Chronicle | Jimmy Milanese

Da una chiacchierata con Franco Frattini...

Franco Frattini candidato sindaco di Bolzano. Ma è stata una storia vera?
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L'ex ministro e commissario europeo Franco Frattini dato come candidato sindaco di Bolzano per Forza Italia e tutto il centrodestra è una meteora durata poco, ma che non cesserà di fare discutere. Il dubbio è se questa candidatura si realmente esistita.

In altre parole, l'onorevole Michaela Biancofiore ha raccolto la disponibilità dell'ex Commissario Europeo Franco Frattini a candidarsi come sindaco di Bolzano alle prossime elezioni cittadine di maggio? Oppure, la deputata forzista ha forzato la mano, interpretando una sua generica disponibilità a scendere in campo?

Tutto è nato da una conferenza stampa di Biancofiore e da queste esatte parole:«...mi sono accorta che Alessandro Urzì era sostenuto solo da Forza Italia... e non era possibile che potesse vincere le elezioni, considerando le separazioni del centrodestra... Essendo deputata del Trentino Alto Adige, e la prima questione che io mi pongo al di la del mio interesse personale - perché farmi un'altra campagna elettorale in Alto Adige è l'ultimo dei miei pensieri, così come di spendermi ulteriormente - è la gente, visto il degrado della città... con un amico è nato un purparlé. Eravamo seduti a chiacchierare e ho posto la candidatura a Franco Frattini che sorprendentemente l'ha accettata».

La storia recente e ufficiale spiegherebbe, seppur in modo confuso e sintetico, che Frattini si sia infastidito dalla mancanza di unità del centrodestra sul suo nome e, quindi, abbia ritirato la sua candidatura. Una candidatura condizionata all'unità del centrodestra e alla desistenza della SVP.

Insomma, sembrerebbe che la responsabilità della sua defezione sia tutta da attribuire ai diversi rappresentanti del centrodestra altoatesino, incapaci di trovare la quadra attorno al nome dell'ex ministro, da tempo ormai abbastanza lontano da Forza Italia, ma ancora in buoni rapporti con l'amica e onorevole Biancofiore. La quale, dal canto suo, pretende di uscire a testa alta, accusando i leader degli schieramenti locali di avere rovinato un lavoro che avrebbe portato a Bolzano un sindaco di centrodestra. In particolare, per Biancofiore l'accusa di irresponsabilità politica va rivolta a Fratelli d'Italia, quindi, Maria Teresa Tomada, ma anche alle destre estreme di Casa Pound e Unitalia, alla Lista Benussi, alla Lega, e quell'Alto Adige nel Cuore di Urzì che non è mai sembrato troppo convinto dall'ipotesi Frattini, quindi, all'indipendentista Dado Duzzi.

Se si da per certa la candidatura del magistrato Franco Frattini a sindaco di Bolzano, bisogna immaginare che avrebbe intrapreso una competizione elettorale guidando una coalizione di queste forze politiche!

Dal canto suo, per smarcarsi (?) da una ipotesi di competizione che lo stava riportando esattamente a dove aveva deciso di rinunciare, Frattini precisa:« oltre due anni fa sono uscito dal Parlamento e dalla politica e mai più ho accettato, da allora, di inserirmi in disegni o logiche di parte, com’è doveroso per il mio status di magistrato». Inoltre, Frattini aggiunge di avere avuto recenti conversazioni con Michaela Biancofiore:«sul futuro della città di Bolzano che ovviamente presupporrebbero il totale superamento di logiche e schieramenti divisivi in favore di una visione unanimemente condivisa di un progetto per la città ancorato all’Europa e al popolarismo europeo». Tutto questo, senza apparentemente ed esplicitamente mai confermare l'accettazione della candidatura. Tanto è vero che, in un comunicato successivo, Frattini precisa:«avevo solo ieri chiarito il senso delle riflessioni che, durante un incontro tra amici, avevo esposto all’Onorevole Biancofiore in merito al futuro della città di Bolzano, alla sua unità, condivisione e apertura europea». Quindi, ed ecco che qualcosa non torna, Frattini spiega che:«alla luce delle notizie e di quanto alcune forze politiche hanno voluto esprimere in merito ad un mio eventuale impegno – di cui avevo chiarito limiti e condizioni – mi è doveroso invitare tutte le parti impegnate nella prossima campagna per le comunali a Bolzano ad astenersi dal richiamare ulteriormente a qualsiasi fine il mio nome. Confermo ancora una volta che il mio impegno attuale è e resta nelle istituzioni magistratuali...».

Insomma, se l'impegno di Frattini, che ha una casa a Bolzano ma vive stabilmente a Roma, è e rimane nelle istituzioni magistrali, in particolare nella funzione di Presidente dell'Alta Corte di Giustizia Sportiva presso CONI e Presidente di Sezione presso il Consiglio di Stato, oltre ad essere Presidente della Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale (SIOI); letti anche i suoi comunicati e ascoltata la conferenza stampa dove con una voce incerta Michaela Biancofiore lo presentava – dopo una chiacchierata!- come il nuovo candidato sindaco capace di riunire il centrodestra, viene il dubbio che la passionaria altoatesina abbia gettato il sasso oltre l'ostacolo.

In altre parole, bisognerebbe capire se le citate conversazioni sul futuro della città di Bolzano abbiano realmente generato una disponibilità in prima persona di Franco Frattini - figura di prestigio internazionale e il cui reddito totale mensile si aggirerebbe sui 30.000 euro/mese - a sporcasi le mani tra la differenziata, le beghe di quartiere e il potenziamento delle telecamere del capoluogo altoatesino. Oppure, forse, la sua era una semplice promessa ad una carissima amica di spendersi a contribuire in modo più generale alla campagna elettorale in una città che ama «per via delle sue belle montagne», ma solo se, appunto, nel rispetto del suo impegno nelle istituzioni magistratuali? Una promessa di un amico, magari frettolosamente trasformata dall'onorevole Biancofiore in una prematura candidatura alla carica, addirittura, di primo cittadino?

A proposito, Frattini non risponde sull'argomento, ma rimane il dubbio che, come minimo, non gli sia stata presentata la situazione politica attuale del centrodestra altoatesino. Realtà che, ovviamente o come minimo, non conosce abbastanza per potere anche solo lontanamente pensare contemporaneamente a una unità del centrodestra e una desistenza della SVP.

L'invito inconsueto, addirittura a non spendere più il suo nome di magistrato, appunto, oltre all'assenza pressoché totale sulla pagina personale Facebook, particolarmente curata e dettagliata, di qualsiasi riferimento alla vicenda Bolzanina, forse non è un segnale che qualcosa proprio non sia andata come Biancofiore racconti?

Inoltre, alcune confidenze interne a Forza Italia sembrerebbero suggerire che l'idea di una qualsiasi forma di coinvolgimento di Franco Frattini nella campagna elettorale bolzanina sarebbe stata particolarmente apprezzata dal coordinatore nazionale di Forza Italia, Giovanni Toti, e dal Presidente Silvio Berlusconi, come mossa per cercare di riavvicinare l'ex commissario al partito, dal quale ormai da diversi anni si è allontanato, e al quale farebbe assai comodo, in questo periodo. Insomma, un motivo in più per forzare la mano e spingere su un nome calato dall'alto, come ci tiene a sottolineare il coordinatore regionale Enrico Lillo, il quale mi conferma che:«della candidatura di Frattini ho appreso dalla stampa, perché io da tempo non ho contatti con Michaela Biancofiore e il suo delfino Alessandro Bertoldi si è guardato bene dall'informarmi». Dello stesso tenore la reazione della Presidente di Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale, Giorgia Meloni, che smentisce la stessa Biancofiore, la quale aveva affermato di avere sostanzialmente avuto il suo via libera su Frattini.

Insomma, la sensazione – in attesa di smentite - è che sull'affare Frattini sia stata compiuta una forzatura, saltando a piè pari i vertici locali sia di Forza Italia sia di tutte le compagini del centrodestra. Una strana candidatura scaturita da una conversazione tra due stretti e carissimi amici, complicata soprattutto per via dei numerosi impegni di altissimo livello di Frattini per i quali è lo stesso ex ministro ad informare che impongono una certa distanza dall'arena politica. E non è un mistero che da mesi il centrodestra altoatesino risulta a tutti dilaniato da lotte fratricide impossibili da sanare.

Intanto, si apprende che nel corso dell'incontro dello scorso martedì tra i coordinatori dei quattro partiti del centrodestra altoatesino i quali hanno espresso un candidato sindaco ciascuno, sarebbe stata discussa l'ipotesi Biancofiore relativa al candidato unitario Frattini, ma nei termini di una provocazione inaccettabile, più che una proposta concreta e reale. A tal riguardo, i coordinatori hanno discusso sulla possibilità di accettare congiuntamente ma speculativamente il candidato unico Frattini, proprio al fine di rigettare la palla nelle mani di Biancofiore, al fine di dimostrare che non esisteva alcuna possibilità che un personaggio di tale calibro potesse avere realmente accettato una simile proposta.

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Gabriele Di Luca Wed, 03/18/2015 - 21:06

"A tal riguardo, i coordinatori hanno discusso sulla possibilità di accettare congiuntamente ma speculativamente il candidato unico Frattini, proprio al fine di rigettare la palla nelle mani di Biancofiore, al fine di dimostrare che non esisteva alcuna possibilità che un personaggio di tale calibro potesse avere realmente accettato una simile proposta". Avrebbero dovuto vedere le carte e mettere la Biancofiore all'angolo. Così rimane la sensazione che lei ci abbia provato sul serio. Tanto per loro cosa cambiava? E noi avremmo potuto sederci in poltrona con i popcorn.

Wed, 03/18/2015 - 21:06 Permalink