Morto Abram, l’ultimo del K2
Durante la storica scalata Erich Abram portò all’ultimo campo le bombole di ossigeno che sarebbero servite all’attacco finale della vetta sulla quale giunsero solo due dei membri della spedizione e cioè Achille Compagnoni e Lino Lacedelli. La spedizione era composta da 13 alpinisti italiani guidati da Ardito Desio. Abram fu l’unico altoatesino invitato a far parvi parte.
Nato a Vipiteno ma cresciuto a Bolzano, Abram aprì molte vie sulle Dolomiti. Dopo l’esperienza della salita del K2, l’alpinista altoatesino intraprese con successo l’attività di pilota di elicottero, portando a termine numerosi salvataggi in montagna.
Abram iniziò ad arrampicare da giovanissimo. Durante la seconda guerra mondiale venne arruolato nelle truppe alpine con le quali fu nel Causaso e poi in Grecia e in Cecoslovacchia. Dopo la prigionia in Russia tornò a Bolzano nel 1948.
Poche settimane orsono era scomparso pure all’età di 95 anni l’altro finora sopravvissuto della spedizione sul K2 e cioè il piemontese Ugo Angelino.
Ad Abram è stata dedicata la palestra di roccia del Salewa Cube a Bolzano.