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E un team di ciclisti con tutina "pacco a vista"?

Le cicliste colombiane si presentano al Giro di Toscana indossando una tutina con vista sul Monte di Venere
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Quando i miei figli entrarono negli scout, chiesi ad una delle Cape alcuni ragguagli sulla "divisa" e lei molto gentilmente mi corresse, dicendomi che la loro era un'uniforme.

Uniforme perchè uniformava tutti, li rendeva uguali e appartenenti e contribuiva a creare senso di gruppo. La divisa era un concetto più militare, che partiva dalla base opposta, dividere dagli altri, essere diversi.

Il  punto di vista,  da cui si dipanano le idee  legate queste due parole, spesso, erroneamente usate come sinonimi è diametralmente opposto.

Quando ho visto la fotografia delle cicliste colombiane, mi sono chiesta se si sentissero di indossare una divisa o un'uniforme. E così sono andata a cercare sul vocabolario italiano-spagnolo scoprendo, che in questa lingua le due parole si traducono con "uniforme". Non vi è distinzione.

La cosa che più mi ha colpita nella foto, è che l'unico maschio presente nel gruppo, sia esso l'allenatore, l'accompagnatore, il coach, il presidente della squadra, indossa gli stessi colori, quindi un'uniforme, ma non ha il "pacco in vista". Che strano?! Per lui niente inserti color carne, con imbottitura, che accentui la dotazione di servizio.

Guardo questa foto e mi chiedo chi sia stato lo stilista illuminato a disegnare la tutina. Mi chiedo anche da quanti componenti maschi fosse formato il team dirigenziale, che ha approvato il capo d'abbigliamento, che deve rappresentare la Colombia in una performance internazionale in Toscana. Mi chiedo cosa volessero comunicarci i decisionali del team, conciando così le ragazze. E sì, mi domando come mai le ragazze abbiano accettato di indossarla e l'unica risposta che mi viene, è che ormai viviamo un sessismo interiorizzato, tanto è pret à porter...

Tante domande, senza risposta, se non quella che mentre si guarda una foto così, si pensa allo svilimento della performance  femminile. Perchè nessuno si ricorderà se avranno vinto o perso, ma tutti si ricorderanno di questa tutina.  

E il parallelismo non può non correre ad Alex Schwazer o a Marco Pantani. A loro, uomini, si è richiesta la prestazione, sempre più alta, sempre più irraggiungibile. E alle cicliste la disponibilità di un corpo, non solo per la prestazione atletica.

E mentre la Colombia è uno dei Paesi con il maggior numero di femminicidi in Sud America, dove nei primi 6 mesi del 2013 sono state massacrate 514 donne, da uomini vicini a loro, nei paesi occidentali sale la percentuale di giovani che fanno uso del Viagra per potenziare le proprie prestazioni sessuali.

Qualcosa non torna, nella modalità con la quale stiamo rappresentando il mondo.