Anche in Sudtirolo chiuderanno i piccoli ospedali?
Il cambio al vertice del governo – tra Enrico Letta e Matteo Renzi – non ha toccato il ministero della Sanità, alla guida del quale è stata riconfermata infatti Beatrice Lorenzin. Un motivo per ritenere che l’annunciato Patto per la salute vedrà comunque la luce. Tra le novità previste, la più importante riguarda la riorganizzazione della rete ospedaliera, formula edulcorata che significa essenzialmente una cosa: i nosocomi più piccoli, quelli cioè con meno di 120 posti letto, verranno chiusi.
In Sudtirolo il provvedimento riguarderebbe tre dei sette ospedali presenti sul territorio: Silandro, Vipiteno e San Candido. Per questo motivo i Freiheitlichen avevano firmato lo scorso dicembre un’interrogazione rivolta alla Giunta provinciale chiedendo se i provvedimenti pianificati a livello nazionale verranno applicati anche nel nostro caso specifico, e soprattutto secondo quali modalità. Questo il commento di Pius Leitner: "Es mag sein, dass die Anzahl von 7 Spitälern für Südtirol großzügig bemessen ist, es ist aber ebenso richtig, dass durch diese Strukturen die Patientenversorgung auch in der Peripherie gewährleistet ist und dass dort eine beachtliche Wertschöpfung verbleibt".
Oggi (16 aprile) è giunta la risposta dell'assessora competente Martha Stocker, la quale afferma che la Giunta provinciale ha deciso di mantenere l'impegno già previsto: i tagli richiesti non verranno affrontati in provincia con gli stessi criteri adottati altrove, ma si cercherà piuttosto di conservare i nosocomi esistenti mediante una loro riorganizzazione complessiva. In questo senso, ha affermato Stocker, il Sudtirolo dimostra di sapersi muovere "controcorrente", citando ad esempio l'ospedale di San Candido, per il quale sono in corso d'opera lavori di ristrutturazione e ammodernamento (verrà realizzato un nuovo reparto centrale e saranno rinnovate le sale operatorie) per un investimento di circa otto milioni di euro.