Politics | Gastbeitrag

Il caso Ortisei, un laboratorio per la politica

Tobia Moroder ha conquistato la poltrona di primo cittadino ad Ortisei con la sua innovativa "Lista Unica". Come si spiega?

Il risultato era nell’aria, ma nessuno si aspettava una vittoria così netta e, per certi aspetti, “illuminante”.

Tobia Moroder, 33 anni, intellettuale ladino, impegnato a tempo pieno all’Istituto Micura da Ru, è il nuovo Sindaco di Ortisei. Ha ottenuto il 60 % dei voti contro il 40 % della candidata della SVP ladina, Lara Moroder, apprezzata insegnante e già assessore alla cultura. 

Tobia Moroder è stato, con Ivan Senoner, ideatore e anima della “Lista Unica”, un’esperienza del tutto innovativa nata dopo il flop delle elezioni del maggio scorso. Hanno portato a casa la maggioranza assoluta con 10 seggi su 18. La Volkspartei lascia la guida del più importante comune ladino dopo decenni di potere quasi incontrastato. 

A Ortisei si è giocata ieri la rivincita della politica che si era infilata, solo pochi mesi fa, in un vicolo cieco: una sola lista - quella della SVP - si era presentata alle elezioni di maggio; pochi candidati, neppure sufficienti a coprire tutti i posti in Consiglio; un’affluenza alle urne talmente bassa da invalidare la consultazione e aprire le porte al commissario. 

Dove erano finiti tutti coloro che per decenni avevano vissuto, in terra ladina, la politica con passione, dando vita a vivaci confronti e stimolanti esperimenti? Che fine avevano fatto i cattolici democratici della “storica” DC ladina, i verdi e i protezionisti, le liste ispirate alla sinistra socialista, gli orgogliosi e determinati Ladins? Spariti, rassegnati ad accontentarsi di una buona amministrazione, politicamente corretta, senza essere più in grado di intervenire nei processi decisionali. La fine del confronto, del pluralismo delle idee e delle opportunità, la fine, appunto, della politica. 

È toccato ad alcuni giovani, riuniti in “gruppo di lavoro interetnico”, rimettere in moto il gioco della politica: attraverso un sondaggio postale hanno proposto a tutti gli elettori di Ortisei - che hanno risposto in massa - di indicare chi dei loro concittadini avrebbero voluto vedere in Comune, ad amministrare il loro paese. 

Così: candidando l’intera cittadinanza, “oltre le primarie” e senza proposte guidate dall’alto. Attraverso una progressiva selezione e una continua informazione sulla rete, sono giunti a indicare il sindaco e  27 candidati, rappresentativi di molti settori della società. La “Lista Unica” è cresciuta anche al di là delle aspettative dei promotori, grazie all’attenzione raccolta sull’onda di un progetto semplice, forse anche ingenuo, ma generoso, coraggioso e capace di catalizzare la voglia di novità e cambiamento. 

Da parte sua la candidata della SVP, Lara Moroder, consapevole delle difficoltà che la attendevano, ha lavorato con dedizione e passione, nel tentativo di ristrutturare un edificio gravemente compromesso. Non è stato sufficiente. Le dimensioni stesse del successo, indicano, paradossalmente, come il risultato prescinda in buona parte dai meriti e dai demeriti dei contendenti e segnali una voglia di nuovo, decisa, spontanea, e forse, al momento, inarrestabile.

Adesso per Tobia e la sua Lista Unica si apre la sfida della realtà. Dovranno fare i conti con la poca esperienza amministrativa e soprattutto con le severe regole della politica, della trattativa, della mediazione e del compromesso: la luna di miele anche per loro non durerà molto. Come più volte annunciato, nel corso di una campagna elettorale, condotta nel segno del fair play e del rispetto reciproco, vorranno governare “deberieda”, insieme non contro. Offriranno agli sconfitti occasioni di collaborazione e di cogestione. Bisognerà vedere come reagirà la SVP: il confine tra la possibilità di rimettersi in gioco e il rischio di perdere identità, assicurando solo esperienza e competenze, è in effetti abbastanza indefinito.