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CERME12 - 915 partecipanti da 48 paesi

Tra il 2 e il 5 febbraio 2022 la Libera Università di Bolzano ha ospitato – online – la dodicesima edizione del convegno europeo di didattica della matematica CERME12.
Note: This article was written in collaboration with the partner and does not necessarily reflect the opinion of the salto.bz editorial team.
Cerme12_online
Foto: (c) Bolondi uni.bz

Avrebbe dovuto essere un’occasione per portare un pezzo di mondo in Alto Adige, come fu nel 2016 il convegno internazionale ECER che convogliò nel capoluogo altoatesino oltre 2500 pedagogisti da tutto il mondo. Già rimandato di un anno a causa della pandemia nel 2021, il convegno europeo di didattica della matematica CERME12 si è svolto interamente online nelle giornate del 2, 3, 4 e 5 febbraio 2022. “Eravamo pronti per ospitare i quasi mille partecipanti a Bolzano ma a dicembre abbiamo dovuto prendere la decisione se rimandarlo nuovamente o no.

La macchina organizzativa era già in moto ma, essendoci grande incertezza per la situazione pandemica, abbiamo propeso per un’edizione, la prima, interamente a distanza”, afferma Giorgio Bolondi, professore di Didattica della Matematica alla Facoltà di Scienze della Formazione, membro dell'International Program Committee di ERME e presidente del comitato organizzatore del convegno. “Ormai, purtroppo bisogna dirlo, organizzare e seguire convegni online non è più una sfida. Siamo diventati tutti esperti.”

 

Ma il CERME è un convegno un po’ anomalo. Perché, lo spiega il prof. Bolondi: “Il motto dei convegni CERME è ‘Collaborate, Cooperate, Communicate’. I partecipanti lavorano in working group tematici, condotti da un leader e da diversi co-leader, prima del convegno tutti leggono tutte le presentazioni e preparano reactions. Durante il convegno su ogni intervento o poster viene sviluppata una discussione e alla fine i working group producono documenti di sintesi che, spesso, sono alla base dello sviluppo della ricerca negli anni a venire. La vera sfida è stata ricreare questo spirito e questo modus operandi in una situazione virtuale. Per questo abbiamo creato working room e tavoli di lavoro con vari strumenti di condivisione e scambio.”

 

915 partecipanti da 48 paesi

Tramite una piattaforma digitale dedicata, i 915 partecipanti provenienti da 48 paesi, come la Svezia, la Germania, l’Italia, Il Canada, la Cina e l’Australia hanno potuto collegarsi e partecipare a discussioni e panel. Inoltre, il convegno non ha avuto un unico focus tematico, ma si è concentrato sulle sfide concrete che gli insegnanti di matematica affrontano ogni giorno, soprattutto quelle che sono emerse con la pandemia. “Alcuni temi preminenti che hanno ricevuto una maggiore urgenza nella prassi scolastica in seguito agli effetti della pandemia di Covid”, racconta Bolondi, “mi riferisco, in special modo, all’uso delle tecnologie digitali nell’insegnamento e all’aumento delle diseguaglianze sia nell’accesso alle tecnologie che all’apprendimento vero e proprio che l’alternanza obbligata tra didattica in presenza e online ha provocato.

Sono due problemi forti e di cui sono consapevoli tutti i colleghi che si occupano di didattica”. Ma oltre alle sfide attuali legate alla pandemia, anche argomenti più classici come la relazione fra matematica e linguaggio o le sfide culturali, sociali e politiche nella didattica della matematica, sono stati trattati e discussi durante il convegno.

A sentire questi argomenti si potrebbe pensare che la didattica della matematica sia tutt’altro che una passeggiata. Sembra più una sfida. Una sfida, come organizzare un convegno internazionale in tempi di pandemia. Ma almeno quest’ultima sfida “a giudicare dai messaggi che ci stanno arrivando da tutto il mondo, è stata vinta”, racconta il prof. Bolondi. “Per questo dobbiamo ringraziare tutte le persone che hanno aiutato e supportato i gruppi di lavoro.”