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La risposta alla variante sudafricana

Merano, Rifiano, S. Pancrazio e Moso in Passiria: da lunedì 22 test in entrata e uscita non più vecchi di 72 ore. Scuole, in Alto Adige ritorno alla didattica a distanza.
Corona-Screening
Foto: LRV Weißes Kreuz

La stretta annunciata per cercare di contenere la diffusione delle mutazioni del Covid è ufficiale (attualmente sono sempre 30 i casi di variante inglese e 6 di sudafricana). Con l’ordinanza numero 8 del 2021, firmata ieri (17 febbraio) dal presidente Arno Kompatscher, entrano in vigore da oggi su tutto il territorio provinciale misure più rigide per via dell’alto numero di contagi e soprattutto dopo la comparsa della variante sudafricana del coronavirus anche in quattro Comuni dell’Alto Adige e cioè Merano, Rifiano, San Pancrazio e Moso in Passiria, dove le regole sono ancora più severe.

 

Si torna alla didattica a distanza

 

Dal 22 febbraio, dunque al ritorno dalle vacanze di Carnevale, in Alto Adige tutte le scuole di ordine e grado torneranno alla modalità della didattica a distanza. Ciò vale al momento fino al 28 febbraio. Per i bambini che frequentano i servizi per la prima infanzia, asili ed elementari, i cui genitori o tutori operino nell’ambito dei servizi essenziali verrà istituito un servizio base di assistenza. La Provincia fa sapere che per informazioni più dettagliate sui criteri di ammissione al servizio i genitori possono rivolgersi direttamente agli istituti frequentati dai propri figli. Le direzioni scolastiche pubblicheranno i criteri di ammissione sui propri siti web.

 

Sport limitato

 

Da lunedì 22 febbraio gli allenamenti per gli appartenenti alle associazioni sportive sono ridotti al minimo. Sono autorizzati gli allegamenti per gli atleti di livello professionistico, atleti di squadre nazionali o che siano classificati per campionati nazionali o internazionali nella massima serie dell’ambito dilettantistico.

 

Spiragli per il commercio

 

Grazie a una modifica alla lista ATECO per le attività di commercio al dettaglio consentite, in vigore già da oggi, potranno aprire i negozi di computer, apparecchiature elettroniche e tecniche per la comunicazione o materiale elettronico per l’intrattenimento. Ma non solo: un’ulteriore modifica consente anche nuovamente il commercio itinerante (mercati) di alimentari.
 

 

Il vademecum per i 4 comuni

 

A Merano, Rifiano, Moso in Passiria e San Pancrazio sono state fissate regole ulteriori da seguire, e l’appello alla cittadinanza è di evitare tutte le possibili situazioni di rischio che potrebbero portare a una ulteriore diffusione del contagio.
In questi quattro Comuni dal 22 febbraio al 7 marzo è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dal territorio comunale, salvo le consuete eccezioni per particolari esigenze lavorative, di salute o altre situazioni urgenti e di necessità e comunque in questi casi è necessario essere in possesso di un test antigenico o Pcr negativo risalente al massimo a 72 ore prima. Per le persone che devono attraversare i Comuni interessati per i motivi autorizzati (lavoro, salute, necessità urgente) non c’è l’obbligo di esibire l’esito di un test negativo.
I presidi per i test saranno allestiti nelle sale del municipio nei comuni di San Pancrazio, Rifiano e Moso. Piazzale Prader e l’ex dopolavoro di Sinigo (e forse anche lo School Village di via Wolf) dovrebbero essere i centri individuati invece da Merano.

Inoltre nei quattro Comuni in questione la didattica a distanza è prevista per un periodo più lungo, e cioè da oggi al 7 marzo nelle scuole di ogni ordine e grado. Per lo stesso periodo sono sospesi i servizi alla persona, compresi parrucchieri e centri estetici. Fanno eccezione le lavanderie e le pompe funebri. I cantieri chiudono tutti tranne quelli impegnati in opere necessarie. Le attività produttive dell’industria e del commercio sono sospese, con eccezione per le lavorazioni essenziali e le attività funzionali alla continuità delle filiere.

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Salto User
Günther Schwei… Fri, 02/19/2021 - 14:10

Mit den selben Maßnahmen, mit denen man vor einem Jahr das Coronavirus aufhalten wollte, will man jetzt die Coronavirus-Mutanten aufhalten. Der Erfolg wird der selbe sein, man läuft der Ausbreitung hinterher und nimmt die ganzen Kollateralschäden in Kauf.
Dass jeder Infizierte, egal ob mit oder ohne Mutante, lokalisiert und isoliert werden muss, will man einfach nicht wahrhaben, ansonsten würde man wohl endlich das Contact-Tracing konsequent durchführen.
Sich immer wieder darauf hinauszureden, dass man mit hundert Personen die Personenkontakt-Nachverfolgung nicht schafft, ist zu wenig.

Fri, 02/19/2021 - 14:10 Permalink