Politics | VIA FAGO

Mistero fitto sul futuro del fienile

La Sovrintendente ha inviato la PEC al Comune con la "tutela preliminare" il 10 settembre, ma al vicesindaco Walcher non risulta. Dibattito surreale in aula
Il retro del fienile di via Fago a Bolzano
Foto: Salto.bz Fabio Gobbato

Il Comune aveva seguito tutte le procedure correttamente: l’abbattimento del fienile di via Fago era regolarmente autorizzato, tanto che secondo i vertici del Municipio non è detto che l’intervento della Soprintendente ai beni culturali possa togliere ai frati benedettini il diritto di dare ordine alle ruspe di procedere. Questo, in sintesi, il poco che è emerso nel dibattito, a tratti un po’ surreale, di giovedì sera (16 settembre) in Consiglio comunale a Bolzano grazie alla discussione urgente richiesta dal consigliere del Team K, Matthias Cologna. In realtà a salto.bz risulta che il manufatto sia ufficialmente sotto “tutela preliminare” da venerdì 10 settembre, esattamente il giorno successivo all' annuncio. La PEC, infatti, è stata inviata dalla Soprintendente Dalla Torre ai proprietari e al Comune venerdì mattina. Ma in aula l'altra sera il vicesindaco Luis Walcher sosteneva di non averne avuto comunicazione ufficiale. Sembra un raccontino giallo vagamente fantasy, ma è pura cronaca amministrativa da piazza Municipio. I Verdi, intanto, proseguono con la raccolta firme per l’apposizione del vincolo di tutela. Attualmente sono poco meno di 600.

Il dibattito, seppur spento, è stato utile. Finalmente l'assessore del Pd Stefano Fattor ha ricostruito in modo certosino in aula – dopo averlo fatto su Facebook - i vari passi amministrativi (in parte descritti qui), dai quali emerge che l’approvazione definitiva del piano di recupero la fece lo Spagnolli Ter nelle poche settimane di consiliatura (le stesse in cui diede via libera al Twenty). "In Comune – ha ricostruito Fattor - si ricorda una lettera del '93 dell'allora sovrintentente Stampfer che non considerava meritevole di conservazione il manufatto; forse c'è ancora negli archivi. Istituita dall'assessore Bassetti nel quinquennio 2000-05 la commissione Tutela degli insiemi, viene dichiarata dalla commissione stessa una tutela del "borgo rurale" che considera però abbattibile il fienile prevedendone una ricostruzione con posizione e volume simile attraverso un piano di recupero. La delibera del 2015 dello Spagnolli ter approva il piano di recupero che prevede il  l'abbattimento del fienile e la costruzione di tre corpi di fabbrica destinati ad alloggi”. La delibera – ha precisato Fattor – “non fa altro che attuare la decisione della commissione edilizia avvenuta qualche mese prima quando era assessora Maria Chiara Pasquali”. Secondo la ricostruzione dell’assessore - ai tempi l'abate-manager Malfer, nel fratempo defunto, aveva "imposto la sua volontà all'assemblea dei confratelli, peraltro molto divisi sulla scelta". Citata poi la lettera della allora subentrata Sovrintendente Waltraud Kofler Engl che dice testualmente "ad eccezione dello storico rustico di Muri Gries gli edifici previsti in demolizioni non sono meritevoli di conservazione. Il cosiddetto "Grieser Stadel" non è soggetto a tutela storico-artistica, ma presenta un valore per l'intero insieme. Poichè la competenza è in capo al Comune di Bolzano, la decisione circa la demolizione o la conservazione dovrà essere presa in quella sede...". In poche parole, ha concluso Fattor, “si riconosce l'importanza del fienile, scaricando la responsabilità del mantenimento al Comune. Che decide di consentirne la demolizione". Secondo l'assessore, i passi compiuti con le successive “varianti minori” varate dal sindaco Caramaschi e con l’ok avvalorato dal vicesindaco Walcher in commissione paesaggio a metà agosto 2021 “il Comune ha fatto quello che era previsto che facesse”.  Non deve poi stupire che la posizione della Soprintendenza sia mutata negli anni “In quanto negli anni 90 in città c’erano diversi esempi di fienili, ora nel cuneo verde ci sono moltissime nuove ville high tech e l’edificio di via Fago ha 160 anni, è uno dei pochi fienili rimasti (forse l‘ultimo?), è il più grande dell‘Alto Adige, ha uno spettacolare tetto a capriate ed è il primo manufatto in cemento armato di Bolzano”. Così Fattor, tra aula e social media.

 

Tutto vero. Dal punto di vista amministrativo è andata indubbiamente così. Resta il fatto che se due anni prima c’erano state paginate sui giornali che annunciavano un accordo per salvare il fienile per farne un centro culturale un minimo di volontà di trasparenza avrebbe imposto che il Comune facesse sapere quello che era stata deciso in commissione. Se non fosse emerso casualmente, i bulldozer sarebbero comparsi da un giorno all’altro in via Fago senza che nessuno ne sapesse nulla. Il resto, l’azione della Soprintendente, è storia di questi giorni.

In aula per la tutela si è espresso chiaramente solo il consigliere verde Rudi Benedikter. Dubbioso sulle possibilità di trovare una strada per la tutela, invece, Silvano Baratta. Molto scettico il leader dell’opposizione di centro destra, Roberto Zanin. Il vicesindaco Luis Walcher, visibilmente abbacchiato, ha esordito così: “Quel fienile è lì da quasi 200 anni, è inutilizzato dal 1952, è stato fatto un lungp percorso per il recupero dell'area, e ora non capisco come si è arrivati al dibattito sulla tutela nelle ultime settimane”. Walcher ha quindi ricordato che nella grande nevicata del 1986 una parte del tetto crollò e che tutta la struttura non è in buone condizioni. “Ora ho letto che ci sarebbe una lettera della Soprintendente che io non ho visto (a salto.bz risulta che il Comune abbia ricevuto la PEC venerdì 10 settembre, ndr) e si parla di una possibile tutela. E’ un bel fienile, grande, ma ne abbiamo anche di più belli. Trovo difficile una sua utilizzazione se si vuole tenere il tetto. Quello che potremo fare è parlare con i proprietari. Vedremo”. Anche Caramaschi sulla stessa linea. “Un paio di anni fa ho fatto il possibile per convincere i benedettini, ma non ci sono riuscito. Nell’ultima fase c’era un buon progetto con 40 alloggi per il ceto medio e 20 ad affitti calmierati destinati anche agli studenti”. Il futuro del fienile, dunque, per ora resta un mistero.