Politics | Bilancio

La "Finanziaria" 2018

Il Consiglio dei ministri ha varato una manovra da 20,4 miliardi di euro. Bloccato ogni aumento di IVA e accise, ma mancano le risorse per gli investimenti.
coins-1015125_1280.jpg
Foto: Ediltecnico
Il 16 ottobre il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge relativo al bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e al bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020. La manovra è indirizzata al rispetto degli impegni di bilancio presi con la Commissione europea (che sono la correzione del disavanzo strutturale dello 0,3% e il calo del deficit in rapporto al Pil all’1,6%) e al rafforzamento della crescita economica, con la mobilitazione di risorse per il 2018 pari a circa 20,4 miliardi di euro.
 
Secondo le indicazioni del governo, le coperture, in termini di efficientamento di spesa e maggiori entrate derivanti in gran parte dal contrasto all’evasione, dovrebbero ammontare a circa 9,5 miliardi, mentre 10,9 miliardi rappresenterebbero l’effetto netto espansivo della manovra, che interesserà in particolare le aree meno avanzate del Paese.
 
Tra le voci principali della manovra vi è quella relativa alla "sterilizzazione" delle clausole di salvaguardia per un valore complessivo di 15,7 miliardi: significa che per il 2018 non ci dovrebbe essere alcun aumento delle aliquote Iva e delle accise (una misura che favorisce i consumatori, e che ha potenzialmente effetti redistributivi).
Per le politiche a favore dei giovani - essenzialmente la riduzione del cuneo fiscale per le nuove assunzioni con i contratti a tutele crescenti - sono previsti circa 300 milioni, che salgono a 800 milioni nel 2019 e 1,2 miliardi nel 2020.
A decorrere dal primo gennaio del prossimo anno, così, i datori di lavoro del settore privato che assumono giovani con contratti a tutele crescenti beneficeranno di uno sconto triennale sui contributi previdenziali pari al 50% (esclusi i lavoratori domestici). L’esonero spetta anche per le assunzioni avvenute nei mesi di novembre e dicembre 2017, ferma restando la decorrenza dal primo gennaio 2018. Lo sconto contributivo si applica anche nei casi di prosecuzione di un contratto di apprendistato in contratto a tempo indeterminato, qualunque sia l’età anagrafica al momento della prosecuzione e quando un datore di lavoro assume, entro sei mesi dal conseguimento del titolo di studio, studenti che abbiano svolto percorsi di alternanza scuola-lavoro o di apprendistato per il conseguimento del titolo di studio. Alcune inchieste giornalistiche (qui quella di Altreconomia) evidenziano criticità in merito all'efficacia nel medio lungo periodo di queste misure fondate su incentivi fiscali "a scadenza".
Tra le reazioni più contrariate dopo la conferenza stampa con cui il presidente del Consiglio ha presentato la manovra, vi è stata quella dell segretaria della CGIL, Susanna Camusso, secondo cui sul lavoro servirebbero investimenti veri e non solo misure decontributive a favore delle imprese, "una misura già usata che non ha dato risultati" ha spiegato questa mattina su Rai3. Il segretario della Cgil ha definito "pochi" gli investimenti pubblici previsti dal governo, per esempio sulla messa in sicurezza di luoghi e edifici.
 
Non è sufficiente, quindi, per il sindacato l’attenzione alle misure di lotta alla povertà, con il reddito di inclusione che viene potenziato di complessivi 300 milioni per il 2018 (cifra che si aggiunge agli 1,7 miliardi già previsti a legislazione vigente), né lo stanziamento di risorse per avviare il rinnovo, dopo molti anni, dei contratti del pubblico impiego.