Environment | Inquinamento

“La qualità dell’aria? Va controllata meglio”

Per i Verdi il monitoraggio della Provincia va migliorato per precisione, tempestività e trasparenza.

Le condizioni metorologiche particolari venutesi a creare negli ultimi giorni stanno suscitando una certa preoccupazione nei cittadini per quanto riguarda la qualità dell’aria in Alto Adige
In merito oggi sono intervenuti i Verdi con una presa di posizione che mette sotto accusa sia il sistema di monitoraggio che le modalità di comunicazione ai cittadini messe in atto dalla Provincia
I dati completi vengono pubblicati solo alla fine di ogni anno” denunciano i Verdi, aggiungendo che le tabelle in tempo reale sono piuttosto scarne e andrebbero arricchite “soprattutto per quanto riguarda la tipologica gli inquinanti monitorati e l'indicazione dei limiti di qualità dell'aria”. 

Nel sito internet della provincia sono pubblicati in tempo reale i grafici sui dati relativi a PM10 (le cosiddette polveri sottili), NO2 (biossido di azoto), CO (monossido di carbonio), O3 (ozono) e SO2 (cioè anidride solforosa).
Per i Verdi mancano i limiti di qualità dell’aria con riferimento anche alle PM2,5, il cui monitoraggio è stato reso obbligatorio da una nuova direttiva europea (2008/50/EC). 
Le PM2,5 sono particelle più piccole delle PM10 e possono costituire un pericolo addirittura maggiore per la salute umana dato che possono penetrare in profondità nell’apparato respiratorio. 
Per i Verdi il monitoraggio messo in atto dall’Agenzia Provincia per l’Ambiente è inoltre carente perché dopo aver citato le cosiddette polveri ‘ultrasottili’ (e cioè le PM1) sul sito della Provincia non esiste traccia di monitoraggio della concentrazione delle stesse nell’atmosfera. 
I consiglieri provinciali dei Verdi Dello Sbarba, Heiss e Foppa rilevano quindi che “molte agenzie per l’ambiente italiane pubblicano regolarmente almeno il monitoraggio costante delle PM2,5”.
 
Nella loro critica al sistema di montoraggio della qualità dell’aria ed alle modalità di comunicazione ai cittadini predisposto dalla Provincia, i Verdi aggiungono che oltre all’indicazione dei limiti massimi consentiti dalla legge italiana per ogni parametro “mancano però i limiti massimi indicati dall’Organizzazione mondiale per la sanità che sono molto più bassi”. A questo proposito i Verdi invitano a consultare i dati più completi pubblicati ad esempio per la città di Firenze.

I due valori-limite per ciascuna sostanza - specificano i Verdi - sono molto diversi e questa notevole discrepanza è dovuta al fatto che l’OMS ha tenuto conto esclusivamente di aspetti sanitari, fissando il valore limite in base alle risultanze di numerosi studi epidemiologici”. 

“Questo valore limite rappresenta la soglia al di sopra della quale cominciano a manifestarsi effetti negativi per la salute umana. Il valore di riferimento assunto dalla legge, invece, è un compromesso fra le evidenze sanitarie e le esigenze di natura economica e tecnologica.”

I consiglieri ambientalisti concludono la propria presa di posizione chiedendo con un’interrogazione alla Provincia di Bolzano di “porsi all'avanguardia sia nel monitoraggio che nella pubblicazione dei dati, compresa l'indicazione non solo dei limiti di legge ma anche di quelli determinati dall'OMS”.