Politics | Il dietrofront

I primi e ultimi “Sustainability Days”

A dispetto dei proclami iniziali, il festival della sostenibilità altoatesino, costato 2,5 milioni di euro, non vedrà l’alba di una nuova edizione.
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Foto: LPA/Tiberio Sorvillo

Al termine della prima edizione dei Sustainability Days dello scorso anno, gli organizzatori annunciavano già la decisione di organizzarne una seconda, prevista a settembre 2023 e incentrata “sull'aspetto della sostenibilità sociale". Un concetto ribadito anche attraverso un comunicato ufficiale diffuso dall'Agenzia di stampa provinciale.

Sustainability Days 2023
L'annuncio disatteso: La slide proiettata sul maxischermo della Fiera di Bolzano con il tema della prossima edizione dei Sustainability Days, che avrebbe dovuto svolgersi il prossimo settembre 2023 (Foto: ASP/IDM)

 

La risposta a un’interrogazione provinciale (consultabile QUI) presentata dal consigliere provinciale del Team K Alex Ploner rileva tutt’altro scenario: non ci sarà un nuovo festival.
A comunicarlo è lo stesso presidente della Provincia, Arno Kompatscher, il quale afferma che "devono essere chiarite alcune questioni organizzative". Secondo l’opposizione, la vera ragione sono le critiche che hanno accompagnato lo svolgimento della kermesse, costata 2,5 milioni di euro. Polemiche, sostiene il Team K,  che è meglio non far replicare, a maggior ragione se rischiano di esplodere a poche settimane dalle elezioni provinciali. Non è inoltre ancora chiaro, fa notare Ploner, in che misura le raccomandazioni dei Sustainability Days 2022, i cosiddetti Recommendation Paper, saranno attuate.

 

"Da una parte sono sollevato dal fatto che quest'anno si eviterà l’ennesimo show politico, dall’altra mi chiedo con quanta professionalità stia lavorando la macchina organizzativa se già al secondo anno ha bisogno di una pausa di riflessione – afferma in una nota Alex Ploner –. È stato annunciato in pompa magna che sarebbe stato il primo di una lunga serie di festival legati alla sostenibilità, un punto fermo nel calendario degli eventi internazionali ospitati in Alto Adige. L'IDM aveva già annunciato il tema dei Sustainability Days 2023, che avrebbero dovuto tenersi all'insegna del motto "leave no one behind" con un focus sulla sostenibilità sociale. E ora non ne vogliono più sapere? Mi sorprende anche leggere che il lavoro già svolto per pianificare le Giornate della sostenibilità 2023 non sia costato nulla - dopo tutto, anche il dell'IDM deve essere pagato. Tutto sommato – è la conclusione del consigliere – questo finale spiega bene il senso dei Sustainability Days ad oggi: costi elevati, nessun risultato".
 

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△rtim post Sat, 06/17/2023 - 16:41

Gut, das es 2023 keine Neuauflage des „Festivals“ (Kompatscher) bzw. der „Politshow“ (Ploner) gibt. Das Format, das Vermarktungskonzept verfangen nicht (mehr) und die enormen Ausgaben sind einfach nicht vermittelbar. Im Gegenteil. Es hätte LH A. Kompatscher politisch nur noch mehr beschädigt. Das haben LH Kompatscher bzw. all seine Medien-, Kommunikations-, Imageberater offenbar nun verstanden. Es gibt noch andere Formate. Man kann im Wahlkampf auch mal mit dem Wahlvolk reden. Auch wenn der Arbeitstitel „Auf an ‚Ratscher‘ mit Kompatscher“ etwas von paternalistischer Leutseligkeit hat.

Sat, 06/17/2023 - 16:41 Permalink
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Klemens Riegler Mon, 06/19/2023 - 08:22

Ein Festival für die Nachhaltigkeit zu etablieren war gar keine schlechte Idee. Das Thema muss schließlich in die Köpfe der Menschen. Die IDM zu beauftragen eine solche Veranstaltung zu organisieren dürfte hingegen eher falsch gewesen sein, denn sie war schlicht überfordert, diesbezüglich unerfahren und auch personell schlecht aufgestellt. Viele Kosten und Probleme (wie von Alex Ploner beanstandet) sind auf schlechte Organisation und Unerfahrenheit zurück zu führen. Man wollte wieder einmal Weltmeister sein, ohne die Kompetenz dafür zu haben. Die weitere Auslagerung der Event-Organisation an Agenturen in Deutschland hat das auch nur schlimmer anstatt besser gemacht. Selbst geringste und geringfügige Entscheidungen wurden von der untersten Hierarchie stufenweise nach oben geschoben = Beschäftigungstherapie von zahlreichen Praktikanten und Möchtegern-Eventmanagern anstatt kompetentes Handeln. Neben den exorbitanten Honoraren waren schlussendlich auch viele kurzfristig angefallene Spesen für die hohen End-Kosten verantwortlich; Wer z.B. im letzten Moment eine mobile Klimaanlage in einer derart großen Eventhalle installiert haben will, muss dafür auch ordentlich in die Tasche greifen. Speziell wenn der Veranstalter das nicht selbst zu organisieren vermag ... und auch das "auslagert" ... mit entsprechenden Kosten.

P.s. eine kleine Version dieses Festivals unter Einbindung der lokalen und diesbezüglichen Akteure fände ich nach wie vor als sinnvoll.

Mon, 06/19/2023 - 08:22 Permalink