Environment | Inquinamento

Aria nuova nelle scuole

I livelli di CO2 nelle classi causano agli studenti mal di testa, riduzione dell’attenzione e stanchezza. La soluzione? Ci pensa il progetto Interreg QAES.
Scuola, Bolzano
Foto: Comune Bz

A lanciare l’allarme erano stati lo scorso ottobre i ricercatori dell’Unibz: la qualità dell’aria in alcuni istituti scolastici bolzanini è scarsa, con la conseguenza che gli studenti si stancano di più e nel contempo si abbassa il loro livello di attenzione. Per contrastare questa tendenza altre forze, oltre al contributo degli esperti dell’ateneo bolzanino, vengono messe in campo: ne è un esempio il progetto Interreg Italia-Svizzera QAES che coinvolge le imprese altoatesine nella ricerca di soluzioni per migliorare la qualità dell’aria nelle scuole, senza grandi interventi edilizi

 

Il piano

 

Le aziende interessate potranno sviluppare, nel giro di due anni, soluzioni all’interno delle scuole pilota nei territori partner Alto Adige e Ticino, in collaborazione con i dieci partner di progetto. Le aziende avranno così la possibilità di aumentare il loro know-how e la competitività in questo settore. Sarà la IDM Alto Adige a coordinare l’iniziativa a livello locale e il 19 dicembre organizza un evento informativo per le imprese che, a partire da gennaio 2020, vogliono collaborare al progetto. Le ricerche hanno dimostrato che la capacità di apprendimento degli studenti dipende fortemente dalla qualità dell’aria nelle classi. Nelle aule scolastiche però, il livello di polveri sottili e CO2 è spesso troppo elevato, mentre la concentrazione di ossigeno tende a diminuire. Questo causa sintomi come mal di testa, riduzione dell’attenzione e stanchezza – e quindi studenti poco motivati e condizioni di lavoro inadeguate per gli insegnanti. Il progetto Interreg QAES riunisce imprese di diversi settori per sviluppare soluzioni che contrastino questa problematica, insieme ai partner di progetto IDM, EURAC Research, il Laboratorio analisi aria e radioprotezione della Provincia Autonoma di Bolzano, Agenzia CasaClima, il Comune di Bolzano e altri cinque partner svizzeri. Sono ricercati ad esempio impiantisti di sistemi di areazione, produttori di finestre e serramenti o aziende che producono e vendono materiali per interni. Che si tratti di finestre con sistemi di ventilazione integrati, macchinari speciali di ventilazione o materiali da costruzione a basse emissioni, l’importante è che le soluzioni non comportino (quasi) nessuna modifica costruttiva, possano essere applicate anche ad altri edifici scolastici, abbiano bassi costi d’acquisto e manutenzione e siano efficienti dal punto di vista energetico.

 

 

L’iter

 

“Vogliamo contribuire a sviluppare nuove soluzioni per migliorare la qualità dell’aria nelle scuole. Eseguiremo test e misurazioni e i risultati verranno inseriti in diverse banche date e linee guida per la costruzione e ristrutturazione di questa tipologia di edifici. D’altra parte, per noi di IDM è particolarmente importante che le imprese altoatesine possano aumentare il loro know-how in questo settore. L’Alto Adige ha già molte competenze in questo ambito, che vogliamo rafforzare ulteriormente”, afferma Vera Leonardelli, direttrice del dipartimento Business Development di IDM. 

Intanto sono state avviate indagini di mercato per determinare quali imprese parteciperanno al progetto. A partire da gennaio e per due anni le aziende lavoreranno all’interno di sei scuole a Bolzano, Bressanone e Andriano, che per la loro particolare situazione sono state considerate i progetti pilota più adatti. Ogni edificio presenta delle problematiche specifiche che le imprese dovranno affrontare. Verrà quindi sviluppato un ventaglio di soluzioni per le varie situazioni di partenza. Sia prima che dopo la fase di prova saranno effettuate delle misurazioni per valutare l’efficacia delle soluzioni proposte. I partner di progetto, insieme a progettisti e imprese, svilupperanno un metodo per la classificazione, pianificazione, implementazione, misurazione e gestione delle condizioni della qualità dell’aria, che potrà essere poi applicato anche in altre situazioni.

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19 amet Thu, 12/26/2019 - 12:07

Da verdienen Dutzende an einem Projekt wie man, bei geschlossenen Fenstern, zu frischer Luft kommt. Jahrhunderte lang wurden die Fenster geöffnet, und unsere gute frische Luft hereingelassen. Nach erfolgtem Luftaustausch wurden sie wieder geschlossen. Aber an sowas Simplen ist ja nichts zu verdienen.

Thu, 12/26/2019 - 12:07 Permalink