Nella consulta c'è pure Beatrice Venezi
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La Giunta provinciale ha dato oggi il via libera alla nomine delle consulte culturali dei gruppi linguistici. Grandi, grandissme novità in quella italiana, rivoltata come un calzino dall'assessore competente Marco Galateo, che le ha dato, salvo alcune eccezioni obbligate nei settori trainanti (danza, Teatro) una riverniciata orgogliosamente di destra. L'impressione è che il vicepresidente della Giunta si sia ripreso con abbondanti interessi, quello che Kompatscher gli ha tolto nelle nomine della commissione pari opportunità.
Accanto all'assessore di Fratelli d'Italia (presidente), ci sarà ad esempio Umberto Croppi (comunicazione e management culturale), esperto di comunicazione e politico romano, Fondatore negli anni Settanta del Movimento dei Giovani Disoccupati, e tra gli ideatori delle nuove forme della cultura di destra degli anni ’70, tra cui i famosi Campi Hobbit. Negli anni 90 attivo nei nuovi soggetti della politica italiana (La Rete e i Verdi), è stato capogruppo dei Verdi alla Regione Lazio, assessore della prima Giunta Alemanno a Roma ed esponente del partito di Gianfranco Fini "Futuro e Libertà".
Il nome più eclatante, una gigantesca bandierona in difesa della cultura di destra, è quello di Beatrice Venezi, consulente del ministro Sangiuliano, direttrice d'orchestra (ma preferisce essere chiamata direttore d'orchestra) contestata qua e là, da Nizza a Palermo, non per la sua dichiarata adesione alla cultura di destra-destra ma per ragioni professionali. In Sicilia in particolare gli orchestrali l'hanno rimproverata per il fatto che "i suoi gesti non sono coordinati con la partitura" e lei ha replicato: "Mi attaccano perché sono una donna e di destra".
Ci sono poi Emanuele Masi (danza), Alessandra Tiddia (storia dell’arte), Walter Zambaldi (teatro), Marco Sartore (spettacolo), Stefano Riba (design e arti visive), Livia Bertagnolli (musica e coralità), l'ex consigliere comunale di Alleanza nazionale, Achille Ragazzoni (storia e cultura locale), il consigliere brissinese di Fratelli d'Italia, Antonio Bova (storia e cultura locale) e Paola Bessega (musica pop), giornalista di Tv 33.
Nel comunicato si legge - e non poteva essere diversamente - viene espressa grande soddisfazione da Galateo. "I membri proposti alla Giunta sono tutte personalità di spicco del panorama culturale italiano di livello internazionale, nazionale e locale. Si spazia nelle diverse aree culturali, partendo dalla musica con un occhio particolare per quella classica - avendo la Provincia sostenuto la candidatura di Bolzano a città patrimonio immateriale Unesco per la musica - al teatro, al management, alla storia e ai beni culturali".
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La Consulta tedesca
La Consulta culturale del gruppo linguistico tedesco è composta dall'assessore provinciale alla Cultura tedesca Philipp Achammer (presidente), Josef Bertignoll (Egna), Sabine Gamper (Soprabolzano), Christine Helfer (Bolzano), Hans-Christoph von Hohenbühel (Bressanone), Margareth Lun (San Michele Appiano), Florian Pallua (San Lorenzo di Sebato), Claudia Plaikner (Valdaora), Josef Ploner (Luson), Margot Schwienbacher (Bolzano), Peter Schwienbacher (Bressanone), Heinrich Walder (Bressanone), Johann Anton Walther von Herbstenburg (Bolzano) e Alexander Zoeggeler (Bolzano). I componenti operano in diversi settori culturali quali lo spettacolo, il canto, la musica, le arti figurative e il design, la letteratura, gli usi e costumi, le istituzioni culturali, i musei e la cultura giovanile.
"I componenti nominati hanno competenze rilevanti e conoscenze nell'ambito culturale altoatesino. La nuova Consulta tedesca riflette una visione ampia della cultura, interessata alla partecipazione di tutte le fasce della popolazione ed alla promozione di sviluppi sociali innovativi", ha sottolineato l'assessore provinciale Philipp Achammer.
Spettabile salto.bz, caro…
Spettabile salto.bz, caro direttore,
riguardo alla definizione di «gigantesca bandierona in difesa della cultura di destra» assegnata a Beatrice Venezi, una domanda.
Tra i membri della consulta del gruppo etnolinguistico sudtirolese si trova citata tale Margareth Lun di S. Michele Appiano: è la stessa persona che compare a pagina 160 del numero 4/22 dei «Burschenschaftliche Blätter» e contenente il resoconto di una conferenza tenuta dalla storica degli Schützen sudtirolese Margareth Lun nel 2022 per la confraternita Cruxia di Leoben o si tratta di un caso di omonimia?
https://burschenschaft.de/epaper2/index.html#0
In reply to Spettabile salto.bz, caro… by Luca Marcon
certo
certo
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Leider hat die besagte Dame…
Leider hat die besagte Dame ein Buch über Südtirol von 1943 bis 1945 verfasst, in dem sie die Zustände im Land, die Morde und Gewalttaten verharmlost. Man fragt sich, warum sie historische Fakten verdreht, doch scheint es eher eine Form der Selbstrechtfertigung zu sein. Ein Herr namens Lun fungierte während dieser Zeit als Kommisarischer Verwalter In Eppan.
Von einer Aufarbeitung des Faschismus/Nationalsozialismus in Südtirol ist absolut keine Rede, auch weil ma sich mit der eigenen Familiengeschiche auseinandersetzen müsste
In reply to Leider hat die besagte Dame… by richter a
Ich finde nicht, dass die…
Ich finde nicht, dass die Historikerin Margareth Lun die von den Carabinieri verübten Morde an Südtirolern verharmlost hat.
In reply to Ich finde nicht, dass die… by Hartmuth Staffler
Das Buch, NS-Herrschaft in…
Das Buch, NS-Herrschaft in Südtirol. Die Operationszone Alpenvorland 1943–1945, der Historikerin Lun, bezieht sich auf einer Zeit, wo leider viele Morde und Gewalttaten passiert sind. Bitte geben Wir nicht immer den "bösen Deutschen" die Schuld. Sehr viele Südtiroler waren aktiv. Das Buch ist eine peinliche Verharmlosung dieser Zeit.
Ich frage mich, ob der kommissarische Verwalter von Eppan Herr Lun auch bei der SOD war. Wahrscheinlich werden wir das leider von Frau Lun nicht erfahren.
Dass diese Frau als Kulturreferentin ernannt wird, ist peinlich.
In reply to Ich finde nicht, dass die… by Hartmuth Staffler
Beziehen Sie sich jetzt auf…
Beziehen Sie sich jetzt auf die 60er?
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Leider hat die besagte Dame…
Leider hat die besagte Dame ein Buch über Südtirol von 1943 bis 1945 verfasst, in dem sie die Zustände im Land, die Morde und Gewalttaten verharmlost. Man fragt sich, warum sie historische Fakten verdreht, doch scheint es eher eine Form der Selbstrechtfertigung zu sein. Ein Herr namens Lun fungierte während dieser Zeit als Kommisarischer Verwalter In Eppan.
Von einer Aufarbeitung des Faschismus/Nationalsozialismus in Südtirol ist absolut keine Rede, auch weil ma sich mit der eigenen Familiengeschiche auseinandersetzen müsste
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Leider hat die besagte Dame…
Leider hat die besagte Dame ein Buch über Südtirol von 1943 bis 1945 verfasst, in dem sie die Zustände im Land, die Morde und Gewalttaten verharmlost. Man fragt sich, warum sie historische Fakten verdreht, doch scheint es eher eine Form der Selbstrechtfertigung zu sein. Ein Herr namens Lun fungierte während dieser Zeit als Kommisarischer Verwalter In Eppan.
Von einer Aufarbeitung des Faschismus/Nationalsozialismus in Südtirol ist absolut keine Rede, auch weil ma sich mit der eigenen Familiengeschiche auseinandersetzen müsste
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Leider hat die besagte Dame…
Leider hat die besagte Dame ein Buch über Südtirol von 1943 bis 1945 verfasst, in dem sie die Zustände im Land, die Morde und Gewalttaten verharmlost. Man fragt sich, warum sie historische Fakten verdreht, doch scheint es eher eine Form der Selbstrechtfertigung zu sein. Ein Herr namens Lun fungierte während dieser Zeit als Kommisarischer Verwalter In Eppan.
Von einer Aufarbeitung des Faschismus/Nationalsozialismus in Südtirol ist absolut keine Rede, auch weil ma sich mit der eigenen Familiengeschiche auseinandersetzen müsste
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Leider hat die besagte Dame…
Leider hat die besagte Dame ein Buch über Südtirol von 1943 bis 1945 verfasst, in dem sie die Zustände im Land, die Morde und Gewalttaten verharmlost. Man fragt sich, warum sie historische Fakten verdreht, doch scheint es eher eine Form der Selbstrechtfertigung zu sein. Ein Herr namens Lun fungierte während dieser Zeit als Kommisarischer Verwalter In Eppan.
Von einer Aufarbeitung des Faschismus/Nationalsozialismus in Südtirol ist absolut keine Rede, auch weil ma sich mit der eigenen Familiengeschiche auseinandersetzen müsste
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Miopia culturale da una…
Miopia culturale da una parte non esclude, evidentemente, identica miopia dall'altra. È chiaro che ognuno di noi è in fondo uno zoon politikon, ma trovo abbastanza squallido che si voglia dare alla cultura un indirizzo politico. Questo vale per entrambe le consulte. Il caso da lei giustamente sottolineato è un esempio lampante.
Su Margareth Lun e Die…
Su Margareth Lun e Die Deutsche Burschenschaft:
https://salto.bz/de/article/07072023/un-silenzio-assordante