Politics | Provinciali 2013

La destra italiana presenta le sue liste

Con la “discesa in campo” di Elena Artioli a fianco di Forza Italia, nel centrodestra locale si è creata la prima aggregazione dopo anni di continue lacerazioni. Intanto gli altri partiti presentano i nomi che compariranno sulle loro liste.

Venerdì (13 settembre) – dopo il “grande annuncio” dell'alleanza Forza Alto Adige-Lega-Team Autonomie che ha lanciato Elena Artioli quale “candidata presidentessa” - qualcuno si aggirava per internet seminando dubbi: non andranno da nessuna parte, non riusciranno neppure a presentare in tempo la lista e magari toccherà loro modificarla successivamente, violando la legge. In effetti, a quanto pare la lista è stata formata con parecchio affanno durante la notte, e anche ai banchetti dove il giorno dopo si raccoglievano le firme necessarie alla sua presentazione pochi sono riusciti a vederla. Artioli sarà comunque in testa, e dietro di lei un quartetto formato da Enrico Lillo, i due ex-An Bruno Borin e Alex Janes, e l'imprenditore di Merano Walter Caser. Alessandro Bertoldi – al quale è stato chiesto di fare un cospicuo passo indietro, anche se il giovane commissario va dicendo di averlo proposto lui – sarà soltanto in sesta posizione (“confido nel fatto che la mia visibilità non ha bisogno di essere sottolineata nella lista”).

Ma chi farà concorrenza al tandem Biancofiore-Artioli? Come noto, i partiti nati dall'esplosione della galassia del centrodestra locale sono molti. Unitalia, Alto Adige nel Cuore, La Destra, Fratelli d'Italia proveranno a contendersi i resti di un elettorato per definizione “spaesato”, e già esercitano una massiccia propaganda per discreditare l'operazione di mero marketing politico (loro, almeno, la vedono così) che potrebbe togliere loro qualche voto necessario a piazzare i propri leader in Consiglio provinciale. Qui la linea di frattura più evidente è tra chi è convinto che solo un forte riposizionamento “nazionale” possa costituire sia un polo di attrazione ancora convincente che l'unico orientamento necessario per contrastare quello che viene chiamato lo “strapotere” della Svp (La Destra e Fratelli d'Italia), e chi, dall'altra parte (come ad esempio Alto Adige nel Cuore, ma in forma ancora più paradossale Unitalia), tenta di accreditarsi come unico movimento territoriale in grado di dar vita a una improbabile via italiana all'autonomia (da leggere anche nel senso di “autonomia degli italiani”).

Donato Seppi (Unitalia), deciso a raggiungere il quarto mandato, ha illustrato sabato (14 settembre) il suo programma all'insegna dello slogan “Prima gli italiani”, con un occhio particolare al disagio sociale dei cosiddetti “nuovi poveri”. Tra i suoi candidati – provenienti stavolta anche dai territori – i consiglieri comunali Loredana Vincenzi (Merano), Tonino Gencarelli (Laives), i bolzanini Luigi Schiatti e Gianfranco Piccolin e il brissinese Danilo Noziglia. In lista anche Sandro Trigolo e Daniele Guzzonato, che alle scorse politiche si presentarono con Casa Pound.

Per quanto riguarda La Destra, il lancio della lista è stato affidato (sempre sabato) a Francesco Storace, giunto a Bolzano per sostenere la candidatura di Mauro Minniti. Nei primi cinque posti della lista, oltre ovviamente a Minniti, Francesco Bragadin, Roberto Pitzianti, Alfonso Ponticelli e Silvana Marrazzo.

Secondo quanto riportato oggi (16 settembre) dal quotidiano Alto Adige, anche Alto Adige nel Cuore riuscirà a presentare una lista di 35 candidati. Soltanto 20 nomi sono però stati resi noti. Alessandro Urzì e Maurizio Vezzali occuperanno i primi due posti. A seguire Antonio Bova, Mario Tagnin, Monica Magi, Barbara Pegoraro e l'avvocato bolzanino Mara Uggè.