Merano: Rösch rimette in sella la SVP?
La SVP meranese di Karl Zeller e dello sconfitto candidato sindaco Gerhard Gruber sta giocando a scacchi con il sindaco verde Paul Rösch?
Qualche considerazione, semiseria ma non troppo, su questo ultimo mese in attesa che a Merano giunga la Giunta, annunciata per mercoledì 17 giugno.
Ormai mancano poche ore all'annuncio della coalizione che dovrà andare a governare la città del Passirio per i prossimi 5 anni. Paradossalmente, il sindaco di minoranza è in attesa della decisione del politburo della SVP che martedì 16 giugno è in assemblea (si mormora assieme alla Lista Alleanza per Merano) per decidere quale posizione prendere. Una SVP tanto lacerata quanto ermetica.
Un fatto, questo, che evidenzia il fallimento di una legge elettorale in virtù della quale al ballottaggio viene eletto un sindaco (8 sono i consiglieri Verdi) ma non assegna lui i numeri per governare (ci vogliono almeno 19 consiglieri di maggioranza su 36 in Consiglio), costringendolo al rastrellamento di ben 11 altri consiglieri, proprio tra quei partiti – SVP (9 consiglieri), Lista Civica dell'ex vicesindaco Balzarini (5 consiglieri), Alleanza per Merano dell'ex assessore Nerio Zaccaria (4 consiglieri) e Partito Democratico di Diego Zanella (2 consiglieri) - che al ballottaggio di fine maggio si erano contrapposti al civico Rösch con quella eloquente stretta di mano di fronte alla Cassa di Risparmio.
Vaglielo a spiegare al cittadino “medio” che aveva voluto bocciare la SVP, ci era riuscito, ed ora corre il rischio di ritrovarsela in maggioranza, accanto al Paul che aveva per primo sconfitto la corazzata dell'onorevole Zeller. Sarebbe come andare a mangiare in un ristorante, perché in quell'altro concorrente nella carbonara si ostinano a mettere l'aglio, per ritrovarselo, l'aglio, anche nella carbonara di questo.
Ci sono state molte vicende strane in questo turno elettorale, che a raccontarle bisognerebbe riesumare Age & Scarpelli, per non far torto alla comicità della politica; quella vista dal Kunst caffè di Merano.
C'è stato un primordiale tentativo di grande coalizione degli italiani proposto dalla Civica per Merano, al quale il Pd e Alleanza per Merano risposero picche. Salvo poi realizzarla quella unione dei comuni intenti, stringendo la mano al ballottante Gruber della SVP che di li a poco si sarebbe schiantato contro il muro verde di Rösch. Una unione sulla carta che si è sfaldata nel momento in cui Rösch ha chiamato partiti e partitini al giro di consultazioni. Il tutto, mentre la SVP sconfitta non si poneva la benché minima domanda sui motivi della sua sconfitta.
Un sindaco senza portafoglio, quindi, vista l'esiguità della sua pattuglia, alla ricerca della maggioranza, con tutt'attorno dichiarazioni incrociate e contrarie di chi spera d'entrarci, in quella Giunta, per motivi diversi.
Un carro del vincitore sul quale vogliono salire tutti, ovviamente, perché si conta solo se si ha visibilità e potere mediatico, non certo a forza d' interpellanze dai banchi dell'opposizione. Ma un carro di un condottiero debole che non potrà governare la traiettoria presa dai suoi cavalli, o comunque non potrà farlo da solo.
E quali saranno questi cavalli? L'idea originaria di Rösch era quella della grande coalizione dei Verdi e tutta la giunta precedente (SVP, Civica e Alleanza per Merano), alla quale aggiungere il PD. Un totale di 28 consiglieri e il grattacapo della suddivisione degli assessorati. Poi, recentemente, Alleanza per Merano e Civica si sono allontanate, la prima annunciando di tirarsi fuori, perché conscia di non andare a genio all'ala più di sinistra dei Verdi; la seconda sentendosi libera di intavolare un dialogo con il nuovo sindaco. La SVP è rimasta ad osservare, dimostrando che il cane è ferito ma non ha perso l'acume e l'astuzia. Infatti, nonostante le divisioni interne al partito di raccolta, tra chi vorrebbe stare fuori dai giochi di Giunta e chi invece intende entrarci, in quei giochi, magari perché di politica si vive e non troppo male, il partito di Zeller ha tirato fuori un coniglio dal suo cilindro, imponendo ai Verdi una alleanza con, appunto, la sola Alleanza per Merano ed il PD, che la Stella Alpina è costretta a portarsi dietro, visti gli accordi nazionali. In questo, rimane fuori Balzarini, e la sua truppa di 5 consiglieri, tra i quali quella Ema Albieri precedentemente avvicinata di nascosto dal verde e sicuro assessore Andrea Rossi, con la domanda “che ne diresti di fare l'assessora, o la vice-sindaca?”.
Un diktat, quello della SVP che esclude Balzarini, del tutto anomalo, ma che pone una domanda argutamente anticipata dall'ex (? tra pochi giorni glielo chiederemo) PD Vanda Carbone:”forse la SVP vuole fare saltare il banco?”.
Infatti, a ben vedere, l'appoggio SVP alla Giunta con l'esclusione della Civica per Merano, produrrebbe una maggioranza di 23 consiglieri, assegnando ai 9 consiglieri SVP un enorme potere di veto su tutti gli atti del sindaco Rösch. Ed è bene ricordare che nel corso degli ultimi 5 anni i Verdi hanno fatto battaglia ad ogni singola decisione della SVP, mentre ora si parla di governare assieme!
Invece, una maggioranza allargata alla Civica di Balzarini, schizzerebbe a 28 consiglieri, rendendo non determinante il peso in Giunta della SVP. E, si sa, la SVP è abituata a decidere, spesso senza troppo ascoltare, e anche per questo è stata punita dal suo stesso elettorato. Una punizione controfirmata dal sindaco Rösch, che ora sarebbe pronto a togliere, come nel migliore repertorio del “volemoce bene” italiano.
Ovvero, in questo diktat SVP pro destre italiane si deve intravedere un innamoramento di Gerhard Gruber verso Alleanza per Merano, lo ricordiamo, che alle ultime elezioni è stata sostenuta da Fratelli d'Italia, Alleanza Nazionale e Unitalia. Insomma, una virata a destra della SVP (e sottoscritta dai Verdi) difficile da pensare credibile, appunto, a meno che dietro a questo non ci sia la volontà della Stella Alpina di rientrare nel palazzo dei Portici attraverso la finestra, magari per tenerla ben aperta e, passata l'estate, congelare la Giunta in un immobilismo totale, fino alle prossime elezioni, oppure, fino a quando non deciderà di staccare la spina.
Paul Rösch, oggi ho notato che sul ponte Meranerhof le mattonelle del pavimento si stanno pericolosamente spaiando, una a una, e il rischio è di inciampare e cadere a terra!