Culture | Ku.Bo.

La rete torna a parlare del Ku.Bo e a rimpiangerlo

A 7 anni dalla sua chiusura le associazioni culturali, i musicisti, ma anche i semplici fruitori di musica tornano a parlare dello spazio per la musica a Bolzano sud.
Hinweis: Dieser Artikel ist ein Beitrag der Community und spiegelt nicht notwendigerweise die Meinung der SALTO-Redaktion wider.

In questi giorni si è tornati a parlare di Ku.Bo. – definizione che sta per Kultur Bolzano – il capannone, attivo dal 2002 al 2007, ospitante due sale, istituito dal comune di Bolzano per essere affittato alle associazioni culturali (ma non solo) per ospitare concerti, feste o altre manifestazioni. Se ne parla in quanto uno dei suoi  gestori, personaggio molto noto tra i musicisti in città, ha postato un messaggio su Facebook.

Ku.Bo., ovvero Kultur Bolzano: chi se lo ricorda, il KuBo, in Via Gobetti in Zona Industriale?
ci ho lavorato per cinque anni, con anima e corpo, orari impossibili, rimettendoci un sacco di soldi, sono stato insultato, anche picchiato. Gli ultimi due anni prendevo si e no 500 € al mese. Per questo la mia pensione si è allontanata di anni.
Sono amareggiato. Ho dato tutto per fare un servizio ai cittadini e nessuno mai mi ha ringraziato.
Ora, a 7 anni dalla chiusura, mi arriva una lettera di Equitalia: devi pagare la cifra x.xxx al comune di bolzano per affitti arretrati. Ma come?
I politici non mi avevano promesso che mi avrebbero aiutato, sistemato ogni cosa? Sono spariti, non rieletti o hanno cambiato poltrona?
Ok, mi arrendo. Venite pure a prendervi il mio letto. Non ho altro. Sono nullatenente.
Il mio buon umore non ne risentirà.

Il Ku.Bo "è stato un bell’esperimento, un tentativo di dare a Bolzano un luogo di condivisione e di cultura" (cit. da un commento del cantautore Andrea Maffei su Facebook). Un luogo che ora a Bolzano manca. Manca una sala di dimensioni medie (da almeno  3-500 posti in piedi!) in cui proporre concerti senza dover pagare troppo per l'affitto delle sale. Le alternative ci sono, sono poche ma soprattutto sono care, troppo care.
Tutto vero, ma anche gli affitti del Ku.Bo. non erano regalati. Le due sale erano grandi, avevano una capienza massima di 560 e 1140 e potevano costare rispettivamente fino a 465 e 750 Euro + IVA nel 2002 (fonte: disciplinare d'uso del 2002 dal sito del Comune di Bolzano).
In ogni caso le tariffe erano sopportabili, anche perché nell'affitto potevano essere compresi diversi servizi accessori, dall'impianto audio, all'uso delle cucine, o simili.

Ma non era tutto perfetto: ad esempio l'acustica lasciava alquanto a desiderare - non il massimo se si considera che era pensato per ospitare manifestazioni musicali. In effetti negli anni del Ku.Bo. mi ero sempre chiesto PERCHÉ il comune a suo tempo abbia deciso di prendere in affitto un capannone pagando tanti soldi, spenderne tantissimi altri per metterlo a norma, per l'impianto di riscaldamento, ecc. e poi, una volta decisa la sua chiusura, spenderne chissà quanti altri per smantellare tutto e riconsegnare i locali al proprietario nello stato in cvui erano nel 2002. Non sarebbe stato molto più economico acquistarlo o costruirlo da zero? Se il comune avesse optato per questa scelta,  forse oggi il Ku.Bo. ci sarebbe ancora, con conseguente soddisfazione delle associazioni.

Ma la domanda è destinata a risuonare nel vuoto. In rete non si trova più nulla a riguardo, se non singoli pdf relativi al regolamento oppure al bando per la gestione della struttura. E l'informazione che la giunta comunale ha dovuto rispondere ad una interrogazione sui costi sostenuti dal Comune di Bolzano  (la n. 38/2007 - "Relazione costi sostenuti dall’amministrazione per la struttura Ku.bo." - Pontecorvo – Ass. Pasquali). Ma c'è solo il riferimento all'interno di un ordine del giorno del consiglio comunale di Bolzano del 2008 (qui - si apre un documento word).