Politics | Che fine del Kaiser

I Freiheiligen, la legge è sacra

I vizi postumi di Superbauer e il dilemma della Sammelwalschenpartei come trovare un nuovo lider con il pollice opponibile per opporsi alla montata dei Freiheiligen e del KuKloxKnall
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In una situazione di caos istituzionale che durava da 50 anni in cui persino i servizi segreti deviavano andando a sbattere contro le stazioni, la repubblica Tagliana era ormai sull'orlo del collasso. I cervelli stano emigrando tutti e nel Paese erano rimasti solo i più coglioni, chi era troppo povero per emigrare, quattro o cinque milioni di raccomandati, le Poste e le Ferrovie e un paio di sindacati autonomi. Tutto il resto era stato svenduto agli stranieri, non quelli arrivati a Lampedusa ma quelli multinazionali, meno conosciuti ma molto più pericolosi perchè agiscono in gruppi quotati in borsa.

Derubati da 50 anni i crucchi avevano smesso di sperare: sempre meno persone andavano a votare e il clima di sfiducia continuava a peggiorare anche se con l'ultima tornata elettorale erano entrati nel palazzo di  Montecioèoro (così si chiamava la sede dell'assemblea suprema della repubblica) diversi personaggi che promettevano di porre fine agli scandali e alle ruberie. Tra loro c'era anche Frà Carro da Velladri, un incappucciato che percorreva le campagne tridentine inveendo contro la corruzione e chiamando i politici ladri e i ladri politici. Allora non lo ascoltava nessuno poi quando venne eletto nelle liste del movimento del Grullo parlante si tolse la felpa col cappuccio, indossò la giacca e ripetè il discorso  tutti si indignarono e per protesta i sottosegretari del partito liberty lasciarono l'aula per rintanarsi alla buvette a cercare di rubare qualche bustina di zucchero. Era riuscito ad essere eletto anche Florenz Kronpilzen, noto pubblicista della porta accanto, che era stato ripescato dalle liste del partito ecolocalista dopo una complessa operazione nota come scorporo in cui una segreteria del ministero dell'interno bendata e con le mani legate che doveva estrarre all'urna elettorale il nome di un candidato dei 175mila che si erano presentati. La sorte toccò proprio a Kronpilzen che il mattino dopo l'elezione venne svegliato da una telefonata in cui gli si comunicava che aveva vinto un vitalizio, due segretarie, l'abbonamento gratis a topolino e un pass partout con cui si poteva viaggiare in porti, aeroporti, autoporti, autostrade, superstrade, supermercati e motovedette.

Mentre la capitale annegava nei vizi e nella corruzione in Adigezia era in netta crescita il movimento dei Freiheiligen, quelli che volevano fare un libero stato basato sulla legge sacra. I loro miliziani ci concentravano nelle valli e periodicamente si trovanano nelle grandi città sfoggiando le caratteristiche mutande di pelle accompagnate dal turbante con la piuma. Anche il KuKloxKnall, il movimento dei patrioti alpini, aveva visto incrementare il proprio numero di aderenti che organizzavano enormi raduni con i caratteristici costumi bianchi in cui si bruciavano grandi cataste di legna sulle montagne in attesa di poter bruciare parlamenti, libri, streghe e negri vari. 

In questo mondo sempre più difficile, la Sammelwalschenpartei, aveva estremo bisogno di trovare un leader con il pollice opponibile che prendesse il posto di Superbauer ormai debilitato dagli scandali. Ogni giorno dettagliati resoconti delle sue malefatte riempivano le pagine della Tagesanzeigen, il giornale scandalistico più citato nei Tribunali e più letto nei coktail  bar del Quadrilatero (così erano dette le quattro vie del centro della capitale interdette a tutto il traffico tranne che ai taxi, bus a idrogeneo, veicoli elettrici, fornitori, pony express, cavalli e ronzini euro uno che portano in giro i pacchi in zona pedonale all'ora di punta). Persino il Dynamonten, l'esplosivo giornale del gruppo Athigesia, in fondo firmato dal direttore Kikrahkkio Embeddner aveva tanto solennemente quanto poco solertemente criticato i vizi del governatore che per anni aveva incensato. 

 Alle primarie si presentarono in tre: l'uomo del popolo Alvard Rolling Stroller, figlio del barbiere di PuschteRio, il segretario della Sammelwaschenpartei, Renard Schreiber - che scriveva perchè quando parlava nessuno capiva cosa cacchio diceva -  e il sindaco dei sindaci Aron Compiatschen, quantocipiacen, tantocipiacen. Il destino era Signato. #ciaointanto