Politics | Bolzano 2016

Il veto scomodo

Nel centrosinistra la contrarietà della SVP di Bolzano ad un’eventuale alleanza con i Verdi fa molto discutere. Per Repetto si tratta di un “discorso prematuro”.

Il weekend lungo di Pentecoste è stato più simile ad una Quaresima per il candidato sindaco Renzo Caramaschi. In una sorta di secondo tempo della partita intitolata guardarsi le spalle dagli amici prima che dai nemici, il candidato sindaco ha ottenuto di fatto l’appoggio esplicito al ballottaggio da parte della SVP, condito però con la polpetta avvelenata del veto nei confronti dei Verdi. A stretto giro Caramaschi ha quindi dovuto fare i conti con l’asfalto sdrucciolevole sul quale poggiano le interviste con la stampa in campagna elettorale. E in cui ‘alcuni pezzi di alcune frasi’ (come sostiene il candidato sindaco del centrosinistra) si sono trasformate in un “posso fare a meno dei Verdi” pericolosissimo, a poche ore dall’incontro in programma oggi con i 4 superstiti in consiglio comunale della folta pattuglia degli ecosociali. Un incontro i cui esiti vi verranno descritti in un un resoconto a parte, qui su salto.bz

Di fatto le interviste rilasciate da Caramaschi alla sede Rai di Bolzano e al quotidiano Alto Adige hanno precipitato le cose, anticipando a questa fase della campagna per il ballottaggio la questione dell’alleanza per il governo della città che avrebbe dovuto essere strategicamente affrontata dopo il 22 maggio. A spiegare qual era la timeline delineata è Sandro Repetto, il più votato nella lista del PD e sicuro assessore in un’ipotetica giunta Caramaschi. 

“I passaggi giusti dovevano essere questi: 1) incassare l’alleanza con la SVP per arrivare insieme a 19 consiglieri, 2) concentrarsi sulla vittoria al ballottaggio ed infine 3) costruire la maggioranza aggiungendo le forze necessarie. Perché rispetto all’anno scorso quest’anno i numeri ci sono.”

Se l’inciampo con la stampa non era stato previsto (?!), Repetto non è invece per nulla stupito del comportamento della SVP e delle conseguenze di tale comportamento. 

“Per dinamiche loro interne alla fine finiscono per dire: andiamo a pescare un po’ di là e un po’ di qua. E tutto per noi diventa molto difficile: fare i minestroni non è affatto semplice.”

Repetto quindi spiega: “nella SVP di Bolzano c’è una ‘geografia’ e in essa negli ultimi giorni c’è stato un cambiamento coinciso con il prevalere dell’ala economica rispetto agli Arbeitnehmer e la conseguente scelta di lanciare un messaggio di insoddisfazione rispetto agli anni passati ed ai troppi veti posti dagli ecosociali”. In merito ai veti Repetto fa anche nomi e cognomi: “per la SVP il più grande problema da rimuovere era Margheri, un vero peccato perché lui è uno che lavora e si è sempre dato molto da fare”. 

A proposito di Stella Alpina, nella giornata di ieri un comunicato congiunto dell’Obmann Philipp Achammer e del responsabile cittadino Dieter Steger aveva avuto lo scopo da un lato di mettere a tacere le illazioni su presunti contrasti tra l’anima cittadina della SVP e i massimi esponenti del partito. I due esponenti della Volkspartei ‘all’unisono’ avevano detto di considerare prioritaria la promozione del dialogo rispetto ai contrasti del passato, mettendo il comune nelle condizioni di avere una maggioranza ‘non dei minimi termini e in grado di prendere decisioni, “colmando anche in parte il divario tra le varie parti politiche”. 

L’imbarazzo di Caramaschi degli ultimi giorni rispetto al dilemma Verdi sì / Verdi no, in ogni caso ha suscitato una serie di reazioni da diverse parti politiche attinenti al centrosinistra (allargato), molto interessanti per cercare di capire qual è il clima e quali sono le molteplici sensibilità in gioco. 
Mentre l’ex segretario del PD Antonio Frena come sempre non è riuscito a trattenersi, coniando in merito hashtag twitter a raffica (#‎ilgallocanteràtrevolte #‎inconsapevolecomescajola #‎ridicolo), il socialista Claudio Della Ratta, tornato in consiglio nelle file del PD, ha invece sfoderato tutto il suo pragmatismo. 

“Quella della SVP è una posizione comprensibile, ma oggettivamente senza i Verdi la coalizione non ha i numeri per costruire una maggioranza. Quello che bisogna fare è puntare su un programma condiviso e alla fine con i Verdi si troverà l’accordo, non va dimenticato che oggi sono ‘diversi’ rispetto alla scorsa volta.”

Mentre all’interno del PD anche l’ex sindaco Luigi Spagnolli mette in guardia Caramaschi consigliandolo di restare al di fuori delle beghe sui veti incrociati tra le forze politiche dell’ipotetica maggioranza (“meglio che Renzo concentri tutte le sue energie nel cercare di vincere il ballottaggio”), come sappiamo il discorso più chiaro è stato quello pronunciato da Angelo Gennaccaro, dichiarando fin d’ora l’appoggio della sua civica di centro al candidato del centrosinistra. 
Caramaschi potrà senz’altro contare domenica 22 anche sul sostegno (diretto o indiretto) di varie piccole forze dell’area di centrosinistra rimaste escluse dal consiglio comunale grande alla nuova legge elettorale. 
Tra queste (forse) I love my town di Vanja Zappetti che nei giorni scorsi ha avuto un incontro piuttosto positivo con l’ex city manager ma che solo oggi deciderà con uno dei suoi consueti sondaggi interni che posizione assumere. 
Sull’attuale situazione si esprimono quindi anche altre aree della sinistra. 
Lorenzo Vianini, il più votato dei candidati di Rifondazione rimasti però esclusi dal consiglio comunale, dice che “la SVP spinge su una maggioranza centrista con il solo scopo di approvare una giunta per poi procedere con un gioco di maggioranze variabili sui vari temi”. Vianini si dice scettico sulle possibilità che il piano ideato dalla SVP possa essere efficace. Ma ritiene anche che il veto nei confronti dei Verdi (con cui Rifondazione è alleata) “potrebbe essere una mossa per il solo ballottaggio, per non far storcere il naso a quella parte di elettorato che fa fatica a digerire l’idea di un patto con gli ecosociali”. 
A giudicare in maniera molto negativa la situazione è invece l’ex assessore Luigi Gallo, non ricandidatosi. 

“La vedo male. Spero che il candidato sindaco Caramaschi non dia adito a incertezze o ambiguità. La presenza di quel pezzo di città rappresentato dai verdi è senz’altro importante. La SVP chiude gli occhi sulla realtà. D’altronde sono due anni che il disegno era quello di chiudere l’anomalia bolzanina. E in quest’operazione ci sono responsabilità anche da parte di Spagnolli e del PD.”

L’ultimo a prendere la parola nel nostro sondaggio sugli ‘umori’ nel centrosinistra allargato è Giorgio Holzmann, di fatto al momento galleggiante insieme al suo collega Benussi su un ‘atollo politico’ con il quale sdegnosamente (finora) nessuno ha voluto avere a che fare. 
L’ex deputato non si risparmia e dichiara: “Il problema secondo me non sono tanto le colorazioni quanto la compatibilità con i programmi”. Osservando che ora occorre vedere come nel concreto intendono porsi i Verdi “su temi come Benko, Virgolo, espansione di Bolzano e viabilità”. Holzmann non manca di segnalare le inedite sinergie tematiche conquistate dai Verdi in Oltradige e Bassa Atesina (“dove la SVP è contraria all’aeroporto”), ma alla fine il candidato sindaco di Allenza per Bolzano ribadisce la sua subalternità alle ‘beghe’ interne a centrodestra e centrosinistra: “in ogni caso in tutta sincerità voglio ribadire che noi non siamo così interessati ad entrare in aggregazioni, perché ci poniamo al servizio della città senza alcun vincolo”. Più ‘centristi’ di così…