Politics | Bolzano

Sfiducia respinta

Caramaschi esce rafforzato dal voto sulla mozione per mandarlo a casa: 27 i no, due in più della maggioranza, e solo 12 sì. Pesano le assenze e il M5s si divide.
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Foto: Salto.bz

Più di tre ore di seduta, un lungo botta e risposta tra le opposizioni e la maggioranza, lo show finale del sindaco in risposta alle critiche. Alla fine, poco prima delle 22, il voto ad appello nominale, che si conclude con un nulla di fatto per le minoranze. La mozione contro Caramaschi e il suo esecutivo è respinta: 27 i no pronunciati in Aula, 12 i sì, meno dei 15 firmatari causa l’assenza di Filippo Maturi (Lega), Mario Tagnin (Uniti per Bolzano), Pierluigi Gaianigo (M5s). Alla maggioranza si sono aggiunte Caterina Pifano, ex dei 5 stelle e ora nel misto, e Sabrina Bresadola, consigliera del M5s che non aveva sottoscritto il dispositivo e che si è smarcata dalla posizione del gruppo.

 

Le ragioni dei firmatari

 

Nella sala del consiglio comunale la discussione è aperta da Alessandro Forest (Uniti per Bolzano), primo firmatario del dispositivo, che ricorda la genesi dell’iniziativa. All’indomani delle dimissioni dal ruolo di vicesindaco di Christoph Baur, in dissenso con Caramaschi per l’impostazione data all’areale ferroviario, in particolare per l’affidamento ad un unico soggetto esecutore. È quanto prevede l’accordo di programma firmato con Provincia e Rfi che l’assemblea esaminerà da stasera (il voto è atteso entro il 30 luglio). “Siamo preoccupati per quanto avvenuto, riguardo a un’operazione che impatterà sul futuro della città” afferma Forest. “Tutta la maggioranza dovrebbe riflettere”. Il consigliere continua criticando il primo cittadino anche su mobilità e sicurezza. “Lei - dice rivolto a Caramaschi - non passerà di certo alla storia come uno dei migliori sindaci di Bolzano”.

Lei Caramaschi non passerà di certo alla storia come uno dei migliori sindaci di Bolzano (Alessandro Forest, Uniti per Bolzano)

La seduta prosegue con gli interventi degli altri consiglieri di opposizione, da Maurizio Puglisi Ghizzi (CasaPound) al leghista Kurt Pancheri, seguiti da quelli di Nicol Mastella (Io sto con Bolzano, la lista Gennaccaro), Claudio Della Ratta (Socialisti) e dei capigruppo di maggioranza: Tobias Planer dei Verdi, Sebastian Seehauser per l’Svp, Alessandro Huber (Pd) e Mauro Randi (Noi per Bolzano). Dalle posizioni espresse nessuna sorpresa riguardo al confronto tra gli schieramenti.

 

 

Lo show del sindaco

 

Prima di lasciare la parola al sindaco, il vice Luis Walcher (Stelle Alpine) elenca i nomi dei firmatari della mozione a cui sottolinea di aver fornito tutte le informazioni sui progetti della giunta. Poi bolla la mozione come “propaganda elettorale” e ricorda “il grande lavoro fatto per l’areale”. 

Tocca al sindaco, che non quasi non si trattiene. Difende l’attività dell’esecutivo e tutti i suoi cavalli di battaglia: soprattutto le grandi opere e i cantieri che a suo giudizio hanno posto fine all’immobilismo di Bolzano. “Abbiamo fatto 2.600 delibere di giunta, il 98,5% all’unanimità”, poi tocca all’accusa sul taser: “L’hanno sperimentato in 12 grandi città ed lo ha fatto la polizia di Stato, non la municipale. Fatemi vedere l’elenco dei Comuni che lo hanno provato”, punzecchia. Poi risponde a Paolo Giacomoni dei 5 stelle, che aveva parlato di eccessiva fretta. “Bolzano decide troppo in fretta? Ma siamo stati fermi per vent’anni, consigliere”.

Bolzano decide troppo in fretta? Ma siamo stati fermi per vent’anni. L’areale è il futuro della città, il consiglio comunale vuole forse castrare lo sviluppo di Bolzano? (Renzo Caramaschi)

 

 

Ce n’è per tutti, Caramaschi è un fiume in piena. Difende ancora una volta l’areale - che è “il futuro della città” e per il quale “ci saranno tutte garanzie necessarie con le fideiussioni” - e lo spostamento dell’A22: “Toninelli mi fa simpatia - dice - ma sulla concessione dell’autostrada ha ritardato tutto”.

Basta con i tentennamenti e i rinvii cari al capoluogo, suggerisce. “Sono nato a Bolzano, la conosco, ma ora abbiamo messo in moto la città, i cantieri sono partiti e sono senza mutui. Di cosa avete paura? Adesso che siamo al dunque il consiglio comunale vuole castrare lo sviluppo economico e sociale della città?”.

 

Bresadola si smarca dagli altri 5 stelle

 

Prima del finale restano le dichiarazioni di voto. “La mia non è una presa di posizione a favore della maggioranza - dice Bresadola - ma ritengo questa mozione strumentale, poco utile a risolvere diatribe su areale e tram che nella realtà godono di sostegno trasversale”. Pifano annuncia voto contrario pur dall’opposizione. Nel frattempo esce Giovanni Benussi che si aggiunge agli altri assenti, fra cui Alberto Sigismondi e Davide Costa (misto).