A Bolzano, sino ad ora, se ne è parlato pochissimo, anzi nulla. Totalmente assorbita dalla consultazione sul progetto Benko e dalle prossime comunali la politica cittadina, ipnotizzata dalla questione aeroporto e dall'imminente chiusura del valico del Brennero quella provinciale, ben poco spazio è rimasto per parlare delle consultazioni referendarie che si svolgeranno invece a livello nazionale. Un vero e proprio buco nero quella sulle trivellazioni nel mare Adriatico che, salvo sorprese, dovrebbe tenersi il 17 aprile, proprio in coincidenza con il referendum bolzanino su Benko. Silenzio totale anche sull'altro referendum, che si terrà probabilmente in autunno, e che promette tra l'altro di rappresentare l'appuntamento politico più importante, in campo nazionale, dell'intera annata. Ci riferiamo al referendum confermativo sulla riforma costituzionale che il Parlamento dovrebbe licenziare definitivamente nei prossimi giorni. Si tratta come noto dei più importante "restauro" della nostra costituzione dal 1946 ad oggi. Il governo Renzi ne ha fatto l'asse portante della propria politica in questi ultimi due anni il presidente del consiglio ha esplicitamente affermato che considera l'esito del referendum come una sorta di "giudizio di Dio" affidato al popolo sul suo mandato. La consultazione è stata così caricata di significati politici che vanno ben al di là del pur importantissimo contenuto delle riforme approvate. Il rischio, dunque, è quello di perdere di vista il problema costituzionale nel suo complesso. Molto dipenderà dalla qualità della campagna referendaria che in molte parti d'Italia sta già iniziando in queste settimane.
In Alto Adige, come detto, gli spazi per la discussione in questo momento sono praticamente nulli, ma non per questo occorre rinunciare del tutto ad ascoltare le diverse opinioni. Il dibattito, infatti, sta partendo in maniera decisa nella vicina Trento. Nei giorni scorsi è stata presentata, in una conferenza stampa, un'iniziativa che mira a coordinare in maniera diretta tutte le iniziative che nei prossimi mesi vedranno esprimersi il "fronte del no" alla riforma costituzionale voluta dal governo. Il titolo dell'iniziativa è significativo: "Percorsi ri-costituenti".
"Obiettivo dei Percorsi ri-Costituenti - scrivono i promotori nella loro lettera di presentazione -è avviare una stagione di confronto informato sugli effetti che le riforme costituzionali avranno sull’assetto istituzionale del nostro Paese, sulla sua forma di governo, sull’agibilità degli spazi democratici. Stesso dicasi per quanto riguarda la nostra Provincia/Regione: che sarà della nostra Autonomia in quel nuovo assetto? Siamo certi che la cosiddetta clausola di salvaguardia sarà sufficiente? Cosa ci tutela da una revisione in senso peggiorativo dello Statuto Speciale? Come immaginiamo il nostro futuro?
Temi difficili, ci si dice, temi che la maggior parte dei cittadini non avverte come “vicini”.
I Percorsi ri-Costituenti rappresenteranno un’opportunità per capire quanto in realtà tutto quello che viene ossessivamente definito come complicato e poco appassionante, in realtà sia molto prossimo alla nostra vita".
Alla conferenza stampa di presentazione hanno preso parte tra gli altri il senatore Felice Casson e l'avvocato Renato Ballardini. Per conoscere le varie iniziative in programma, in attesa che venga creato un apposito sito Internet, ci si può riferire per ora ad una pagina FB: https://www.facebook.com/Percorsi-RiCostituenti-Trento-NO-al-Referendum-Costituzionale-1048816971808451/