozione non si fa alcun cenno”, sostengono gli antifascisti che sul tema, solo pochi mesi prima nell'ambito di Bolzano Città della Memoria 2022, avevano presentato il libro del professor Gianluca Falanga "Non si parla mai dei crimini del comunismo".
“Consigliamo – è l’invito spassionato – la lettura di buoni libri di storia, che non mancano, e siamo per una memoria viva che non ometta niente e sia finalizzata alla conoscenza della storia e all'attuazione concreta dei valori della Costituzione nel mondo di oggi”.