Kompatscher, l’asso di Caramaschi
La campagna elettorale è agli sgoccioli. Dopo la visita del segretario nazionale Nicola Zingaretti, il Partito Democratico si lancia alla conquista degli ultimi indecisi puntando sul presidente della conferenza delle regioni e governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. L’evento si è svolto ieri, mercoledì 16 settembre, e lo scenario che a prima vista sembrava profetizzarsi era quello di un comizio senza particolari scosse: alle 18.00 (l’orario previsto) Piazza della Mostra era ancora deserta, il cielo si incupiva con tuoni sempre più minacciosi e del governatore emiliano ancora nessuna traccia. Il sindaco Renzo Caramaschi saluta e rilascia dichiarazioni, mentre l’assessore uscente Juri Andriollo raggiunge il presidio con annesso “biscotto PD”, il gadget elettorale divenuto ormai istituzione.
I minuti passano, Caramaschi se ne va e le file gradualmente cominciano a ingrossarsi. “Qualcuno parli” esorta Andriollo, spingendo il collega di partito Sandro Repetto ad aprire le danze, cercando di intrattenere la folla che si era nel frattempo formata. Bonaccini arriva a piedi poco dopo e si lancia immediatamente sul palco. La scelta della location non è stata casuale: è proprio qui che il Partito Democratico ha concluso nel 2016 la campagna elettorale e che ha portato alla vittoria il centrosinistra: “Siamo certi, grazie alla tua presenza, di governare per altri cinque anni” continua ottimista Repetto rivolgendosi al governatore.
La bella addormentata finalmente si è svegliata (Arno Kompatscher)
Dopo pochi istanti, un colpo di scena decisamente difficile da prevedere viene presto servito: Arno Kompatscher, presidente della giunta provinciale (formalmente alleata con la Lega di Salvini), balza sul palco dei dem con Bonaccini che comincia immediatamente a cantarne le lodi: “Non sono uno da complimenti, ma questo è un signore con cui da anni lavoro benissimo in conferenza delle regioni e delle province autonome. Bolzano è davvero fortunata”.
Mr. President, che ha accompagnato mimando il suono del violino i vezzeggiamenti di Bonaccini, rilancia a sua volta: “Se non ci fosse stato lui, in questo periodo dettato dal Covid-19 le regioni e le province non avrebbero mai avuto un ruolo così determinante. Bonaccini - sostiene - è un presidente che conosce le nostre priorità e ci dà una mano quando serve. Sono qui per ringraziarlo”. Prima di dileguarsi per raggiungere il candidato sindaco del SVP Luis Walcher (“Ricordo che sono anche io in campagna elettorale”), Kompatscher rammenta che i cinque anni dell’amministrazione Caramaschi sono stati caratterizzati da una proficua collaborazione con gli organi provinciali e auspica che anche il futuro possa riservare lo stesso annunciando: “La bella addormentata finalmente si è svegliata. Qualcuno è si lamentato della presenza dei cantieri ma io dico: per fortuna che ci sono”.
Terminato l’endorsement - particolarmente apprezzato dal segretario provinciale del Pd Alessandro Huber (“un sentito grazie al governatore Arno Kompatscher per queste sue belle e oneste parole di apprezzamento al nostro sindaco Renzo Caramaschi”) - Nadia Mazzardis eredita il palco e invita a salire uno ad uno i candidati, sollecitandoli a presentarsi al pubblico.
Nel mentre, Bonaccini rilascia in disparte qualche dichiarazione alla stampa: “Dopo le continue vittorie della Lega di Salvini, alle scorse elezioni mi davano tutti per sconfitto, ma abbiamo capito che quando si tratta di amministrative si deve parlare alla comunità, di quello che è stato fatto e indicare una prospettiva credibile. Per questo abbiamo vinto”. Il governatore dem ribadisce anche l’importanza di portare avanti una politica che sia a favore di qualcosa e mai contro qualcuno (“quando mi insultavano io parlavo sempre di altro”).
Chi ha paura e intende far politica è meglio che stia a casa e cambi mestiere (Stefano Bonaccini)
Le presentazioni sono finite, Bonaccini riprende possesso del microfono e rimangiandosi in parte quanto pronunciato pochi istanti prima, rincara la dose e sferra un attacco alla destra (ricordando tra le righe anche la gaffe dell’avversaria leghista Lucia Borgonzoni che affermava che l’Emilia Romagna confinasse con il Trentino Alto Adige): “C’è bisogno di fuggire da una destra che urla e offende. Questo è un messaggio - annuncia - per chi predica di alzare i muri: l’Italia, che è stata una delle nazioni più colpite, rappresenta al momento uno dei paesi più sicuri e questo ci ha fatto capire quanto sia importante preservare la sanità pubblica. Salvini e Meloni - continua - inneggiavano continuamente a Boris Johnson, Donald Trump e Jair Bolsonaro, anzi meglio chiamarlo Bol-Somaro, che con il loro populismo autoritario hanno sprofondato i paesi nella tragedia”. Bonaccini denuncia inoltre (con annesso avvertimento ai partner di governo pentastellato) la decisione di Lega e Fratelli d’Italia di opporsi al MES e al Recovery Fund e conclude, prima di partire alla volta di Bressanone: “Il populismo vive di applausi quotidiani, chi amministra sa che non è possibile: governare significa andare incontro a delle scelte difficili che non troveranno mai il favore di tutti. Quando non si riesce a dire quello che il popolo vuole sentire, si finisce con il raccontare bugie. Questi personaggi appartengono alla destra e hanno mentito al loro paese per timore di prendere fischi. Chi ha paura e intende far politica è meglio che stia a casa e cambi mestiere”.
Lo scoop è proprio la
Lo scoop è proprio la presenza di Kompatscher (che io ammiro). In sostanza ha detto che Caramaschi ha lavorato bene, che c'è stata sintonia tra la provincia e il comune e immagino che se fosse stato per lui la SVP avrebbe dovuto appoggiare da subito l'attuale sindaco. Ma siccome di SVP ve ne sono alemeno 2 (forse anche di più) allora ne ha prevalsa una rispetto all'altra. Mi ricorda un po' quelle famiglie dove i cogniugi si tradiscono a vicenda ma per amore famigliare nessuno ne parla...
In reply to Lo scoop è proprio la by Massimo Mollica
Über Sex redet "man n" nicht,
Über Sex redet "man n" nicht, den hat .... (Ironie)
Dass es innerhalb der SVP
Dass es innerhalb der SVP Leute gibt, die die LEGA dem PD vorziehen , ist ein arger Bruch mit der Geschichte Südtirols... Dem Landeshauptmann für sein gemeinsames Auftreten mit Vertretern des PD Vorwürfe zu machen, ist unfair und geschmacklos...