Environment | Sviluppi

Lupi e orsi, non si arretra

La giunta provinciale resiste in giudizio di fronte alla Consulta chiamata in causa dal ministro dell’Ambiente Costa che aveva impugnato la legge sui grandi carnivori.
Bär und Wolf
Foto: Pixabay

Nell’ultima seduta di giunta prima delle elezioni di domenica prossima, 21 ottobre, c’è spazio per ribadire la linea della Provincia su una questione molto dibattuta inevitabilmente anche a livello nazionale: i grandi carnivori. Lo scorso settembre, per la gioia degli ambientalisti, il Consiglio dei ministri aveva impugnato di fronte alla Corte Costituzionale la legge delle province di Trento e Bolzano che prevede la cattura e l’uccisione di lupi e orsi. “Un atto necessario e dovuto. - aveva detto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa -. L’esercizio delle potestà di deroga ai divieti sulla fauna selvatica sono in capo allo Stato e non possono essere demandate agli enti locali. Abbiamo chiesto alle province di modificare la legge, ma non è stato fatto, quindi non abbiamo avuto scelta”. Il titolare dell’Ambiente aveva poi aggiunto che se le leggi in questione fossero state modificate e si fosse avviata una piena collaborazione si sarebbero potuti “attivare strumenti di prevenzione fondamentali per favorire la presenza dei grandi carnivori in natura, senza pesare sulle attività zootecniche tipiche di quei territori”.

 

Avanti tutta

 

La giunta provinciale tiene però la barra dritta e resisterà in giudizio di fronte alla Corte Costituzionale per difendere non solo la legittimità della legge ma soprattutto le competenze autonome della Provincia di Bolzano, ha riferito il Landeshauptmann Arno Kompatscher spiegando che stando alla legge provinciale è il presidente della Provincia che deve adottare le misure di applicazione della Direttiva Habitat di prevenzione e intervento per la gestione della presenza dell’orso e del lupo nel territorio provinciale nel rispetto delle finalità, delle condizioni e dei limiti previsti dalla direttiva europea sul tema. Qualsiasi decisione in merito alle misure da intraprendere deve avvenire previo parere dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) e comunque nel rispetto delle norme statali di riferimento, ha ricordato Kompatscher sottolineando che la legge si muove in primis per tutelare l’agricoltura di montagna, su cui la Provincia di Bolzano ha competenza primaria.

“Altri paesi hanno sfruttato i margini di manovra previsti dalle direttive europee elaborando delle proprie normative che, a determinate condizioni, consentono il prelievo di lupi e orsi. L’Italia, però, non ha seguito questa linea, e per questo motivo abbiamo deciso di muoverci all’interno della cornice giuridica rappresentata dalla nostra autonomia, per applicare le direttive europee e tutelare l'agricoltura di montagna. Siamo convinti che questa sia la strada giusta da seguire, e difenderemo la legge provinciale di fronte alla Corte Costituzionale”, così il governatore altoatesino.