Economy | Il progetto

Trasformare l'economia

Non solo podcast. La studentessa di Unibz autrice di Oikos ha realizzato anche un'installazione all'interno della Bolzano Art Week. Qui racconta lo spirito dell'iniziativa.
Intrecciati Oikos
Foto: A place to B(Z)
  • In linea con il tema di quest’anno “play_ground” alla terza edizione della Bolzano Art Weeks, il progetto A Place to B(Z) ha organizzato un evento chiamato “Community Play” che ha avuto luogo nell’areale dietro alla stazione ferroviaria di Bolzano. Lo spazio a lungo inutilizzato in via del Macello 59 è attualmente chiuso al pubblico, ma dopo un grande lavoro da parte di varie associazioni, il comune ne ha consentito l’apertura per questa occasione. Tante iniziative locali, artisti, designer e abitanti di Bolzano vi si sono ritrovati per rivitalizzarlo e mostrare l'immenso potenziale che presenta. Insieme, i partecipanti hanno creato uno spazio, accessibile e non commerciale, di cultura e socialità. Anche se solo per una giornata, Community Play prefigurava una trasformazione della città incentrata sui bisogni degli abitanti, anziché sul profitto.

  • Foto: A place to B(Z)

    In questo contesto, il progetto di tesi in Design Eco-Sociale ‘Oikos’ ha presentato l’installazione ‘Intrecciati’. Ispirandosi alla danza dell'Albero di Maggio o Maibaum, tradizionalmente realizzata all’inizio della primavera, quest’oggetto interattivo invita a celebrare la vita non solo a maggio, ma tutto l'anno. I partecipanti si riuniscono intorno a questo palo, si aggrappano ai nastri attaccati alla cima e danzano intorno ad esso, passando sopra e sotto i nastri degli altri. C’è però una differenza fondamentale. Nella tradizionale danza ci sono regole molto definite che coordinano i movimenti dei partecipanti per ottenere una treccia “perfetta”. In questa reinterpretazione invece, gli individui possono muoversi liberamente, in qualsiasi direzione e a qualsiasi ritmo, a condizione di non mollare il proprio nastro e di prendersi cura degli altri partecipanti (non farli cadere per terra, non destabilizzare la struttura, ecc.). Alla fine della canzone il risultato è una treccia forte ed eterogenea, ogni volta diversa. 

  • Foto: A Place to B(Z)

    Questa caotica e divertente azione di tessitura collettiva è una metafora della nostra esistenza interconnessa (con altri esseri, umani e non, da cui dipendiamo) e delle negoziazioni quotidiane che ne derivano. Rappresenta come, attraverso la collaborazione, la cura e la convivialità, si possano creare sistemi resilienti. Lo scopo di questa installazione è: permettere alle persone di sperimentare con il corpo cosa implica essere liberi ma interdipendenti, di come ognuno abbia la sua individualità e i propri interessi, ma allo stesso tempo faccia parte di una rete. Deve perciò mantenere l’equilibrio con le altre persone e rispettare i loro intenti. Un’idea astratta che però diventa tangibile in questa danza collettiva, in cui se una parte tira troppo in una direzione, il palo rischia di cadere. 

  • Foto: A place to B(Z)

    L’economia di mercato che oggi impera, soprattutto nel Nord Globale, sta facendo proprio questo. Sta tirando troppo - dalle persone e dall’ambiente - in una direzione lineare verso un punto nell’infinito, il cosiddetto “progresso”. Ma il tempo della natura non è lineare, è circolare. Se si continua a spingere in “avanti” - sfruttando senza rispettare i tempi per la riproduzione sociale, il benessere, i cicli di rigenerazione delle risorse e di assorbimento dei rifiuti - si paleserà il rischio di collasso che mette in pericolo la sostenibilità della vita. Se l'economia è stata originariamente concepita per prendersi cura della casa e dei suoi abitanti, adesso sembra che faccia esattamente il contrario a livello globale. È necessario riprendere in mano le redini di questo strumento che si è perso nell’astrazione del denaro che ha perso di vista la sua funzione quotidiana di mantenere ed espandere la vita. Essa è diventata un mezzo per un fine diverso: generare profitto. Quindi è sempre a rischio, perché prima o poi arriverà un momento in cui l'accumulo non avverrà sostenendo la vita, ma negandola o distruggendo la vita stessa.

    Siccome la vita delle persone è organizzata intorno agli orari di lavoro e ai luoghi che generano profitto, il resto del tempo e spazio necessario per mantenere il benessere sono costretti ad adattarsi alle esigenze della produzione. Da una parte, la riflessione del tempo è presente nella simbologia dell’oggetto che ha 12 strisce di stoffa, che dall’alto sembrano le lancette dell’orologio, per rappresentare il mondo occidentale e l’innato desiderio di organizzare il tempo. Inoltre, essa ricorda anche la contraddizione del tempo lineare del “progresso” con il tempo circolare della natura. Dall’altro lato, il ragionamento sullo spazio è rappresentato dai colori delle stoffe, che simboleggiano gli elementi del contesto ecologico da cui dipendiamo: terra, acqua, fuoco e aria; verde, blu, rosso e bianco.

  • Foto: A Place to B(Z)
  • Un altro messaggio che vuole trasmettere l’installazione è che è possibile cambiare le regole del gioco. In questo caso, si rinuncia alla competizione e al centro rimangono la collaborazione e la gioia come struttura portante. Questo è di vitale importanza quando si propongono trasformazioni sistemiche che facciano spazio e tempo per la cura e per i beni comuni, come si spera succeda all’areale ferroviario in via del Macello.

    In conclusione, proporrei a voi lettori una riflessione. Ci sono tante metafore per parlare delle problematiche attuali, come il classico gatto che si morde la coda o la ruota di un criceto che corre fino a sfiancarsi. È invece molto più difficile trovare immagini che descrivano soluzioni, che ci offrano direzioni concrete verso le quali muoversi. Vi invito a commentare quali cambiamenti vorreste vedere nel posto dove abitate o nel mondo in generale. E se volete fare un esercizio di creatività, pensare anche a quali metafore potrebbero rappresentare quelle realtà che proponete.

  • Vuoi che vengano affrontati temi specifici nei prossimi articoli? Commenta qui sotto o scrivi un'e-mail a [email protected] per proporre argomenti, porre domande o condividere storie. Questo progetto cerca di promuovere una conversazione con e tra i lettori!