Society | migranti

Senza alcuna protezione

Non migliora la situazione dei profughi – anche minori – che non trovano accoglienza e finiscono sbandati in Piazza Stazione. La solitudine dei volontari di Binario 1.
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Foto: Salto.bz

Bolzano continua a respingere. Questa è la cronaca di uno stillicidio, di una condizione di insufficienza umanitaria che non è mai cessata neppure dopo l'incontro di Roma tra il Landeshauptmann e il Ministro degli Interni e le assicurazioni sui cosiddetti "fuori quota" (che poi "fuori quota" non erano) da assorbire nelle strutture esistenti, o grazie comunque all'intervento delle associazioni (come la Caritas e Volontarius) attive sul territorio. Non è cessata perché ulteriori migranti, fra questi anche minori, continuano ad essere intercettati dai volontari di Binario 1 appena fuori dalla Stazione ferroviaria, mentre vagano per la piazza antistante, sbandati e senza avere alcuna certezza sul loro futuro immediato, cioè perfino su dove passeranno la notte.

A presentare il quadro di una condizione che rischia di diventare endemica è una giovane operatrice di Binario 1, dal pomeriggio alla sera fuori della stazione ad occuparsi di chi ha bisogno di aiuto, spesso senza neppure essere in grado di richiederlo, quell'aiuto. “Talvolta riceviamo le segnalazioni dai senza tetto che praticamente trascorrono tutta la giornata qui, e allora ci prodighiamo per riuscire a trovare qualcosa, qualcuno in grado di far passare loro almeno la notte al coperto”. La volontaria racconta di un numero stabile di 5-6 migranti al giorno, non di rado minorenni, che non riescono a varcare la frontiera, quindi rifluiscono verso Bolzano per poi ritrovarsi letteralmente privi di orientamento. “La cosa grave – prosegue chi ci ha contattato – è che le associazioni preposte all'accoglienza dicono che non possono occuparsi di chi lascia la stazione, che potrebbero cioè gestire solo le persone in transito, quindi quando i migranti finiscono nel parco è come se entrassero in una zona in cui non vale più alcuna protezione, e siamo noi a dover provvedere”.

Alle nove la situazione intanto è questa. 3 ragazze somale, una delle quali minorenni, e un altro ragazzo, anch'esso somalo e minorenne, rimasti senza riparo nel parco. Mentre le donne rimangono con i volontari di Binario 1, il ragazzo viene preso momentaneamente in custodia dai Carabinieri, ma dopo poco arriva di nuovo, da solo, in una condizione di visibile spaesamento e sprovvisto di qualsiasi documentazione. Un agente spiega alla stupefatta volontaria che, in mancanza di denuncia, li possono rilasciare anche così. “Adesso abbiamo avuto la disponibilità da un parroco, il quale offre una saletta con dei materassini per le donne – mi racconta la volontaria al telefono –, ma domani saremo certamente allo stesso punto di stasera. Questa settimana abbiamo avuto persone affette da scabbia. Avevano bisogno di essere visitate, ma nessuno era in grado di farlo. La sensazione, terribile, è che vengano limitate le possibilità di cura, affinché ciò costituisca un modo per convincerle ad andare via, a lasciare Bolzano. Ognuno scarica le proprie responsabilità su qualcun altro, e alla fine non accade niente. Si cerca di nascondere il problema, anche se il problema è sotto gli occhi di tutti e nasconderlo non è proprio possibile”.

Il senso di disagio, di impotenza è estremo. Non ci fossero i volontari di Binario 1 vi sarebbero certamente conseguenze ben peggiori. Adesso manca tutto, persino delle coperte. “La situazione è davvero insostenibile – mi racconta ancora la volontaria, mentre in inglese cerca di tranquillizzare il ragazzo [che più tardi troverà posto dagli evangelici] – e quando aumenterà il freddo non so come faremo a gestirla. Le autorità competenti stanno dimostrando inefficienza e insensibilità”. L'aspetto più preoccupante della vicenda riguarda ovviamente i minori: "Un ragazzo che era ospitato oggi dagli evangelici è scappato, e adesso non sappiamo dove si possa essere cacciato. Il rischio che finisca per così dire nelle mani sbagliate è altissimo. E' da irresponsabili lasciare che avvengano queste cose".

Un problema gravissimo, evidenziato di recente anche dall'avvocato Nicola Canestrini, il quale proprio a Bolzano aveva segnalato il caso di due ragazzini somali "affidati" a un ragazzo, appena maggiorenne, del Gambia [salto.bz ne ha dato qui la notizia]. Sul suo profilo FB, l'avvocato ha spiegato i pericoli con chiarezza: "Alcuni migranti minorenni, messi di fronte all’impossibilità di realizzare le proprie aspirazioni, si sganciano dal sistema statale che dovrebbe fornirgli assistenza e sostegno, ritrovandosi soli. Le decisioni di buona parte dei giovani migranti non accompagnati sono determinate da una serie di fattori di spinta e di attrazione che possono, in alcuni casi, spingerli a entrare in contatto con reti clandestine, per ricongiungersi ai famigliari o trovare un modo per guadagnare i soldi necessari a ripagare i debiti". L'avvocato aveva auspicato un intervento autonomo della Procura della Repubblica, altrimenti si sarebbe riservato di presentare un esposto contro la Provincia.