I cittadini e la "partita" per l'energia

Più passano i giorni e più la partita per l’energia diventa cruciale. Nel corso dei mesi si è venuto sempre più delineando lo scenario che per anni era rimasto sullo sfondo, fatto di potere e interessi personali, giocati con spregiudicatezza sempre crescente, anche sulla scia dell’imminente fine dell’era Durnwlader. Le vicende giudiziarie che hanno coinvolto e fatto uscire di scena l’assessore Laimer ed i vertici della Sel sono stati in qualche modo solo il preludio degli eventi di questi giorni, fatti di continui scontri, esplicitati davanti all’opinione pubblica, da parte dei protagonisti presenti e futuro della politica locale. La partita è tutta interna all’SVP, con la parte italiana che sta a guardare, come abbiamo scritto nei giorni scorsi su Salto, perché all’interno del partito di raccolta è in corso una vera e propria mutazione del “sistema”, non si tratta solo di un cambio al vertice. La partita per l’energia è molto complicata e rischia in questo periodo elettorale di divenire quasi incomprensibile per i cittadini. Non volendo ridurre il tutto allo scontro di personalità al vertice e invece volendo rivolgere la nostra attenzione alla sostanza possiamo dire che esistono in questi giorni due spinte diversificate nel tentativo di disegnare lo scenario futuro dell’energia a livello locale.
La prima è in continuità con il passato e prevede che la provincia continui a mantenere un ruolo di protagonista attivo nella gestione dell’energia, la seconda invece vuole affidare al Land un ruolo di legislatore e controllore. L’interesse comune è duplice: evitare che la gestione dell’energia a livello locale possa anche solo parzialmente andare in mani “straniere” e venire incontro alle esigenze dei cittadini, anche e soprattutto economiche in questo momento di crisi.
Ma contro la realizzazione di una holding che veda la partecipazione di tutti i player del mercato energetico, ipotizzata dalla provincia, si fa strada ora l’ipotesi di una rete energetica provinciale, in cui tutti collaborino ma possano preservare la propria autonomia. La proposta è stata presentata qualche settimana fa da Unione Energia Alto Adige. Prevede una rete energetica provinciale, strutturata a livello decentralizzato, che coinvolge tutti gli attori: grandi concessionari, aziende municipalizzate, imprese private, cooperative, comuni, Provincia, SEL e consumatori. Con una Sel che debba passare, necessariamente, attraverso la cessione della maggioranza da parte della provincia.
Il Piano prevede anche l’istituzione di un coordinatore provinciale, che vigili sul rispetto di standard unitari e rilevi i servizi amministrativi centrali, nonché di un “trader provinciale” per la negoziazione.
Rispetto a quanto accaduto finora si tratterebbe di una vera e propria rivoluzione.
Una cosa è certa. Di questi temi torneremo a parlarne molto presto.
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