Manifestazione contro Salvini, 18 indagati
Manifestazione non autorizzata sulla base del regio decreto del 1931, è questo il reato contestato a 18 dimostranti che lo scorso maggio, a un pugno di giorni dalle elezioni comunali, erano scesi in piazza durante il comizio del segretario della Lega Matteo Salvini a Bolzano, scontrandosi con una falange dell’estrema destra. Le tensioni si erano acutizzate, infatti, quando avevano fatto la loro comparsa alla manifestazione alcuni militanti di Casapound fra cui Andrea Bonazza di CP e tre consiglieri di circoscrizione: Sandro Trigolo, Davide Brancalion e Mirko Gasperi. Poco tempo prima alcuni giovani vicini al gruppo di estrema destra avevano aggredito tre militanti di sinistra che erano presenti alla contromanifestazione.
Uno scontro annunciato, insomma, ma la polizia, in assetto antisommossa, era riuscita a contenere i disordini.
Ora, dopo l’avviso di chiusura delle indagini preliminari, il pm Lucia Mosna deciderà se archiviare il caso oppure chiedere il rinvio a giudizio. Fra i 18 sotto inchiesta ci sono, come riporta il Corriere dell’Alto Adige, l’ex segretario di Rifondazione Gianfranco Maffei (dimessosi il 20 maggio scorso), l’ex consigliera verde Wally Rungger, Lorenzo Vianini, Giacomo Gatti e Francesca Maffei (lista A Sinistra) e Olfa Sassi di Sel - alla quale viene contestato inoltre di aver suonato un tamburello durante il comizio -, Franco Zadra Albana e Skender Dema, Tommaso Torri, Michele Galletti, Enrico Garufi, Tommaso Grandini, Mattia Metz, Francesco Cavalli, Armida Mamaj, Francesca e Nikita Maffei.
Sarebbero tutti “correi e partecipanti attivi” perché “iniziavano a contestare e disturbare gli interventi degli oratori con parole, fischi e gesti di scherno”, recita il capo d’imputazione. Ora gli indagati rischiano una sanzione amministrativa fino a 1.500 euro; per il cantautore Andrea Maffei, invece, considerato il promotore della manifestazione, potrebbe mettersi peggio.
“Sul suo profilo facebook pubblicava una foto con un cartello con la scritta «Salvini sta a Palermo come il dado sta alla caponata» commentandola «Invece a Bolzano ci sta bene? Proviamo a incontrarci alle 18.30 nella nobile piazza Matteotti e a cantargliele. Perchè il maiale nel Knoedel ci sta bene solo affumicato. Proviamo?”.
Il giorno successivo, si legge ancora nel capo d’imputazione, Maffei scriveva le coordinate dell’appuntamento: “Ricapitoliamo: 18.20 in piazza Matteotti a salutare, come si deve, il Salvini. Sotto il porticato ad applaudire ed osannare a più non posso perché è sulla strada che si fanno i conti”.
quando non si manganella, si
quando non si manganella, si usa la clava giuridica, eh?
povera Italia, senza memoria...