Più qualità per lo sci alpino
In che modo accrescere la qualità dell’offerta per gli appassionati di sci alpino?
Questa è la domanda che sta alla base del nuovo piano di settore presentato stamani a Bolzano dall’assessore provinciale competente Richard Theiner.
Si punta soprattutto su “una chiara separazione tra pianificazione e progettazione, il maggiore coinvolgimento dei gruppi di interesse, il risparmio di risorse, l'implementazione della sussidiarietà tra Provincia e Comuni e la sburocratizzazione delle procedure autorizzative”.
Il nuovo piano provinciale mette anche nero su bianco il no a nuove piste e nuovi impianti di risalita, introducendo invece il concetto di ‘zona sciistica’.
"Il riferimento è a quelle aree già esistenti ed idonee allo sviluppo qualitativo delle infrastrutture sciistiche localizzate in Alto Adige. Il piano, d'altro canto, sancisce il divieto esplicito anche per quanto riguarda la previsione di nuove zone sciistiche"
In quest’ottica “verranno tenute maggiormente in considerazione caratteristiche come la raggiungibilità, le questioni ambientali ed economiche, la disponibilità di risorse idriche e l'offerta complessiva dal punto di vista turistico”.
Mentre “ad ognuna delle 42 zone sciistiche individuate è dedicata un'approfondita analisi che individua punti di forza, punti di debolezza, opportunità e rischi, ovvero quei fattori determinanti a cui è necessario fare riferimento nei processi di pianificazione e programmazione”.
Il piano non esclude a priori la possibilità di valutare interventi di portata più rilevante, ma per questi casi è prevista una procedura più complessa per individuare e valutare, a livello di fattibilità, vantaggi e svantaggi sotto il profilo ambientale, paesaggistico e socioeconomico.