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Vigneti d’oro

Sempre più alte le quotazioni dei vigneti in Alto Adige. Si arriva anche a un milione l’ettaro per le microzone più importanti. Al top la zona piemontese del Barolo.
Vigneto
Foto: Suedtirol Foto/Othmar Seehauser

Il prezzo dei vigneti in Alto Adige è in continua, a quanto pare inarrestabile crescita. È quanto emerge da un’inchiesta condotta da Winenews, uno dei maggiori siti di informazione sul mondo del vino italiano, sulle principali realtà produttive del nostro Paese basandosi soprattutto sulle ultime compravendite registrate e sulle opinioni di imprenditori, broker e intermediari.

In Alto Adige, considerato uno dei territori d’eccellenza in particolare per i vini bianchi, si registrano quotazioni attorno ai 500mila euro a ettaro. Quotazioni che, nelle microzone più pregiate (come l'area del Lago di Caldaro), arrivano anche a 1 milione di euro. Le ragioni? Le condizioni di impianto, i terrazzamenti e la scarsità di terra disponibile sul mercato. Per farsi un’idea dell'entità di questi dati basta pensare che il valore medio di un vigneto in Italia è di circa 30mila euro, un prezzo già di per sé alto tenendo conto che il valore medio di un ettaro di terreno agricolo è quotato a meno di 20mila euro. I vigneti italiani del resto - sottolinea Winenews - sono particolarmente ambiti dagli investitori, nazionali e internazionali, e questo ha contribuito a mantenere il loro valore elevato negli anni diversamente da quanto accaduto per i terreni destinati ad altre coltivazioni.

Per quel che riguarda il valore dei terreni al top della classifica c’è il Barolo ormai ai livelli della Borgogna o del Bordeaux: un ettaro iscritto alla Docg (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) del prestigioso rosso piemontese tocca 1,2 milioni di euro. Ma i cru più importanti registrano cifre ancora più vertiginose: oltre 2,5 milioni a ettaro. Nelle prime posizioni del ranking figurano poi il toscano Brunello di Montalcino (con valori tra i 750mila e i 900mila euro a ettaro ma anche 1 milione di euro sulla collina di Montalcino); il piemontese Barbaresco (circa 600mila euro a ettaro) e la zona della Valpolicella, dove si produce il celeberrimo Amarone (tra i 450mila e i 550mila euro con punte di 600mila euro).

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Peter Gasser Fri, 01/18/2019 - 09:31

Exlusivität (ich HABE)? Eitelkeit (ich WILLHABEN)? Preis-Sucht?
Oder: von dieser besten Fläche wird ein bester Wein gekeltert, welcher einen werbewirksamen Preis gewinnt. Dieser preisgekrönte Wein dient dann als Webe-Zugpferd für die Kellerei - muss also gar nicht auf diesem einen Grundstück wirtschaftlich sein; seine Kosten kommen über den gesamten wirtschaftlichen Erfolg der Kellerei herein.

Fri, 01/18/2019 - 09:31 Permalink
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Mensch Ärgerdi… Fri, 01/18/2019 - 22:07

Ich bin zwar kein Fachmann, aber von den Weinbauern die ich kenne und das sind doch einige, weiß ich eigentlich von keinem der in der Größenordnung des Hektars Weingüter gekauft hat. Die meisten haben heutzutage viel weniger und betreiben die Landwirtschaft "nur" nebenher, erbt der eine oder andere genug, dann wird ein Hof geschlossen und höchstens dafür wird das eine oder andere kleine Gut dazugekauft.
Die meisten "Vollzeitbauern" haben also geerbt und nicht gekauft.

Fri, 01/18/2019 - 22:07 Permalink
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Mensch Ärgerdi… Sat, 01/19/2019 - 20:09

Jein, denn wenn man was kaufen will, dann löhnt man schon wie im Artikel beschrieben. Es geht nur keiner her und kauft sich 3-4 Hektar Grund um Bauer zu werden (das würde sich effektiv nur ein Millionär leisten können der sonst nicht weiß wohin mit dem Geld), es werden einfach nur viel kleinere Parzellen in einem bestehenden landwirtschaftlichen Betrieb dazugekauft, oder verkauft wenn die Erben kein Interesse haben sie zu bewirtschaften.

Sat, 01/19/2019 - 20:09 Permalink