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Il pelo e i vizi del lupo

Urzì denuncia: “il Consiglio Provinciale celebra la festa dell'Unità dell’Austria, ma a suo tempo non fece altrettanto con l’Italia”.

Non passa giorno senza che il consigliere provinciale e rivale di Luigi Spagnolli al ballottaggio di maggio non salga agli onori della cronaca. 
Per documentarlo basta seguire la sua bacheca Facebook dove si trova traccia della trama tessuta. 

In questo delicato periodo le direttrici dell’attività politica di Alessandro Urzì in sostanza sono due. 
Da una parte l’esponente politico cerca di rimettere a posto i pezzi del puzzle impazzito del centrodestra a Bolzano, lanciando comunque sponde anche alla SVP tentata di operare anche nel capoluogo una svolta sulla scia di Laives. 
Dall’altra naturalmente il leader di Alto Adige nel Cuore deve puntellare la sua identità di destra, ricorrendo ai tradizionali temi nazionalistici ma senza strafare perché sono lontani i tempi del ‘io sono italiano e me ne vanto’. 

Per questo ieri, nella vigilia del convegno di Sven Knoll sulla doppia cittadinanza dei sudtirolesi (in programma stamani al Laurin), Urzì ha rivolto al presidente del Consiglio provinciale Thomas Widmann un’interrogazione denunciando due pesi e due misure per quanto riguarda le feste d’indipendenza di Italia ed Austria. 
Nel mirino di Urzì è andato il patrocinio concesso dal Consiglio Provinciale ai festeggiamenti per l’Österreichischer Nationalfeiertag in programma il prossimo 25 ottobre al Palazzo Menz di Bolzano. 

Va bene l’amicizia con l’Austria” ha precisato Urzì, ritenendo però “per lo meno poco eleganti” i festeggiamenti e patrocini da parte del Consiglio Provinciale. 
 
Il consigliere provinciale di Alto Adige nel Cuore nella sua interrogazione ha chiesto al collega Widmann “se oltre al patrocinio siano state precise anche compartecipazioni da parte del Consiglio Provinciale”. 
Dopo di che Urzì ha concluso facendo riferimento a quanto avvenuto nel 2011 in occasione dei festeggiamenti per i 150 dell’Unità d’Italia

“Il Consiglio provinciale non ha celebrato l’Unità d’Italia, mi domando perché debba celebrare la festa della costituzione della Repubblica austriaca…”