Culture | Merano

Un concerto lungo un decennale

Il Centro per la Cultura di Merano spegne 10 candeline. Tiziano Rosani, tra i soci fondatori di Mairania857, racconta passato, presente e futuro di una scommessa vinta.
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“Un concerto durato dieci anni”. Così Tiziano Rosani, uno dei soci fondatori della cooperativa Mairania857, sintetizza l’attività del Centro per la Cultura di Merano del quale proprio in questi giorni ricorre il decennale. Un luogo, quello gestito dalla cooperativa, che in questi due lustri non ha solo garantito un’offerta culturale ai cittadini di Merano e del Burgraviato, ma ha anche svolto il ruolo di aggregatore, intercettando e riunendo pubblici spesso molto diversi. Al civico 1 di via Cavour, inoltre, hanno sede diverse associazioni locali, da “Teatro Zappa” al Fai fino alla biblioteca Dante Alighieri.

Rosani, insieme a Max Carbone, Andrea Zeppa, Giuseppe Avolio e altri soci aggiuntisi poi nel corso del tempo, è dunque tra i fautori di questo “concerto decennale” e ripercorre le tappe che dal 2005 ad oggi hanno segnato la storia di questo luogo e di Mairania857. 
“Da tempo si cercava di dar vita ad un Centro per la Cultura che fosse punto di riferimento anche per il variegato mondo associazionistico e culturale di lingua italiana. Alcune persone, desiderose di cogliere al meglio questa occasione storica, nel 2004 hanno dato vita ad una cooperativa che riunisse anime e sensibilità diverse e abbiamo partecipato alla gara per la gestione del Centro. La prima gara, così come quelle successive, hanno premiato lo sforzo compiuto. Si è dato vita ad un Centro che non si è limitato a riunire e dare una casa al locale mondo associazionistico italiano ma è andato molto oltre, lanciando in modo programmatico e sistematico segnali di apertura alla comunità meranese e burgraviale nel suo insieme. Il Centro - spiega Rosani - è in questo senso una scommessa vinta ed una lezione che potrebbe valere anche oltre Merano: quanto la comunità italiana si organizza, guarda al futuro con fiducia e razionalità può scrivere pagine molto belle. Per ottenere buoni risultati bisogna fare però almeno cinque cose: aggregarsi, aggregare, agire rispettando i diversi interessi, mantenere una linea, trainare e non farsi trainare”.

L’elenco delle iniziative è lungo, gli ambiti d’interesse anche: “Il Centro ha ospitato svariati eventi nel campo dell’arte, del cinema, della musica, ma anche dibattiti e presentazione di libri, è divenuto insomma un luogo di socialità. Lo sforzo di tutti è stato davvero notevole e costante, senza cambi di rotta. Vi sono state iniziative programmate direttamente dalla cooperativa Mairania857, altre realizzate invece dai soggetti più diversi: sodalizi che hanno sede qui come anche altrove, in altre città”.

Dieci anni di successi e di iniziative ben riuscite, dunque. Vissuti, però, a cavallo di una crisi economica che per molti settori della cultura, in Italia, ha significato tagli e sacrifici. “Se le idee sono buone e la coesione è forte si superano tanti ostacoli anche di carattere finanziario”, spiega Rosani. “La cooperativa non ha peraltro mai coltivato sogni irrealistici né fatto passi più lunghi della gamba, ha dosato le forze disponibili, ha cercato di riconoscere il giusto ai suoi collaboratori, ha cercato e trovato qualche piccolo sponsor, ha risolto via via le diverse incombenze amministrative e le ristrettezze economiche. Non ha mai fatto debiti, non ha chiesto alla collettività di farsi carico di suoi eventuali errori di programmazione. Far parte di questa compagine è per me un onore ed è un aspetto cui tengo molto anche per questi motivi”. Ma chi è l’utente del Centro per la Cultura? Chi sono i principali fruitori? “Il Centro offre un mix di pubblici diversi: persone legate all’associazionismo tradizionale accanto a soggetti alla ricerca di nuove forme di aggregazione. C’è posto per tutti. Certamente si potrebbe cercare, laddove le risorse anche umane lo permetteranno, di rendere il Centro ancor più presente tra quella porzione di meranesi che ancora non ne conoscono appieno tutte le potenzialità. La città è grande - chiosa Rosani - c’è ancor molto da fare”. In effetti, il futuro prossimo del Centro è ambizioso: “ Sono dell’avviso che si debba procedere nel solco tracciato e cercare sempre, con costanza, di seguire la bussola più importante: quella della qualità. Si dovrebbe lavorare poi ulteriormente sul profilo del Centro, specificare meglio la sua identità, renderlo ancor più immediatamente riconoscibile nell’ambito dei diversi attori territoriali”. Intanto, però, al civico 1 di via Cavour, c’è un fitto programma per festeggiare il decennale: “Al momento è in corso una mostra intitolata “Uno per tutti e tutti per uno: Meran heute” che intende rappresentare un’immagine variopinta, e al contempo autoironica, della città e del suo associazionismo. Poi, durante la settimana, si stanno alternando concerti, spettacoli teatrali, proiezioni, percorsi culinari, reading letterari, conferenze, atelier aperti e molto altro, organizzati in collaborazione con diverse associazioni culturali. Altre iniziative verranno poi realizzate lungo tutto l’arco dell’anno”.