Politics | Bolzano 2016

“Bolzano torni ad essere una città tranquilla e forte”

Le ragioni della candidatura di Mario Tagnin spiegate da Gabriele Giovannetti, uno dei tessitori del “patto della ruspa” che vorrebbe rinnovare la politica cittadina.

Gabriele Giovannetti (Alto Adige nel Cuore) è il giovane “tessitore” del partito di Alessandro Urzì (al quale lo lega anche uno stretto rapporto familiare) protagonista della realizzazione del progetto unitario di centrodestra, appoggiato dalla Lega Nord, che stamani – dopo un percorso per la verità molto tortuoso – approda finalmente alla presentazione del proprio candidato sindaco. L’abbiamo incontrato per sentire dunque dalla viva voce di un insider presente a tutte le trattative com’è stato possibile raggiungere un risultato che, fino a pochissimo tempo fa, avrebbe potuto sfumare ancora una volta, prefigurando sì un’alleanza più larga (ma assai difficile da gestire) con la componente di Giorgio Holzmann, ma anche la messa in pericolo di quel patto con la Lega, chiamiamolo “patto della ruspa” (come mostra l’immagine qui sotto), che senza dubbio rappresenta, adesso che è stato sigillato, una delle carte più pesanti da giocare in vista delle prossime elezioni comunali.

Salto.bz.: Giovannetti, dunque a quanto pare ci siamo sul serio. Domani [oggi, ndr] presentate il vostro candidato sindaco. Però non è che magari dopo mezzogiorno qualcuno ci ripensa e avremo l’ennesimo colpo di scena?
G. Giovannetti: [Ride] No, no. Tenderei proprio ad escluderlo. Abbiamo l’imprimatur di tutti i leader nazionali e anche di quelli locali, quindi adesso possiamo finalmente concentrarci sulla campagna elettorale.

Come si è arrivati a trovare la quadra?
Beh, le forze politiche che mesi fa avevano deciso di costruire questa coalizione si sono riunite, hanno discusso e, dopo aver soppesato le opzioni sul tavolo, si è visto che la candidatura di Mario Tagnin era quella migliore, quella insomma più in linea col lavoro che era stato svolto.

Igor Janes quindi è stato bocciato.
La parola “bocciatura” è troppo forte. Conosciamo e stimiamo molto l’avvocato Janes, che anzi va ringraziato per essersi messo in gioco. Abbiamo però visto che la nostra base era divisa sulla sua figura, che insomma non c’era tutto l’entusiasmo che sarebbe stato auspicabile. Ma soprattutto: la candidatura di Janes aveva nuovamente messo al centro dell’attenzione mediatica i vecchi e problematici rapporti personali tra Urzì, Biancofiore e Holzmann, e noi invece volevamo guardare avanti.

Holzmann e i suoi si sono mostrati molto delusi, vi accusano di aver operato al fine di emarginare l’ex deputato che si era dimostrato disponibile a cercare di realizzare una vera unità sul nome di Janes.
Guardi, in questo momento mi sento di lanciare un messaggio distensivo. Le nostre porte rimangono aperte, purché lo spirito del nostro progetto venga sposato pienamente, senza cioè pretendere di alterarne i connotati. E non è detto che ciò non possa accadere in futuro, se per esempio riuscissimo, come speriamo, a centrare l’obiettivo del ballottaggio.

Tutti parlano sempre di unità, ma lei non pensa che anche l’unità della vostra lista con la Lega sia caratterizzata da un certo squilibrio?
La nostra idea è quella di replicare a Bolzano il modello di Laives e di Brunico, ovvero la sintesi fondata su un polo moderato che dialoghi alla pari con la Lega, in modo da raggiungere un’alta percentuale di gradimento elettorale. Vedremo se i cittadini premieranno la nostra scelta anche qui.

Qual è il vostro competitore principale?
Senza dubbio il centrosinistra. Noi vogliamo rilanciare e rinnovare Bolzano, tornare a smuovere una situazione che negli ultimi quindici anni si è progressivamente incrostata. Adesso loro sono in una situazione di debolezza, hanno paradossalmente perso sia il centro, quando correvano dietro alla sinistra, e la stessa sinistra, visto che i Verdi hanno deciso di correre in prima battuta da soli. Pensiamo che si tratti di un momento propizio al cambiamento.

E con la Svp come vi comporterete, pensate di poter essere giudicati attraenti su quel versante?
Anche in questo caso ritengo che le cose siano cambiate in modo sensibile. Il loro essere “blockfrei” si basa stavolta su una disponibilità maggiore ad ascoltare tutte le forze politiche esistenti. Un atteggiamento che si sposa con la nostra stessa disponibilità ad ascoltare loro. Personalmente non conosco Baur, ma dalle sue dichiarazioni, da quello che ho letto, ricavo un’impressione molto positiva: mi pare che stiamo vivendo un passaggio fino a poco tempo fa impensabile.

Come sarà la campagna elettorale di Tagnin, su quali nodi principali si concentrerà?
Anche se partiamo in ritardo, non dobbiamo improvvisare niente. Ci siamo già riuniti più volte, anche quando non avevamo il candidato sindaco, per definire una base programmatica comune. Se mi chiede quali saranno i nodi principali della nostra campagna elettorale le rispondo senz’altro l’economia e la sicurezza. Dobbiamo esprimere finalmente un governo cittadino che faccia ripartire l’economia, che diminuisca per esempio le imposte comunali e che recuperi la fiducia dei cittadini nei confronti delle loro istituzioni. Con uno slogan: ci piacerebbe riportare Bolzano ad essere una città tranquilla, serena e forte.

Salvini tornerà sicuramente a trovarci. Verrà sul serio anche Berlusconi, come promise qualche settimana fa Elisabetta Gardini?
[Dopo una leggera esitazione, non dando l’impressione di crederci molto, ndr] Penso di sì. Lo ripeto, questa unità è nata anche per esplicita volontà dei nostri maggiori leader. È interesse di tutta la nostra area sostenere il progetto, anche alla luce delle modifiche legislative introdotte di recente [la legge elettorale Italicum, ndr]. Bolzano può tornare ad essere un laboratorio molto interessante, anche dal punto di vista nazionale. Cercheremo di non sprecare questa occasione.