Oltre 5.000 edifici sotto tutela
Quando si parla del patrimonio artistico e architettonico di una città si fa spesso riferimento alle capitali dell'arte, come Firenze e Venezia; tuttavia è di uguale importanza conoscere la cultura del proprio territorio per apprezzarne la ricchezza e la storia. Per comprendere meglio il tema dei beni culturali e della tutela degli stessi abbiamo intervistato la soprintendente provinciale ai beni culturali Karin Dalla Torre.
Salto.bz: Ci sono ancora dubbi riguardo al concetto di “beni culturali”. Cosa si intende con questa definizione?
Karin Dalla Torre: Con beni culturali intendiamo tutte le cose materiali e immateriali che presentano interesse artistico, archeologico, storico e archivistico. Dei beni materiali in Alto Adige si occupa la soprintendenza dei beni culturali, che ha sede in Via Armando Diaz e gestisce tutta la burocrazia dietro alla loro salvaguardia.
In quali categorie sono divisi i beni culturali?
I beni materiali sono suddivisi in immobili, ovvero con collocazione fissa come ad esempio gli edifici, e mobili come le opere d’arte e i libri. I beni immateriali sono quelli che nonostante siano incorporei possiedono ugualmente valore economico.
La scuola ha un ruolo fondamentale nell’educazione dei giovani che devono apprendere sin dall’infanzia il rispetto dei nostri beni
E in Alto Adige quali sono i beni culturali?
Nel nostro territorio ci sono 5050 edifici sotto tutela, tra cui Castel Tirolo, l’antico monastero di Sabiona e San Lorenzo. Le opere d’arte sono conservate nei musei e nelle varie chiese; ricordiamo gli affreschi del Duomo di Bressanone e della chiesa dei Domenicani, tappe fondamentali per i turisti appassionati d’arte.
Ci sono delle leggi che regolano le tutela dei beni?
A livello statale esiste il “Codice dei beni culturali e beni paesaggistici” e in particolare nella nostra provincia ci sono due leggi che stabiliscono la gestione degli archivi (legge N.17 del 1985) e regolano la soprintendenza (legge N.26 del 1975).
La Provincia fornisce degli aiuti economici?
Non solo la Provincia garantisce dei fondi che aiutano a sostenere i costi delle ricostruzioni per gli edifici, ci sono anche organizzazioni come il FAI (Fondo per l’Ambiente italiano) che grazie alle iniziative e alle Giornate Fai mantengono alto l’interesse delle persone che hanno a cuore la questione dei beni culturali.
Perché è importante la tutela e come si può sensibilizzare i cittadini al riguardo?
La conservazione è molto importante; i ben culturali ci aiutano a ricordare la storia e tenere la memoria viva, l’obbiettivo è costruire un futuro sostenibile imparando dagli errori dei nostri antenati. In questo senso la scuola ha un ruolo fondamentale nell’educazione dei giovani che devono apprendere sin dall’infanzia il rispetto dei nostri beni.
Gentile Signora Dalla Torre
Gentile Signora Dalla Torre
Il mondo della scuola sta subendo la perdita delle scuole ex Pascoli, un edificio perfettamente utilizzabile, ma, soprattutto, presente sui manuali di Storia dell'Arte internazionali. L'architetto Pelizzari era allievo di Le Corbusier, professore di Carlo Scarpa. Un edificio di grande pregio, uno scempio, una scuola funzionale in pieno centro. Come rappresentante provinciale ANISA (associazione nazionale insegnanti di Storia dell'Arte) mi sono già espressa. Oltre a masi storici che vengono abbattuti in città. La Scuola viene rasa al suolo. Stiamo fornendo ai giovani il peggior insegnamento possibile. E, concordo, dovremmo veramente far sentire di più la nostra voce.
I cittadini sono del resto rimasti inascoltati, la Provincia ne è responsabile.