Economy | Banche

Il boicottaggio dei conti corrente di base

Un'indagine del Ctcu rivela che le banche cercano di sconsigliare il più possibile l'apertura dei conti gratuiti per i pensionati a basso reddito. Andreaus: „Il quadro è desolante“

Tra le categorie sociali che stanno più o meno velocemente scivolando verso la povertà, i pensionati che percepiscono bassi redditi sono tra i più a rischio. Il carovita erode il già scarso potere di acquisto delle loro pensioni, tornare a lavorare è una chimera e nel momento in cui capita di dover affrontare una spesa imprevista i problemi economici possono farsi davvero seri. Per cercare di venire incontro a queste fasce deboli, nel marzo del 2012 era stata presentata come rivoluzionaria la convenzione siglata da Ministero dell'Economia, Banca d’Italia, Associazione bancaria italiana, Poste Italiane e Aiip, che aveva introdotto l’obbligo per le banche di offrire una nuova tipologia di conto corrente, un „conto base“ per pensionati con un reddito mensile fino a 1.500 euro completamente senza spese. In questo modo anche i pensionati a reddito minimo avrebbero potuto disporre di un servizio, seppur a operatività limitata, ormai essenziale per tutti.

Una gran bella idea, naturalmente, con tanti titoli sui giornali e soddisfazione generale. Ma a poco più di un anno dall'introduzione del conto base, il Centro tutela consumatori utenti ha pensato di svolgere – tra il 27 di febbraio e il 18 di marzo – una semplice indagine empirica presso gli istituti di credito locali, chiedendo informazioni per sfruttare questa possibilità. I risultati? „A parte alcune rare eccezioni, il quadro è alquanto desolante“ attacca il direttore del Ctcu Walther Andreaus. E il perchè è presto detto: per quale motivo le banche dovrebbero incentivare un servizio gratuito? „Non è stata prevista nessuna sanzione per la mancata pubblicità di questa preziosa opportunità – spiega Andreaus – e così sono in pochi a conoscerne l'esistenza, purtroppo. In Alto Adige, ancora molte persone non si possono permettere un conto in banca e, a volte, chi lo possiede deve sborsare cifre assurde che potrebbe anche risparmiare o addirittura evitare. Dei 127mila pensionati (situazione 2010), ben 85mila percepiscono un importo inferiore a 1.500 euro al mese“. Ma, i pochi che conoscono questa possibilità, vengono anche indirizzati su prodotti differenti. Si legge nel comunicato pubblicato dal Ctcu: „Dal confronto effettuato, è parso che molti operatori allo sportello tendano a dissuadere il cliente dal richiedere la 'forma gratuita' del conto, elencandone solo i limiti. Si fa invece più riferimento alla forma 'a pagamento' del conto base, cioè a quella che consente al cliente un maggior numero e tipologia di operazioni, dietro la corresponsione di un canone annuo prefissato oppure il pagamento delle singole operazioni che 'sforano' da quelle previste come gratuite“.

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Sebastian Felderer Fri, 04/19/2013 - 20:25

Qui da ex-bancario mi schiero dalla parte dei miei colleghi in servizio. E la Centrale Tutela Consumatori mi ha fallito troppo spesso obiettivo, quando si tratta di analizzare il modo operativo delle banche.

Non era poi una idea cosí formidabile quello del conto gratuito per i pensionati di oggi. Io mi ricordo gli anni 80, dove veramente si offriva il conto stipendio e pensione gratis, ma con tutti i servizi standard. E proprio questo standard, che oggi é molto piú ampio di allora, manca a questo conto gratuito. Il comportamento dei consulenti bancari é piú che logico e per niente a sfavore dei consumatori o clienti . Con il sistema bancario di oggi e con un utilizzo molto piú intenso del conto corrente bancario da parte dei clienti, un c/c gratuito, ma con un utilizzo cosi limitato, non ha senso. I consulenti sanno per esperienza, che i servizi richiesti e non inclusi sono poi da pagare lo stesso. Percio consigliano ad aprire un c/c, che offre tutti i servizi, gia dall'inizio rapporto, essendo cosí anche a conoscenza subito della spesa collegata. Un pensionato di oggi nelle sue esigenze e purtroppo anche obblighi burocratici, non assomiglia piú per niente a uno di trent'anni fá.

Questa critica fa capire, che purtroppo non sempre il colpo centra l'obiettivo. Ma consoliamoci, neanche nel biathlon.

Fri, 04/19/2013 - 20:25 Permalink
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Sebastian Felderer Fri, 06/07/2013 - 08:20

Purtroppo il Sig. Andreaus non ha letto il mio commento. Sta propagando la sua tesi in tutti i massmedia e non sta facendo una cosa giusta. Ma anche questa gente, anche se dalla parte dei consumatori, non discute o si informa, prima di parlare e di mettere in moto certe azioni. Io apprezzo molto il lavoro della Tutela Consumatori, ma anche il lavoro degli impiegati bancari, nell'ambito delle loro possibilitá, non é disonesto e danneggiante. Perció Andreaus con la sua offensiva punisce ingiustamente la buona volontá di tanti consulenti bancari, che alla fine fanno il loro dovere come la Tutela Consumatori.

Fri, 06/07/2013 - 08:20 Permalink