Nomina difensore civico: ancora idee opposte tra Svp e Pd

"Non è un problema, sono cose che succedono" aveva dichiarato due giorni fa Christian Tommasini in occasione del voto contrario del Pd alla mozione di Sven Knoll, sostenuta dalla Svp in blocco, volta a promuovere la soppressione del Commissariato del Governo.
Tommasini aveva ragione, infatti... è successo di nuovo.
Nella giornata odierna in consiglio provinciale è andata in scena una votazione prolungata, oltre ogni limite consueto, per quanto riguarda la nomina del nuovo difensore civico, figura di garanzia per la quale per definizione è auspicabile una candidatura ampiamente condivisa.
Candidatura condivisa che non c'è stata, è poco ma sicuro.
Quello che ha diviso le forze politiche, oggi in consiglio, è stato il criterio, adottato sulla spinta di Freiheitlichen ed Svp, rispetto alla nomina del garante per l'infanzia. Un criterio politico e non meritocratico, in sostanza.
Il concetto è stato espresso in maniera chiara in consiglio questa volta da Roberto Bizzo. La scelta del merito in un primo momento è stata l'opzione prescelta dal Partito Democratico in aperta contrapposizione con la Svp, partner di governo. Quindi voto, insistito per bene 4 turni di voto, a favore di Manfred Mussner, piazzatosi primo tra i candidati presentati alle audizioni.
Alla fine il 'senso di responsabilità' è prevalso ed il consiglio - dove incombeva la trattazione sul delicato tema dell'Imi-Gis - ha trovato compattezza, eleggendo Morandell. Ma certo fa riflettere l'orientamento opposto, manifestatosi tra le due forze di governo in provincia.
Che sia l'avvertimento che nulla va dato per scontato e che il Pd potrebbe defilarsi nel prossimo futuro anche su temi più 'sensibili'?
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