Chronicle | Ritardi

Se mancano i vaccini

Pfizer: taglio di 165mila dosi sul nuovo invio di vaccini per problemi di produzione. Alto Adige fra le zone più penalizzate: 57% in meno. La preoccupazione di Asl.
Pfizer, vaccino
Foto: Pixabay

Ci saranno 165mila dosi di vaccino anti-Covid, Pfizer-BioNTech, in meno questa settimana in Italia. Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise, Umbria e Valle d’Aosta saranno le uniche regioni che non avranno tagli nella distribuzione, l’Alto Adige invece sarà uno dei territori più penalizzati con una riduzione del 57%: 3.510 dosi al posto delle 8.190 concordate. Ne mancheranno quindi all’appello 4.680. Proprio quando la provincia di Bolzano - al centro della polemica a causa del rifiuto da parte di una cospicua fetta del personale sanitario di vaccinarsi e in particolare per il caso, finito in Parlamento, delle quattro dosi di vaccino buttate perché gli addetti di una casa di riposo, dopo essersi prenotati, avevano cambiato idea decidendo di non farsi più vaccinare - aveva accelerato segnando la scorsa settimana l’82% di dosi somministrate.
Anche il Trentino risulta sensibilmente svantaggiato: verranno consegnate in provincia solo 2.340 dosi su 5.850 (-3.510).

 

“Distribuzione arbitraria”

 

“La Pfizer ha comunicato, senza alcun preavviso, nel pomeriggio di venerdì 15 gennaio, che avrebbe unilateralmente ridotto le fiale destinate all’Italia nel corso della prossima settimana del 29%. La Pfizer ha altresì unilateralmente redistribuito le dosi da consegnare ai 293 punti di somministrazione sul territorio italiano” rende noto l’Ufficio stampa del Commissario Straordinario per l’emergenza Covid19, Domenico Arcuri.

“Di conseguenza, e in modo del tutto arbitrario, considerando che era già stato comunicato dal Commissario Straordinario alle Regioni che da lunedì 18 gennaio una fiala avrebbe contenuto 6 dosi di vaccino, come da recenti indicazioni di Ema e di AIFA, nella prossima settimana a fronte delle 562.770 dosi previste, verranno consegnate 397.800 dosi”.

“Inoltre - si legge nella nota - l’arbitraria distribuzione decisa dall'azienda, non condivisa né comunicata agli uffici del Commissario, produrrà un’asimmetria tra le singole Regioni, con una differente riduzione delle consegne e con sei Regioni che non subiranno alcuna riduzione”.

 

Ai ripari

 

Analoga comunicazione rispetto ai tagli sul vaccino è arrivata a tutti i Paesi della Ue. La Big Pharma ha spiegato che si tratta di un rallentamento temporaneo, per quanto imprevisto, legato al potenziamento dello stabilimento di produzione in Belgio.
La domanda al momento più impellente, anche alle nostre latitudini, è: potranno essere garantiti i richiami e le vaccinazioni programmate? Risponde Pierpaolo Bertoli, direttore sanitario della Asl, dalle pagine dell’Alto Adige: “Ci mancano qusi 5mila dosi. I richiami hanno la precedenza e contiamo di vaccinare anche i prenotati. Non potremo accettare altre prenotazioni, in attesa di capire cosa accadrà la settimana prossima”. Intanto da oggi fino al 24 gennaio un rallentamento sarà inevitabile. “Se lunedì prossimo (25 gennaio, ndr) non torneremo a un approvvigionamento regolare, allora la situazione diventerà ancora più critica”.