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Global '500

A cinquecento anni dal viaggio di esplorazione di Magellano, Castel Tirolo dedica alla circumnavigazione del globo una mostra. L'intervista al curatore Leo Andergassen.
Global 500
Foto: Peter Daldos

Sono passati 500 anni dalla circumnavigazione del globo da parte di Ferdinando Magellano. Delle cinque navi salpate da Siviglia nel 1519 solo una fece ritorno nel settembre del 1522 e di 234 uomini partiti per questa avventura senza precedenti solo 35 completarono la circumnavigazione. Lo stesso Magellano perse la vita nell'impresa di cui conosciamo i dettagli grazie al veneziano Antonio Pigafetta e i suoi appunti.

Una nuova mostra a Castel Tirolo affronta il tema in occasione di questa ricorrenza, attraverso interventi artistici di Arnold Mario Dall'O e Lois Fasching, nonché mappe storiche dalle biblioteche ed archivi tirolesi, selezionate da Ursula Stampfer.

Col titolo Global '500. 1522-2022. Dalla circumnavigazione del globo alla percezione del mondo, la mostra curata da Leo Andergassen affronta il tema della globalizzazione da questa particolare prospettiva storica, indagando anche come le scoperte geografiche del XVI secolo abbiano influito sulla percezione del mondo degli abitanti del Tirolo in quell'epoca e nelle successive. Per farlo si avvale anche del punto di vista di due artisti: Lois Fasching struttura lo spazio in stazioni con le sue installazioni che mirano a sottolineare la connessione tra le grandi esplorazioni e la storia tirolese, mentre Arnold Mario Dall'O espone le sue mappe impresse in linoleografie dal titolo Mein Handatlas, un atlante personale in cui si mescolano oggettività e soggettività.

 

 

 

 

Salto.bz: Professor Andergassen, la mostra Global 500 unisce in modo inedito il globale e il locale, la storia e l'arte. Com'è nata l'idea di un allestimento di questo tipo?

In effetti non ci si aspetterebbe di trovare a Castel Tirolo una mostra sulla circumnavigazione del globo terrestre, avvenuta esattamente cinque secoli fa. Questa scelta tuttavia non deve sorprendere; al Tirolo spetta un posto importante in questa pagina di storia globale. La grande impresa fu infatti finanziata, tra l’altro, con l’argento delle miniere di Schwaz. Si è deciso quindi di mettere in risalto questa connessione tra contesto locale e globale, osservandola attraverso la lente dell’arte contemporanea. L’allestimento è una sinfonia in cui le opere scultoree di Lois Fasching e quelle grafiche di Arnold Mario Dall’O dialogano con una sezione documentaria che fa da collante. In quest’ultima è esposta una selezione di opere librarie provenienti da fondi di ex biblioteche tirolesi in cui si trova traccia delle scoperte geografiche che hanno dato luogo all’avvincente evoluzione della cartografia.

 

 

 

Nel testo che accompagna la mostra si fa riferimento alle figure di Jakob Fugger e Michael Gaismair. Come ha a che fare questo con Magellano e i grandi viaggi d'esplorazione?

Come già accennato, l’impresa della circumnavigazione è stata in parte finanziata con l’argento delle miniere di Schwaz. Jakob Fugger, mercante e banchiere di Augusta, era anche un imprenditore minerario importantissimo. L’arciduca Sigismondo d’Austria, con cui era in contatto, gli concesse in esclusiva la possibilità di realizzare delle escavazioni in Tirolo in cambio della condivisione dei profitti. In qualche modo, quindi, l’impresa della circumnavigazione non sarebbe stata possibile senza Jakob Fugger.
La “presenza” in mostra di Michael Gaismair rimanda invece soprattutto alle importanti vicende storiche che all’epoca segnarono profondamente la storia locale e che videro Gaismair protagonista. Dopo aver lavorato come scrivano in miniera, Gaismair divenne leader tirolese della protesta sociale durante la cosiddetta guerra dei contadini. Nel 1526 progettò un nuovo statuto per il Tirolo, uno statuto utopico che prevedeva uno stato cristiano democratico di contadini e minatori. Un personaggio scomodo quindi che, per aver minato i privilegi della nobiltà, venne assassinato a Padova nel 1532.

 

 

 

Da un punto di vista locale il viaggio di Magellano e in generale i grandi viaggi d'esplorazione che ripercussione ebbero sulla vita dei sudtirolesi, o sul loro modo concepire la realtà e il loro tempo?

Il viaggio di Magellano ebbe varie ripercussioni, ma forse la più importante è che dimostrò definitivamente che la Terra è una sfera. Ciò diede luogo a nuove riflessioni di interesse fisico e metafisico sulla natura del tempo e dell’eternità. Si tratta tuttavia di un cambio di percezione che riguarda le sfere più alte della popolazione. La vita quotidiana del ceto più umile non mutò. Anche tutti i nuovi alimenti provenienti dall’America, uno su tutti la patata, vennero introdotti molto tardi nelle cucine sudtirolesi.