Si discute su Eva Klotz candidata presidente del consiglio provinciale
Da una parte Widmann, un politico finora lontano dai ruoli istituzionali riciclato nell'inedito ruolo di garante. Dall'altra Eva Klotz, vera e propria paladina del regolamento in consiglio provinciale, ma propugnatrice da sempre della soluzione estrema per quanto riguarda i destini nazionali della popolazione di lingua tedesca in Italia.
La contrapposizione andata in scena in consiglio provinciale e conclusasi con la vittoria di Widmann fa discutere. In particolare suscita una certa sorpresa il deciso sostegno che la candidatura della Klotz ha ottenuto da parte dei Verdi, lontani anni luce da Süd-Tirol Freiheit nell'interpretazione dei destini delle popolazioni residenti.
Per Eva Klotz ha votato anche Elena Artioli, differenziando radicalmente la sua scelta rispetto a quanto avvenuto in occasione della votazione per il presidente della giunta. "Ho votato la Klotz perché si tratta di un ruolo istituzionale e non politico" ha spiegato Artioli, dicendosi in questo senso meno convinta in questo senso della candidatura di Widmann. Artioli ha anche aggiunto che si è trattato di un accordo interno all'opposizione ma che "purtroppo qualcuno non si e attenuto ai patti". Ma... chi è stato?
Dei 35 aventi diritto di voto solo 34 l'hanno esercitato, in quanto Urzì ha deciso di non votare. Ma Widmann ha ottenuto un voto in più rispetto ai 19 previsti e l'opposizione un voto in meno. Cos'è successo? Non è che, presa da uno straordinario impeto di correttezza e lealtà, la Klotz alla fine ha votato per il suo concorrente? Temo che non lo sapremo mai.
Ma intanto c'è chi fatica a capire il livello di compattezza con cui l'opposizione ha sostento la candidatura della Klotz. Vedendo in lei, persona di parte per antonomasia, un candidato presidente non in grado di rappresentare un ruolo 'stare sopra le parti'.
Klotz, insomma, è unanimemente considerata persona coerente e corretta. Ma questo può bastare per rivestire un ruolo istituzionale come quello della presidenza del consiglio provinciale di Bolzano?
I postfascisti (neanche tanto
I postfascisti (neanche tanto post) Holzmann e Minniti hanno già rivestito "un ruolo istituzionale come quello della presidenza del consiglio provinciale" e apparentemente non ci furono problemi.
Postfascisti e (soprattutto) potenziali postnazisti a parte
La signora Klotz non può assumere alcun ruolo istituzionale di tipo super partes come la carica di presidente del consiglio provinciale, in quanto il fondamento ideologico suo e del suo partito è la violazione dell'articolo 5 della Costituzione italiana.
Stupisce in tal senso (ma neanche tanto) l'evidente malafede della logica che vorrebbe collocati sullo stesso piano "postfascisti" e "secessionisti" mascherati da "autodeterministi" ma in ogni caso figli di "terroristi" eufemisticamente rinominati "attivisti".
Possibili presidenti del consiglio provinciale:
ovvero di un'istituzione, che coincidono con presunti "vilipendiatori" della bandiera: ovvero di un'altra istituzione. Ha dell'incredibile come certe tesi possano addirittura trovare sostegno. http://salto.bz/de/article/24012014/vilipendio-alla-bandiera-iniziato-i…