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Niente finale per Matteo Bianchi

Dopo l'argento Europeo e il record italiano nel Km da fermo di ieri, il ventunenne di Laives manca la qualifica alla finale di un'altra disciplina su pista: il Keirin.
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Foto: UEC

Dopo un Ferragosto ricco di successi, con la conquista di una medaglia d'argento al Km da fermo e un record italiano, dagli Europei Élite su Pista di Monaco per Matteo Bianchi arriva una doccia fredda.
Nel pomeriggio di oggi (16 agosto) si sono concluse le qualificazioni alla finale del Keirin, la disciplina del ciclismo su pista nella quali gli atleti seguono per alcuni giri una motocicletta che, dopo aver aumentato gradualmente la velocità, si sposta e permette agli sportivi di effettuare lo sprint. Nonostante i ripescaggi e uno spunto veloce circa a metà gara, per il campione di Laives non c'è stato nulla fare e non disputerà la finale prevista per questa sera.

 

La medaglia di ieri

 

Nella mattinata di ieri, il laivesotto classe 2001 è diventato il primo italiano a scendere sotto il minuto nel km da fermo su pista, con un tempo di 59.661 secondi. Un traguardo importante che si somma a quello arrivato nel tardo pomeriggio: la conquista della medaglia d’argento e del titolo di vicecampione europeo con un tempo di 1:00.089m, solamente 114 millesimi di distacco dal vincitore, il francese Melvin Landerneau. Un risultato, quello dell'azzurro, che lascia ben sperare anche in vista dei mondiali Élite del prossimo ottobre e delle qualificazioni alle Olimpiadi di Parigi 2024. Dopo il secondo posto di ieri, Bianchi, che corre su strada con la Campana imballaggi Geotex Trentino, ha subito ringraziato il team della Nazionale e il grande supporto dato dall’allenatore Alessandro Coden e dal centro sportivo dell’Esercito. A salto.bz ha inoltre ricordato che “qui a Monaco è presente anche la mia famiglia che ci tengo a ringraziare per l’energia, la passione e il tempo che mi dedicano tutti i giorni”.  Come già raccontato in occasione delle vittorie nella categoria Under 23, Bianchi ha avuto una bella stagione da Juniores, ma il passaggio tra questa categoria e l’Under 23 è stato caratterizzato da diversi alti e bassi a causa dell'assenza di un metodo di allenamento efficace.